27 settembre 2022

La vita culla la mia nostalgia, osservo questa sequenza di stelle da questa esistenza che è come un vecchio ponte dove nessuno passa. Il vento ha abbandonato la cima degli alberi, ora tutto appartiene al crepuscolo. Arrotolo il mondo nelle mie dita , alla fine tutto si riassume nel cercare di sentire il tedio dell’esistenza in modo che non dolga troppo. La vita è un fastidio, una cosa triste , essa diventa insopportabile quando ne prendiamo coscienza ,allora anticipiamo la morte con oblii e distrazioni diventando così un figurante dell’inutilità. La conoscenza della felicità mi rende infelice , la conoscenza dell’Assoluto mi fa scoprire che esso è due cose opposte: il non-essere e l’essere. In un tumulto di verità conservo il ricordo di un tedio nauseato per il mondo. Giaccio nella vita che è desolatamente fatta per trasporre nell’universo la mia sofferenza. Mi sforzo a credere che la vita sia mezza luce e mezza ombra , non mi lagno dell’orrore che mi suscita. Essendo pessimista sono un sognatore felice , ciò che più mi infastidisce è la differenza tra il rumore e l’allegria del mondo e il mio annoiato silenzio. Il trionfo di un bel tramonto mi intristisce con la sua bellezza : il mio è il dolore di chi si trova prigioniero della(nella) vita.

24 settembre 2022

La mia vita scorre tra un intercalare di luce e ombra, ciò che devo sperare è che questo giorno finisca come ogni giorno alla fine del quale sarò più vecchio di qualche ora. In ciò che nasce vedo ciò che morirà, nel frattempo non posso dimenticare che esisto. Sono dietro i miei occhi e vedo fiori appassire prima di sbocciare , sono vecchio di me stesso, un solo pensiero mi riempie l’anima : l’intima volontà di morire, di non pensare e non sentire, di fermare il movimento del sole e dei giorni, di togliermi come un abito pesante la fatica involontaria di esistere. Per mille ragioni mi allontano dalla vita , il mio stoicismo è una necessità organica. La mia vita si realizza in ogni abbandono, se perdo la vita trovo me stesso. Alla vita chiedo solo di non togliermi il sole , non ho motivo di avere desideri, quello che ho trovato sarebbe stato meglio averlo perso. Esisto senza sapere perché, non ho mai avuto la volontà di essere attivamente vivo, frappongo tra la me e la vita un vetro opaco. Sono il vaneggiamento di ciò che ho voluto essere, ogni mio proposito è sempre stato una finzione , anelo alle più umili felicità. Appartengo alla soavità della mia tristezza, ricostruisco i colori del passato. Ho creato per me uno sfarzo di estinzione , dalla finestra che dà dentro di me contemplo un vago crepuscolo,la cerimonia del mio smarrimento, i fallimenti della mia incompetenza congenita di esistere. Ogni attimo riassume tutta la vita , l’assurdo trabocca inconsolabile e mi circonda l’anima ; mi separo da me ogni giorno, ogni giorno muore ciò che sono stato, rimane solo un vuoto interludio: la mia anima piange il desiderio di potersi reincarnare in un sasso.

23 settembre 2022

In quest’ora aerea del giorno un’aria setosa e sottile avvolge il mio corpo fatto di materia incerta. Anche quest’estate è completamente cessata come un’altra estate qualunque; emerge la nozione acida del fatto che non vale la pena vivere. Le fontane si lamentano sempre allo stesso modo, la stonata indefinita melodia del vivere quotidiano emerge irresponsabilmente. Il futuro è una nebbia che mi circonda ,quando intravedo il domani avverto che sa di oggi. Sulle foglie soffia il brivido di questo chiaro di luna ,ogni ora della notte prorompe con tutte le sue incertezze. Il tramonto è una porpora distante , gli uomini sono fugaci ombre , la morte completerà i miei sogni. Una immensa notte stellata fa da benigno conforto alle mie amarezze, il fumo di vivere toglie il contorno ad ogni cosa: tutto diventa un’ombra destinata a sparire. L’angustia dei millenni mi sovrasta , carezze e benedizioni sono inconciliabili coll’esistere. La pioggia abbandona il cielo che torna limpido e azzurro, questo cielo, così pulito, invade la mia anima. Sono servo dell’attimo, dei suoi colori e delle sue forme, mi nascondo in me stesso disprezzando tutto ciò che mi circonda. Nell’intimo di sentimenti astratti scorrono oscure trasmutazioni: il tempo si fa percepire in ogni istante.

19 settembre 2022

L’irreparabile è la più schiacciante di tutte le evidenze: la possibilità di un altro istante è infinitesima. Nel sublime risuona la cascata delle mie lacrime. Tutto ciò che è in vita è possibilità di non-vita e quindi assurdo. Vivere significa verificare nell’esistente il suo grado di non-essere. La vita è un irruzione di assurdità, tutto ciò che esiste non è necessario : potrebbe esserci come potrebbe non esserci. L’Essere è un ‘ombra che con levità sostituisce il Nulla, il Nulla è una luce che con dolcezza sostituisce l’Essere. Attraverso le fenditure dell’anima scorgo la penombra della vita; mi riscaldo al fuoco del Nulla, la mia anima è estranea ad ogni cosa , se fossi assolutamente lucido non potrei respirare un solo istante. La vita insozza l’anima e sente piangere il Vuoto. Se non avessi nessun legame con l’Assoluto la mia sarebbe una vita fallita. Vedo mandrie di mortali, vedo scorrere lo sciame umano che non può sopportare la felicità. Ogni mio passo in avanti trascina con sé un equivalente di degradazione . Mi nobilito quando si palesa in me il disgusto per tutto ciò che esiste. Il mio pensiero erra in cerca dell’indicibile . Il futuro prepara la mia tomba , mi nutro di assurdo , sfuggire a tutti è il mio principale desiderio, sono un Assoluto forgiato nell’argilla , non sono mai stato così incapace di essere felice come quando la felicità mi invade. La vita è vuota in assenza di tormento, quando credo in Dio la mia anima aderisce a ciò che la illude.

14 settembre 2022

Sprofondo eternamente in un puro, limpido e chiaro Uno, percorro ,così, la via che mi porta da qualcosa al Nulla. Il Nulla non può mai bastarmi : più ne possiedo più ne desidero, se fossi appagato del Nulla raggiunto avrei un Nulla che mi basta cioè non avrei il Nulla. Mi sottraggo completamente al mio Essere in modo da comprendere eternamente l’essere increato, il Nulla senza nome. Il Nulla è causa prima ,è un unico Uno al si sopra dell’Essere. Quando la mia anima è cieca e non vede altro allora vede il Nulla-vera-luce. Quando l’anima giunge all’Uno e vi penetra allora trova il Nulla. Vedo tutte le creature come un nulla perché il Nulla ha in sé l’essere di tutte le creature. Il Nulla comprende l’Essere: ciò che è qualcosa è anche Nulla , devo conoscere il Nulla come Uno e l’Uno come Nulla. Quel che cerco nelle creature è tutto notte e ombre. Al di sopra di un intelletto che cerca L’Essere ce n’è un altro che non cerca e sta nel suo puro e semplice Nulla. Nel mondo creato mi annullo per procedere nell’increato e perdermi interamente , avrò così uno scrigno tutto nel Nulla. Sprofondo nel fondo senza fondo dell’anima , non voglio tornare nel mio essere qualcosa ,per me se ne sono andati tempo ed eternità. Dimoro senza contenuti nella mia vera essenza , non voglio legarmi ad alcuna determinazione , estraniarmi dal mondo è il compito più importante che ho nella vita, sono una creatura il cui Essere è fondato sul Nulla. L’anima si distoglie da tutte le cose del divenire per immergersi nel non-divenire cioè nella sua immagine eterna: essere senza modo creato è essere l’Uno.

11 settembre 2022

La parola è una falsa illuminazione. Più appartengo a me stesso  meno sono mio: mi spoglio di me stesso , rinuncio a me stesso per essere un uomo interiore. Abituo la mia ragione al Nulla ,dico di più quando mantengo il più totale silenzio. Sono qualcosa da seppellire , sono fatto per confondermi con la terra . Sono vuoto di Tutto , sono riempito di Nulla. Ho un immutabile distacco nei confronti del mondo, il puro distacco sta nel puro Nulla. Se il cuore deve essere disponibile alle cose supreme bisogna allora che esso stia in un puro Nulla , il cuore distaccato dal mondo risiede nel vertice del Nulla. Morire è congiungersi all’increato così l’anima è ridotta al Nulla .Col puro distacco tutte le cose non sono più nulla. La luce rende tenebroso il mondo perché fa vedere tutte le cose . Mi rivesto di Nulla ,l’Essere senza forma è il Nulla. Tutto ciò che non è nulla è una pena . La nascita mi dà il Nulla perché vado dal Nulla al Nulla. Per essere perfetto devo essere uso a morire a me stesso tutta la mia beatitudine consisterà nel non sapere nulla di me stesso. Penetro nell’Essere quando precipito nel Nulla , ricevo l’Essere quando ne sono privato, la mia volontà disvuole , voglio essere vuoto, spoglio ,non possedere nulla . Il Nulla compie molti prodigi. Sono spoglio di ogni consolazione che proviene dalle creature. Il Vuoto mi fa salire fino al cielo. L’anima pura è quella che contiene meno creatura possibile . Mi placo quando non anelo all’Essere, non trovo consolazione se non mi spoglio della creatura che sono.

06 settembre 2022

Prendo sul serio la morte, la precedo. Tutto è un semplice accadere e non c’è niente che meriti di essere elevato al rango di concetto. Mi sforzo a risparmiare sputi , disgusto e senso di pietà che il mondo mi ispira: la creanza è il peggior nemico della sincerità. Sono nel reale per divenire nell’irreale , respirare è una depravazione indicibile , ogni creatura è un accidente nei confronti della quale oscillo tra pietà ed idolatria e che non ritengo degna di nessun sospiro. Ciò che nel mondo c’è di importante nessuno lo ha scoperto, niente, comunque, è decisivo. Sono carne avvolta nella morte , sento la mia putrefazione ,sopporto il male per partecipare al ritmo del divenire , ho sete di sparizione. Ogni goccia di pensiero scava la tomba ad un altro pensiero , mi elevo fino al punto che tutto resterà dietro di me a cominciare da me stesso. L’Essere sta in un eterno presente : il passato è come non fosse accaduto, il futuro non accadrà. Non considero l’esistenza un mito , sapere ed essere non possono coesistere. L’uomo si vanta di esistere, io mi glorio della mia solitudine e del mio Nulla. Il mio cuore prolunga il suo flebile gemito e coglie i segni di insignificanza dell’universo. Mi stacco dal pretesto dell’Essere , irrompo nell’irreale , mi consolo attraverso il Nulla del Nulla. L’anima zampilla i suoi lamenti ,la vita è possibile solo per le lacune della mia memoria , il passato aggrava l’istante presente. La vita è una somma di intollerabilità , è la superstizione di un sole in un destino di tenebre. Il midollo di questo mattino è di una lucidità velenosa . L’infinito attuale storpia tutto , la mia anima può solo consumarsi perché in essa è insito il bisogno di cenere. Quando la luce giunge all’anima per purificarla vi si perde per sempre. Cercare la ragion d’essere dell’uomo è un sovrappiù di inutilità. Non posso aspirare alla Realtà , ogni mio atto è l’evidenza che il Nulla esiste. La mia esistenza tende l’orecchio alle esclamazioni del destino. ; il destino calpesta il tempo e prova ad assassinare l’eternità e fuggire dall’assenza. Debbo affrontare il fardello della mia bara interiore , cerco un rifugio astratto contro il marciume dell’umano; riuscire a restare solo con me stesso mi impedisce di diventare l’ombra di me stesso. L’anima non è stata fatta per ciò che essa non è :il mondo. Giro in tondo tra l’angoscia e l’indifferenza , bandisco i miei occhi da tutti i paesaggi. Attorno a questo mio cuore la nausea ed il disgusto conducono una danza infernale , allora mendico il Nulla. Sono una creatura assetata di amarezza e fallimenti, ho percorso sentieri inopportuni che mi hanno lasciato nudo nel vuoto del tempo ,vivo nell’immensità del vuoto ,non ho più la forza di nutrire l’assurdo. Avanzo per precipitare e con precisione e sicurezza raggiungo una immortalità senza fondo, ho reverenza solo per il lombrico l’unico profittatore dell’eternità. Gli unici momenti propizi sono quelli che mi rigettano fuori del tempo. L’universo è una appendice minore della ragione , ogni rinnovamento è frutto di un inferno positivo. Il formicaio umano va rimpinzato e lasciato gemere di sazietà in un impero dell’ingozzamento. Ciò che non è Nulla è equivoco. Gli istanti aggiungo all’Essere una sottrazione di Essere , il Tempo è un arricchimento negativo dell’esistenza. Ogni individuo si considera più indispensabile dell’universo. Quando medito riduco tutto a nulla ,per sopravvivere devo concepire ancora una idea di vita. La vita mi sprona verso il cielo o verso il Nulla ,la mia esistenza ha insito in se stessa il rimorso per qualcosa. Non sono mai sazio di non-essere ,la pulsione alla solitudine batte fino al cielo, la sete di vivere mi induce una grande stanchezza. Il mio più accanito nemico è la mia anima . Il dolore è il vaglio a cui sottopongo le mie giornate , gli scarti che restano formano il baraccone delle speranze. Cerco di impietosire vermi affamati : la percezione del tempo dipende dal grado di decomposizione della mia carne. Il concatenarsi degli istanti accresce il fardello dell’incomprensibile ,l’aria si solidifica ,il cielo assomiglia a un muro contro cui sbatto la testa. Esistere è essere fra istanti maledetti. Annego l’io in me stesso e procedo verso il Nulla. L’intero universo è un pretesto dominato da vaghi schemi di decadenza. Mi disseto alle fontane dell’assurdo, la tristezza assicura il permanere della mia identità in seno alle variazioni del Tempo. Per l’anima tutto è fatale tranne l’irrealtà. Il mio passo è incespicante sotto questo cielo senza astri, ogni istante diminuisce la verginità della vita, vedo ovunque paesaggi di un paradiso assente. Il cuore si dissocia da qualsiasi significato, avverto un profumo di inesistenza pura: tutto è una ineffabile apparenza : in me tossisce il desiderio del Nulla.

 

02 settembre 2022

Ciò che non sono calpesta il mondo, oscillo tra ciò che ho dimenticato e ciò che ho perduto, tra questi due estremi sta il senso del mio andare. Non conosco le ragioni del mio cammino per cui non so mai se sto partendo o sto arrivando. Le foglie di questo autunno che si depositano e macerano avvolgono di un sonno triste la mia vita. Questa luce fa presagire un vago sole , un mondo qualsiasi deve pur esserci al quale ,comunque, sono estraneo. Passo la giornata ad ascoltare il cadere delle foglie , non ho fare niente di più che questo. Il sussurro brusco del vento spazza via ogni mio dubbio, tutti i propositi svaniscono: esiste il fatto tragico che c’è solo l’autunno. Fuori da questa stanza c’è certamente un sole ed un giorno, sento che sono assurdo , mi assolvo dal dire: il silenzio mi allontana da ogni sensazione di futilità, cerco di ripudiare ciò che sento raggiungo così il vuoto e mi abbandono allo smarrimento. Sono un creatore di indifferenze ,vorrei essere solo interiorità , vorrei avere la forza di non lasciare intatte le stelle e immutati i cieli. Solo i piccoli gesti hanno una importanza metafisica, sono ciò che è realmente supremo nella vita. Quanto più salgo in ciò che desidero conoscere tanto più scendo in ciò che so. La vita non è che un sogno dal quale mi desta la morte, questa è l’unica eterna verità: esistere è smentirsi, rinnegare ciò che sono stato ieri. Quando desidero non ottengo nulla perché mi smarrisco nel mio desiderare. Non c’è vita migliore se non nell’annullamento dell’azione ,del pensiero e della volontà. Disperdo me stesso, apatico verso i fini ultimi abbandono ogni proposito e la stessa sensazione di vivere.