09 marzo 2021

Fuggo dall’irrespirabile presenza di Dio, mi immergo in una solitudine senza Dio ed approdo ad una straziata allegria.Per incontrare me stesso mi cerco dove non mi trovo, ogni giorno muoio con noncuranza liberato da ogni aspirazione.Volto le spalle al vuoto,ascolto il battito dissolto del mio cuore.La vita è un accordo irrisolto,la speranza una folle danza.Batte sfatta l’ora del tramonto,la mia mente scompare in questo cielo di fanghiglia,la vita stagna vacua in questo vacuo mondo,mi schianto nel niente,nel cuore rimane inesplosa una domanda: C’è una partenza? C’è un arrivo? Trapassato dalle tenebre di questa notte, mi ricopre una nebbia vuota, uno sgomento intimidisce la mia anima.

 

Batte sfatta l’ora del tramonto

Le tenebre di questa notte trapassano la mia esistenza

Una straziata allegria intimidisce la mia anima.

07 marzo 2021

Ripudio la vita per raggiungere un’esistenza autentica,faccio sfumare il mondo attorno a me così l’infinito diventa attuale,l’eterno diventa reale,la differenza si converte in unità,il mutamento in persistenza,lo scorrere del continuo non passa.Durante la vita esperisco solo la periferia di me stesso,con la morte raggiungo il centro. Con la morte il definitivo entra nella vita,con la morte raggiungo il massimo della vita.Incontrando me stesso esperisco l’esistenza come vuoto scorrere,è la morte che risveglia il significato della mia esistenza.Vivo in maniera eroica la mia decadenza ,la vita non è il mio valore centrale. Il tragico precipita nella profondità dei grandi istanti che rotolano senza scopo,in quegli attimi il mutevole diventa definitivo,il casuale necessario.Esistenza e vita si contappongono come l’assoluto e il relativo,l’attimo assume il suo carattere definitivo e si dissolve come una tragica necessità scomparendo come una gemma che era incastonata nella banalità del quotidiano.La verità è inattingibile dal mondo ,le illusioni sono più vere della realtà,cerco l’essenziale nell’inessenziale,il centro dei miei interessi risiede nella periferia della vita.

06 marzo 2021

Tutto ciò che faccio è irreale. Il mio più grande difetto sta nella smania forsennata di esistere mentre dovrei rivolgere la mia attenzione unicamente all’inesauribile, infinito e vuoto Nulla. Disertare il mondo è la mia azione più nobile ma fuggire il mondo non basta ,bisogna anche disprezzarlo. Distruggo ogni certezza e tutte le illusioni fattori del falso equilibrio sul quale riposa la mia esistenza.Una disperata lucidità mi fa concepire l’uomo come la quintessenza della polvere, nel vuoto trovo la spiegazione del mondo. Il mondo mi allontana dalla saggezza, il pensiero della morte mi purifica la vita. La solitudine ed il silenzio mi mettono in contatto con l’esistenza autentica, per questo allontano da me la vita. Non inseguire nessuno scopo nella vita è il massimo della saggezza, accettare le contraddizioni è l’inizio di ogni conoscenza, fallire nella vita significa averla capita. Il tragico “in sè” è il fatto d’essere uomini, non riconosco alcuna ragione per essere qui e ora.Sopporto la vita quando la considero una discrezione , esistere significa essere in totale contraddizione con quello che si sa di essere. Il tempo mi dissolve cioè dimostra la mia non-realtà così l’assenza dà alla mia esistenza un senso di pienezza. Ogni istante si dilata e non si compie quando arrivo a concepire uno stato ultimo, quello dove non c’è più nulla dopo cioè Dio non è l’estremo limite : andare oltre Dio pervenire al Nulla. La dove non c’è un oggetto il tempo non esiste ,nel Nulla il tempo smette di esercitare la sua tirannia, il Nulla determina la sospensione assoluta del tempo e mi fa eterno: nel Nulla sono qualcosa che non passa, nel Nulla si annienta il divenire e si compie…l’Essere.

04 marzo 2021

Sono  l’uomo del frammento, l’uomo dell’istante, pervaso dalla opaca ossessione di me stesso.Amare in profondità l’esistenza significa avere ostilità per la vita, significa negare la vita. Ogni passione è un pericolo ,quando divento consapevole di qualcosa questo qualcosa perde ogni senso. Il mio sogno più grande è d’essere inutilizzabile  o agire sotto il fascino dell’impossibile. Per salvaguardare la coerenza devo mentire a me stesso, la negazione mette in moto tutte le cose ,scelgo il silenzio invece di giragli intorno. L’esistenza va disinnescata ,la vita è un ordigno, ogni essere umano genera in me sazietà e nausea. L’estrema felicità è una meta inconscia , ad ogni affinamento dell’eticità divento sempre più scontento di me: non credo in quell’esangue entità astratta che è l’uomo, non posso credere in una finzione che aleggia sul cupo oceano delle aspirazioni.