26 aprile 2024

Ogni attimo della mia vita è indivisibile nella sua puntualità, a dispetto di ciò che il mondo mi chiede cioè di “materiare” io lo spiritualizzo. Il tempo mi consuma ,io consumo il tempo, questo è l’unico modo di esistere. L’attimo cioè l’unità di misura del tempo è una finzione di tipo matematico. Non so dove va l’attimo che passa , di sicuro tra due attimi il tempo manca. Il tempo che passa è soltanto una metafora ma gli consacro ogni istante della mia vita, esso non mi conduce solamente all’eterno ma è l’eterno in se stesso giacchè eternamente si ripete. Godo di questo eterno presente, in questo eterno presente la mia vita si chiude , essa è già in se  la morte. L’attimo e non l’infinito tempo seriale mi spalanca la piccola porta dell’eternità. Il tempo è l’immagine in movimento dell’eternità, io non vivo mi “temporalizzo”. Sono immerso nella oscurità del vissuto, tutta la mia esistenza geme sotto il giogo del tempo, tra idee eterne sprofonda l’opacità dell’ esistenza. I cieli cessano di girare, il tempo si ferma, anche se la mia anima continua ancora a misurarlo. Il tempo stesso per se non è ma le cose stesse conseguono e hanno senso in funzione del tempo. Il tempo è lo schema del mio cambiamento, del mio divenire , il tempo è forma del mio tendere al Nulla. Sono immerso in un tempo fatto di una successione di istanti semplicemente presenti. Non so dove il tempo imprime le sue orme, mi inganno se penso che rotola e corre: il tempo resta sono io che me ne vado!

26 aprile 2024ultima modifica: 2024-04-26T17:44:45+02:00da domeniconipaolo