16 novembre 2022

L’assenza è diventata il mio impero, la vita è un esilio in un sospiro angosciosamente insonoro. Il respiro del mondo mi ammorba, il paesaggio dell’esistenza è abitato da dolci assurdità, vivere è il più grosso sforzo che compio. Amare è pietrificare il mondo in una sorta di angoscia della felicità. Mi involo nell’astratto , cerco di non rendere inutilizzabile il sublime. La morte è il flatus vocis dell’irrimediabile , un’essenza assurda e quotidiana del possibile. La luce di questo mattino è incomprensibile , ho la tentazione di essere tutto meno quello che sono. Cerco di essere spietato con il sole fino al suo rantolo finale. Non addolcisco il veleno dei miei interrogativi, nè l’amarezza delle mie sofferenze : il tempo scorre affinchè i dolori si susseguano. Non cerco nessuna salvezza , godo delle disperazioni del mondo ,provo compassione solo per le pietre : il disgusto per la vita è più profondo della vita stessa. L’orrore di vivere è la legislazione segreta del mondo. Sotto la schiuma demenziale dei sentimenti si nasconde un’intera angoscia , ogni cellula del mio essere è un frammento di questa angoscia : l’indifferenza è il mio simulacro di verità. Questo presente è insopportabile , il dubbio è il solo titolo di nobiltà del mio pensiero ornato di sconforto. Tutto ciò che si trascina sotto il sole può essere situato fra l’entusiasmo e la perdizione , fra l’estasi e la maledizione : lo spazio che separa un sospiro da uno sputo è lo spazio stesso del mondo. Sono capace di sopportare tutto tranne la mia esistenza , desidero solo ciò che merito vale a dire niente.

16 novembre 2022ultima modifica: 2022-11-16T16:00:52+01:00da domeniconipaolo