19 febbraio 2023

Separo me da me stesso, la mia identità non è l’assoluto Essere ma un esserci organico, allora cerco di esprimere la mia esistenza in una interiorità profonda , cerco un divino più infinito. Penso il profondo, il profondo in sé ; la morte è il momento in cui il mio organico depone la sua egoità , il suo esistere particolare , la morte è il momento in cui l’universale assume la forma del particolare. Sono super-vivo quando guardo alla totalità, all’Uno, al tutto universale. Nel tempo divento ciò in cui mi dissolvo: il mio destino. Abito la transitorietà , la mia fine diventa necessaria , non posso oppormi all’ignoto ma sono unificato ad esso, mi difendo dal pericolo di dimenticare me stesso, di alienarmi totalmente. Abbraccio la Natura sopraffattrice per intenderla fino in fondo, divento così consapevole e certo di me stesso, una volta che mi sono raggiunto mi strappo da me stesso , dal mio punto centrale per penetrare e perdermi nell’abisso, riconosco ,così, di non essere un universale ma un particolare: questa è la mia terribilità. Il mio cuore è mosso dalla tempesta del destino, sono uno spirito vagante nella notte enigmatica del Tempo, sono un violento spirito negatore, incomprensibile, inconsapevole, la cui presenza nel mondo è involontaria.

19 febbraio 2023ultima modifica: 2023-02-19T17:05:29+01:00da domeniconipaolo