28febbraio2020

La morte è il consueto orizzonte d’attesa,la Natura ha creato gli uomini in modo che possano desiderare la vita ma possano conseguire solo la morte.Il diritto di natura si estende fin dove giunge la potenza di esistere,è dunque giusto che il pesce grande mangi quello piccolo.Il ruvido pensiero della rinuncia a se stessi segna,deve segnare,la nostra esistenza,solo così il destino è appagato.La da a vedere ogni giorno quello che non è cioè esistenza per nascondere ciò che è cioè morte.Dovrebbe esserci più familiare morire che vivere,abolendo ogni speranza.Dobbiamo essere capaci di imporci a noi stessi evitando ogni desiderio,ogni spiraglio dell’animo,la saggezza consiste nel saper rifiutare:queste sono le regole per una felice sopravvivenza.Nella navigazione della vita siamo sempre esposti all’inganno delle apparenze ,siamo sempre suscettibili di naufragio.La verità è pericolosa ,deve sempre essere sommonistrata al falso così da forgiare un artefatto del vero,un suo simulacro,si evita ,così,di essere esposti all’aspeto tagliente della verità e si vive alla giusta distanza dagli altri.

21febbraio2020

Esco dall’ombra,non posso respirare se sei lontana;la vicinanza porta eventi da ricordare,tutto importa purchè sia silenzio,il resto sono zaffate di nausea e preferenza per ciò che è peggio.Mi domando se sei solo un’astrazione che percorre un binario non parallelo.Abbiamo inventato mirabili fantasmi sulle rampe della vita,forse eravamo troppo giovani o forse troppo strani,si è saggi quando si è amanti anziani,il segreto del volersi bene non è vivere ma morire due volte.Il repertorio della tua memoria me l’hai dato tu stessa prima di andartene ,l’ultima pagina era in bianco ma con righe a puntini quasi a suggerire “continua”.Il repertorio della nostra memoria era un benvenuto alla nostra vita sorvegliata da piattaforme astrali;sono scomparsi l’io e il tu,ora nascita e morte,inizio e fine sono tutt’uno.Dire domani è un abuso,sperare un vrbo non compreso da nessuno,di noi restano solo sgocciolanti,inespugnabili refusi.Ora vegeto,di vedo di straforo,poi,presa dal gorgo,non ti vedrò mai più.

20febbraio2020

Non sono così orrendi gli uragani ,è della vita di tutti i giorni che non sappiamo evitare le trappole.Tutto ciò che è per il meglio è inutile,l’imprevisto è l’unica speranza.I barbagli afosi dei miei mattini sono fatti per affondare col mio passato.Per il troppo amore per la vita ci si annoia in bilico tra il tutto e il nulla.Ogni rituale quotidiano è una smorfia che ci apre alla spuma dell’aldilà e ci tiene in ostaggio col buio e l’artiglio.Demoni e dei diventano indistinguibili,il cervello evapora,la strada scavalc l’inferno,la vita è un lungo addio a questo mondo inabitabile.In quanto individui irripetibili siamo sconfitti dalla morte,ognuno di noi raggiunto il limite della potenza d’esistere sparisce.Il tempo è inesorabilmente il tempo della dissipazione,quindi nel corso della loro esistenza gli uomini non possono che affidarsi a ciò che è contingente,essi non possono affidarsi a se stessi ma al tempo che li elimina.Ogni uomo è nocivo per il suo simile,egli pur vedendo il meglio è portato a fare il peggio,ciò impedisce la realizzazione della felicità,gli uomini con i loro comportamenti sono i peggiori nemici di se stessi;Dio in tutto questo si fa garante solo della passività al bene,non cmbia il comportamento umano teso a seguire la propria utilitas.Vedere il vero è vedere le cose sotto il segno della perdita,è prendere congedo da ogni piacere giudicandolo impossibile da raggiungere.Anche in paradiso c’è la morte,tutto è pervaso dalla fine,niente ne è esente.Eliminare la nausea d’esistere significa aspirare alla solitudine più perfetta.Il mondo che ruota su se stesso è la metafora del pensiero della mutevolezza:nulla vi è di stabile e sicuro se non la certezza che tutto è vano.”Il fine giustifica i mezzi” epperò dobbiamo avere uno spiccato disgusto per il fine che si sta per raggiungere,dobbiamo stilizzare la nostalgia per il Nulla:non raggiungere nessuna meta questo è il senso vero e profondo di ogni partenza di tutti i viaggi.Gli uomini sono accolti alla loro nascita da un breve destino,la caducità è la cifra di ogni esistenza,il pensiero che pensa non può che apprendere la sofferenza d’esistere.

15febbraio2020

Preferisco il sonno nella bottiglia al subdolo ludibrio del vivere,rinuncio alla speranza d’esistere e contemplo dalla luna il pianeta che contiene uomini schiavi di sortilegi e assorti nel fumo di un gran falò.Siamo solo disguidi di un nullificante pensiero di una divinità lontana,siamo essenti che ogni giorno dileguano riparati sotto le fuliginose ali di un angelo nero,inginocchiati su tizzi spenti.La nebbia del pensiero non si dissipa,nessun occhio può resistere a questo faro.Nel sonno si disvela il vero,un grumo di realtà resta sui polpastrelli e indugia in sacche di memoria:anche una briciola può contenere il Tutto.La vita d’ogni giorno dichiara la sua nullità inesorabile,è come una casa vista da un treno:un lampo.Le lucciole non sono più i nostri fanali,non c’è più serratura alle porte,si arraffa un niente e si ripete che il tangibile è quanto basta in questo vuoto universale di farneticanti certezze.Non si legge più cosa c’è scritto sui fogli della vita,la carta a vetro del tempo ha fatto il suo dovere,tutto ciò che resta è dare un senso al Nulla.Gli uomini sono cadaveri con la maschera da vivi e nessuno si chiede se ciò che vedono è inganno,essi sono il centro a cui si tita con l’arco.E’ più vera la foglia secca del fresco germoglio,l’unica salvezza è la caparbia volontà d’essere assente.Insisto nel ricercare me stesso nel vuoto:ogni cosa che è come mi pareva in realtà non era.La mia inesistenza appaga il mio destino.

13febbraio2020

Ci sono ombre che nascono tra le parole e sono l’essenza della memoria,sono un’asfissia dolorosa,il rifugio di ogni ricordo,l’inutile orgoglio del martire.I vinti sono i peggiori nella storia del mondo,sono il peggio che simula il meglio:ogni scampato pretende d’esistere in un’aria irrespirabile.Sono gli eredi di un mondo inattendibile che rimane orrendo come il nostro.Sto al mondo come dissotterrato,un viandante di contrabbando,vivo dentro un me stesso spopolato di pensieri,dissacrato da sempre.La pietà è inesauribile,per questo è un intralcio ed è usata male,la merito anch’io? E’ un problema irrisolto.Gli uomini di domani saranno ancora uomini?Fu ridicolo pensare che la scimmia sperasse un giorno di camminare su due zampe.Più che mai è ridicolo pensare che qualcosa esista:tutto ciò che c’è si guarda bene dall’esistere.

11febbraio2020

Inorridisco a pensarmi sospeso nel vuoto,alla deriva nel nulla.Viaggio accolto da una foglia secca.Sto curvo su slabbrature d’esistenza e crepe della vita.Vivo in cerca di fandonie:un formicaio vale più di un castello.Gli uomini sono miliardi d’esseri incompiuti ognuno dei quali tenta a suo modo di passare oltre(oltre che?).I pochi saggi vedono senz’occhi,fanno a meno del tempo e dello spazio,anelano all’estinzione e al buio,nel frattempo vivono incapsulati in uno scoglio e attendono un colpo di martello.L’umanità,questo butterato sabbiume,non fa la penitenza che merita ma resiste e ben vive nel buio e nella risacca.Occorrono altri occhi per vedere il mondo ma che non desidero avere,così fingo che qualcosa sia qui,fingo che il movimento e la stasi abbiano un senso,abbiano il senso del nonsenso per comprendere che il punto fermo è il tutto nientificato.La verità è che nulla s’è veduto,che un accadimento non è mai accaduto eppure l’inganno che tutto è ci mantiene in vita.Tutto cio che vale non ha il connotato dell’esistenza,siamo solo scorie della Storia da smaltire.Viviamo senza sapere che differenza c’è tra il corpo e la sua cenere,il nostro parlare è un colloquio tra ombre,sono dialoghi muti:incepparsi è fondamentale per destare la lingua dal suo torpore,parlare per inero è incomprensibile:quando tutti parlano il mondo è muto.

8febbraio2020

Resta incrostato nel cavo della memoria uno sbadiglio febbrile;quando avrò dimesso me stesso non penserò più ai pensieri che ho avuto.Uno stillicidio senza tonfi abbatte il feticcio dell’utilità.Il Nulla si fa ogni giorno,l’assenza si fa universale e questa mancanza può affogare.La morte ritarda il suo agguato:niente inferno per ora.Ho smarrito l’autentico me stesso:il mio fantasma(forse ha finito di vivere).La crosta del mondo si apre,la vita è un tuffo nel sangue.L’uomo era improbabile eppure è comparso sulla faccia della terra per la consolazione di un dio che si sentiva solo.Ora basta il peggio che è infinito,mentre il meglio dura poco :è morto solo chi pensa alle cicale.Nell’unico tempo che ci è dato i viventi si riconoscono per dirsi addio.La felicità ha un prezzo troppo alto,non fa per me,comunque chi l’ha non sa che farsene.Mi ostino a stupirmi dei fondali di clce dell’alba ma ho una vita senza ali e il fuoco che vedo è solo il bagliore di un’accendino.Di me rimarrà un’eco poco attendibile e questo mi rassicura:la felicità è dimenticarsi di essere stato in vita.

6febbraio2020

Se c’è qualcosa piuttosto che niente allora c’è come minimo un campo di senso e un oggetto,e se c’è come minimo un campo di senso,ce ne deve essere almeno un altro all’interno del quale il primo deve apparire per esistere.C’è,quindi,una pluralità eterogenea di campi di senso che implica una plurivocità dell’essere.Ma non c’è una risposta alla domanda perchè c’è qualcosa piuttosto che niente: “niente” è stravolto dalla molteplice apparizione dell’essere che avviene esclusivamente in nessun luogo,nel cuore del Nulla, nel bel mezzo del vuoto.

Il senso è l’orientamento di qualsiasi realizzazione cognitiva.

Non tutti i pensieri sono capaci di verità,ma questo è un pensiero vero?

La realtà che percepiamo come il Tutto è in incompleta.

L’esistenza è impresentabile.

Il Vero è il non-fondamento.

Il disuguale con se stesso cioè il non identico è il presupposto necessario di ogni campo di senso.

Essere è,in senso esistenziale,apparire in un campo di senso.

Il “c’è” precede l’Essere o l’Essere precede il “c’è”?

L’Essere finisce solo il Nulla è inesauribile.

L’Essere è retroiezione tardiva.

Qualsiasi cosa candidata all’esistenza è accessibile il che non significa che possiamo avere una rappresentazione o una cognizione capace di verità a proposito di tutto ciò che esiste.

Non è la struttura dei fatti che li rende inaccessibili ma la struttura dei nostri accessi ai fatti.

L’Uno non esiste.

Che 2+2 faccia 4 è una verità relativa perchè anche 3+1 fa 4.

L’identità non può esistere indipendentemente dalla pluralità: l’Uno è impossibile ,non può esistere,se esistesse dovrebbe apparire in un campo di senso sarebbe cioè quest’uno piuttosto che l’Uno.

Siamo impegnati nel tentativo di dare un senso al dare senso.

Ciò che è necessario e universale è per definizione apriori.

Il tempo ci rende incompleti perchè ci fa esseri finiti:finiamo per il tempo e nel tempo.

1febbraio2020

La differenza tra campi di senso è ontologicamente costitutiva dell’esistenza di qualunque cosa:niente può esistere che non avrebbe potuto essere altrimenti.

Non appena verità necesarie esistono queste sono contingenti in un ordine di senso superiore.

Ci sarà sempre un campo di senso determinato entro il quale appariranno cmpi di senso indeterminati e questo determina che non possiamo stabilire la necessità della contingenza,ma al contempo non si può stabilire nè la contingenza di una contingenza,nè la necessità di una necessità.

Un campo di senso ultimo non può esistere perchè per esistere dovrebbe comparire all’interno di un campo di senso e così via all’infinito;allo stesso modo le modalità di un campo di senso ultimo è indecidibile:il campo dei campi non può essere presupposto come esistente.

Non si può dire che tutto è contingente perchè non esiste un cosa come il Tutto.

Se fossimo in grado di definire un campo di senso escludente qualsiasi sua alternativa saremmo riusciti  a raggiungere il fondo ultimo di una necessità assoluta ossia ci muoveremmo all’interno di un campo di senso onnicomprensivo (cioè che comprende se stesso),mentre per ogni campo di senso che non comprende se stesso si ha sempre una alternativa cioè si può sempre definire un senso altro.

Non c’è enunciato senza contesto.

Incensiamo l’esistenza dicendo che l’Essere è l’unico valore,ma l’Essere è privo di valore.

L’affermazione che tutto è senza comporta che anche l’affermazone stessa non ha senso quindi del senso non si può dire nulla.

L’Assoluto presuppone se stesso nel nostro presupposto.

L’Essere è presupposto come necessario punto di partenza di ogni particolare pensiero,eppure esso è disponibile esclusivamente nella transfinita moltiplicazione dei campi di senso.

L’apparizione in un campo di senso identifica l’esistenza.