31 agosto 2022

La speranza non va a segno, vivere è non esistere: io quando sono? La bocca mi trema di parole , il mio Essere si eleva dalla terra e tocca gli astri. Vivo di un altro respiro, del soffio del Nulla , del caldo alito del Vuoto, Nulla e Vuoto si mescolano ad ogni cosa veduta così celebro l’incanto del mondo. L’urna è l’agognato giaciglio, sgorga da quel muto sasso tutto il senso della vita. La polvere spegne la mia voce , non c’è l’eco di un dio da ascoltare. Sciami di pensieri mi sottraggono al dubbio, conosco il senso d’essere muto, il valore del silenzio. Tracce di tempo solcano confuse il mio volto, esse parlano la timida lingua degli anni. La zolla si nutre dei morti e sopporta la loro impronta sottile , essi mandano in silenzio il loro superfluo vigore di baci. Sono avvolto dal puro respiro del Vero, i volti che vedo sono solo un riflesso , da essi emergono sguardi di vita che si spengono fuliginosi, perduti per sempre. L’alba dischiude un chiarore dissolto che sgorga puro sul mondo. Sull’orlo corroso dell’esistenza spargono il loro profumo i fiori delle tombe , il marmo ascolta i suoni delle stelle. Sono fatto per abbandonare la terra , un grido pensato mi trapassa l’anima : è il grido del caso. Il Tempo mi strema e m’inganna : credo di durare ma per finire, la vita si fa sempre più lontana.

31 agosto 2022ultima modifica: 2022-08-31T20:44:48+02:00da domeniconipaolo