17 febbraio 2021

Pregare è l’estremo atto di disperazione,esso fa si che Dio esista ma non impedisce che,ridotto in cenere,io sparisca.Non posso testimoniare ciò che non c’è: il mondo;ciò che vedo sono solo sembianze scosse dal battito d’ali di una libellula.Una veemente baldanza di sangue dice d’essere la vita che a stento si colora d’esistenza.Percorro un opaco deserto,dedico la mia vita a parlare ai morti.Gli acri rossori dell’alba diluiscono le tenebre della notte,in me c’è ancora tutto l’inverno,l’ululato bagnato della brina,il tempo è sempre quello di prima:non sono contemporaneo ma vivo al passato.Qui è tutta una scintillazione :un lume per ogni vivo come al cimitero un lume per ogni morto.La mia esistenza si perde in mille giri di silenzio,ogni sera rientro nei miei sospiri.Questo mondo è un erebo solenne,la vita è un divagare perpetuo che arena le sue vuote speranze e le sue disfatte illusioni.Aizzo la memoria ma i ricordi non li amo,la mia anima si allontana da me rimbombando sotto le volte del cielo e svanisce come una eco.I miei occhi bianchi e vuoti fissano l’infinito,voci si spandono trasparenti:vorrei essere i colori di questo tramonto che il vento porta via.

17 febbraio 2021ultima modifica: 2021-02-17T20:50:27+01:00da domeniconipaolo