24 marzo 2023

Ho gli occhi gonfi di tenebre, il normale delirio del mondo non fa che crescere. La morte mi bracca , cerco di scappare con balzi inutili e sconnessi così mi distruggo quel pò di fiato che ancora mi resta. Nella mia carcassa rinsecchita non c’è un atomo che non sia cattivo; l’intelligenza è superflua, è un disturbo : servono solo le verità del cuore. Trasudo parole cioè trasudo menzogne allora mi sforzo di allontanare la verità e torno a piangere. I lati dell’esistenza sono chiusi, i muri di questa stanza sono già una bara: non mi resta che il passato. Patire è il mio ruolo sulla terra , l’ottimismo sfocia nel tragico, è un lavoro anche morire. La terra dove si mettono a marcire i morti è la stessa da cui viene il pane . Sono fatto di un fango tenace e indomabile , mi arresto ai bordi della vita per costeggiare la bellezza. Amo le solitudini inviolate , ho la pretesa incosciente di respirare, sono invaso dal marciume del mondo. Non ho mai abbastanza paura per affrontare il mondo nella luce sfrigolante di questo mattino ,l’unico pensiero valido è : fai in fretta a marcire! Osare esistere è la più atroce delle punizioni, sto al mondo oppresso da uno splendido sdegno. Cerco unicamente di pensare ma ciò è assolutamente troppo: è forse solo di paura che il più delle volte ho bisogno per cavarmi d’impaccio dalla vita. La nebbia pastosa di questo tramonto è creatrice d’euforia , vivo una madida agonia: ritornare nella notte è l’unica cosa che mi piace , in questa notte così spessa dietro la quale scopro tutte le complicità del silenzio.

24 marzo 2023ultima modifica: 2023-03-24T17:21:06+01:00da domeniconipaolo