06 gennaio 2023

Sono affondato nel mondo, vivo nel contingente in attesa d’essere nell’universale. Brilla la scintilla del presente nel quale amo le piccole cose che sfuggono allo sguardo. Esalto il paradosso e l’impossibile, considero Dio il signore del caso. Faccio del dimenticare la regola principale del vivere,le parole producono solo confusione, pasticcio, contraddizione e disordine. Intingo la mia esistenza nel Nulla ,i giorni che passano sono una ornata impotenza, volo sospeso in una aerea indifferenza. Sono desideroso di Assoluto e lacrime, odio questo tediosissimo qui e ora, coltivo rabbiosamente il regno dell’Essere, incursioni di luce trafiggono la morte: la vita finisce nell’incomprensibile. Rinuncio alla estensione della esistenza per una inattingibile profondità. Sono posseduto da profondissime lacrime, la mia esistenza è una illuminata desolazione ,abito le rive terribili del finito al quale cerco di dare una apparenza di infinito. Cerco il vago, l’indistinto, e l’illimitato, mi fondo con le nuvole per diventare me stesso, considero l’infinito la mia meta, sono un chiaro bersaglio della morte: l’invisibile non è la sede della vita . Il Tempo passa per consumare me ma anche se stesso e questo mi consola. Il nascosto viene alla luce e mi trafuga l’anima. Ogni giorno mi ritaglio una zona di quiete nella quale sono più felice di quello che merito e in cui provo una gioia trasparente.

06 gennaio 2023ultima modifica: 2023-01-06T17:02:24+01:00da domeniconipaolo