05 giugno 2024

Torno a piangere in questi luoghi allora mi sforzo di allontanare la verità anche se non credo più alle parole ,non credo più a quello che provo. Ho chiuso ogni lato della mia esistenza , i muri di questa stanza sono delle bare, non mi resta che il passato. Il mio ruolo sulla terra è patire ,il mio è un pessimismo rassegnato e tragico, non ho che da espiare la mia indegnità. Anche morire è un lavoro, la terra dove mi metteranno a marcire è la stessa da cui viene il pane. Sono assorbito dai fanghi tenaci della vita, sono avvolto da tenebre indomabili. Mi arresto ai bordi dell’esistenza ,sono affascinato da solitudini inviolate e invaso da ogni tipo di marciume .Ho la incosciente pretesa di respirare eppure ne ho abbastanza della vita. La luce sfrigolante di questo tramonto mi abbaglia ,non faccio che ripetermi: fai in fretta a marcire! Ogni giorno sono punito perché oso esistere, ogni mattino mi avvolge lo sdegno per l’ennesimo risveglio. Pensare è assolutamente troppo per me ,la paura è la sola cosa di cui ho bisogno per cavarmi d’impiccio nella vita. Affogo in una nebbia pastosa ,sono un creatore di disillusioni, anelo ad una madida agonia. Contemplo la parte più spessa della notte così avverto tutte le complicità del silenzio.

05 giugno 2024ultima modifica: 2024-06-05T18:08:01+02:00da domeniconipaolo