03 gennaio 2021

Si screzia l’aria di questo informe mattino con cui inizia la litania infinita di questo ennesimo giorno che non è vita. Una vita esangue mi urla nel sangue, una vita opaca di stagni e zanzare , uno vita sullo strapiombo a picco sul mare, una vita da dimenticare. Vita e costernazione, vita infetta, vita che disdetta. Vita illuminata e notturna, vita sempre uguale, vita fatta solo di male. Vita che non si lascia esistere e mi ricorda solo di persistere, vita di sospiri a non finire, vita che non so dire. Vita che non vivo e imparo essere d’una fermezza precaria. Vita mai intera, sempre in frantumi che lumeggia in barlumi. Vita fatta di ferro e aria, di luce in salita. Vita fatta di tufo e sole, di vento e brina, di struggimenti, tormenti e sgomenti, fatta di turchina tramontana, vita ladra di luce, vita vecchia e ragazza, vita tutta pazza. Vita dal sapore d’acqua piovana che mi alita una luce nera tra le ciglia, allora la voce mi si fa di cera e il cuore di cenere inizia a gocciare lacrime sul mare. Vita che brilla d’una lucida aria nera in questo mattino aperto da una campana in cui m’è gentile il morire, sono solo di passaggio su me stesso. Il cuore è sbigottito da questo silenzio inaudito nel quale rimbombano giorni fatti per imparare che è dolce solo sentire ventilare il respiro del mare.

03 gennaio 2021ultima modifica: 2021-01-03T19:31:33+01:00da domeniconipaolo