15febbraio2020

Preferisco il sonno nella bottiglia al subdolo ludibrio del vivere,rinuncio alla speranza d’esistere e contemplo dalla luna il pianeta che contiene uomini schiavi di sortilegi e assorti nel fumo di un gran falò.Siamo solo disguidi di un nullificante pensiero di una divinità lontana,siamo essenti che ogni giorno dileguano riparati sotto le fuliginose ali di un angelo nero,inginocchiati su tizzi spenti.La nebbia del pensiero non si dissipa,nessun occhio può resistere a questo faro.Nel sonno si disvela il vero,un grumo di realtà resta sui polpastrelli e indugia in sacche di memoria:anche una briciola può contenere il Tutto.La vita d’ogni giorno dichiara la sua nullità inesorabile,è come una casa vista da un treno:un lampo.Le lucciole non sono più i nostri fanali,non c’è più serratura alle porte,si arraffa un niente e si ripete che il tangibile è quanto basta in questo vuoto universale di farneticanti certezze.Non si legge più cosa c’è scritto sui fogli della vita,la carta a vetro del tempo ha fatto il suo dovere,tutto ciò che resta è dare un senso al Nulla.Gli uomini sono cadaveri con la maschera da vivi e nessuno si chiede se ciò che vedono è inganno,essi sono il centro a cui si tita con l’arco.E’ più vera la foglia secca del fresco germoglio,l’unica salvezza è la caparbia volontà d’essere assente.Insisto nel ricercare me stesso nel vuoto:ogni cosa che è come mi pareva in realtà non era.La mia inesistenza appaga il mio destino.

15febbraio2020ultima modifica: 2020-02-15T18:23:45+01:00da domeniconipaolo