06 marzo 2024

E’ la vanificazione del Tutto che mi colma di felicità, è la meraviglia per la morte che mi placa. L’alba è l’imbiancarsi del cielo, un altro giorno inizia, le stelle si ritirano e si spengono, la morte determina l’eterno ricominciare e rinnovarsi di tutto. La morte fa si che io sia autenticamente me stesso, alle parole prediligo il silenzio, sto meglio da solo come l’uccello che allarga le ali sul palo dove è posato. Che nome do alla morte? Non lo so, avrei bisogno dei monosillabi che usano i bambini, oppure ci vuole un urlo, un grido? Quando la tempesta mi raggiungerà ogni parola sarà inutile , vana, non serviranno parole, niente di preciso: tutte le frasi saranno false ,meglio il silenzio! La vita mi manda a sbattere di candela in candela come una falena, getto via questo velo dell’Essere che come una nube muta al minimo soffio di vento. Com’è indicibilmente disgustosa la vita: guardo, mangio, mi diverto, mi arrabbio, osservo quest’ombra che mi sta seduta accanto: sia lodato il cielo che mi inghiotte nella sua solitudine. Sono sempre sull’orlo delle cose , mai al loro interno, accetto il loro mistero, indago la loro ombra: che cosa c’è nell’ombra delle cose se non la loro essenza avvolta dai venti neri della mezzanotte.La mia esistenza trova pace quando sprofonda e si inabissa nell’ombra, prima di ciò metto la vita davanti a me come una cosa finita che sfalda la crosta sottile ma dura che ricopre la mia anima. Non c’è giorno che non dubiti della Realtà :in questo modo tutto il problema dell’Essere svanisce .

06 marzo 2024ultima modifica: 2024-03-06T16:54:03+01:00da domeniconipaolo