27 agosto 2022

Mi indoro di supposti tramonti, mi rallegro di brezze immaginarie. Abito un assopimento obliquo, non so se essere, poi torno in me con la nozione confusa d’aver vissuto un intervallo sconosciuto ; uno sforzo inutile della memoria non mi conduce da nessuna parte, non riesco a riannodarmi, se ho vissuto mi sono dimenticato di saperlo. L’autunno mi fa morire di meno luce che dona una trasparenza alienata. Sto in questo interludio di cose perdute  che lasciano la traccia incerta di una memoria inutile. Amo questo doloroso tedio di ricordare. Il sole mi indora di umidi riflessi , assaporo il sorso freddo di quest’aria mattutina. Il fato apre interstizi nell’esistenza , ho un disgusto interiore e spirituale per il mondo, ho il sentimento profondo della vacuità delle cose. Il disagio di continuare  a vivere si mescola al tedio di avere vissuto. L’eternità,se c’è, è il niente, al contrario il caos è tutto.L’universo è una cella infinita, quando mi disgusto della piccolezza del mondo posso fuggire da questa cella. Guardo la bellezza placida di questa sera che sta morendo, le stelle in cielo sono cose vaghe e impalpabili. L’aria invisibile del cielo si sfrangia senza strapparsi, ogni stella che lo abita prova desolazione e sconforto per il fatto di esserci. Nel cielo brandelli di nuvole velano il visibile rendendo tutto indefinito, i contorni delle cose si sfumano, tutto ciò che è, da adesso, esita ad apparire. Ogni rivelazione definitiva è inutile , perfino smettere di vedere fa dolore agli occhi, ciò che ancora esiste è un mondo impossibile in cui tutto sfuma in un comune abbandono lasciando un indefinito Tutto/Nulla.

27 agosto 2022ultima modifica: 2022-08-27T17:50:16+02:00da domeniconipaolo