13aprile2020

Uno scroscio mugghiante viene su dall’abisso del mondo,la felicità mi fa girare su me stesso,sguazzo nelle mie lacrime e scavo dentro me stesso come scava il verme la terra,per cercare il fondo dell’anima dove tutto è mescolato alla rinfusa,dove tutto è falso e marcio. Ogni uomo è un ostacolo che parla troppo del troppo poco,che fa diventare torbido il chiaro. Ogni mia parola manda in pezzi le tenebre più fitte,nel destino c’è tutto l’uomo,egli diventa falso,obliquo e mostruoso,egli rimane più bestia che uomo.Quanti astri mi sono destinati? Le notti sospingono verso di me vie galattiche che gravano sul mio nome.Non è vero che io viva,c’è soltanto un cieco respiro mentre sfreccio verso terre estinte dove vado a spegnermi nel perfetto incontro con il Nulla. Tutto sembra un’attesa di cose vere, Dio è la parte più dispersa dell’universo che le rimargina con la morte la ferita dell’esistenza, Egli mi ha perduto e poi dimenticato. In ciascuna parola fiorisce il veleno, io sono chi debbo abbattere, chi debbo calpestare ;chi mi interra in questo mondo? L’unico animale che vive di sangue. Meglio non sapere nulla che molte cose a metà,io vado fino in fondo,non importa se la meta sia cielo o palude ,vicinissimo ad ogni sapere si accampa la tenebra dell’ignoranza. Ogni sognatore eccita la mia nausea. Con i miei pensieri esco dal mondo dove tutto si desta e prende inizio, poi si leva un soffio che si fa nube al di sopra della quale non c’è un secondo cielo per falsi dei. L’abbandono è la mia presenza,vivo sotto questa luna ghiacciata ma risorgerò prima che il Tempo si richiuda in sé.

13aprile2020ultima modifica: 2020-04-13T10:51:05+02:00da domeniconipaolo