12aprile2020

Scorsero lune e anni sulla mia anima,il silenzio di contorti abissi è una celeste felicità.Il sangue trasporta il nulla nelle mie vene ,ritaglio la parola vita dall’involucro del mio cuore,poi, un percorribile tacere è solcato da tracce di granchi che mi indicano la strada per l’abisso dove trovo resti d’eternità.Decido di gettare lontano la mia felicità e di vuotare il cuore dal più malvagio dei miei pensieri : è giunto il tempo delle burle e delle cattiverie. Veli d’aria sonnecchiano davanti ai miei occhi disperati,sento il frastuono dell’ultimo galoppante grano di sabbia ,si spalanca la porta delle ore e comincio a parlare non all’oggi ma al “mai”:il destino dovrà pur venire una volta e non passare oltre.Tutti i venti del mondo soffiano per discriminare il tempo: solo il mio in-me è per-me. Bevo la goccia più dolce della rugiada di questo mattino,il mio albeggiante futuro è un silenzio dal roseo rossore,è un silenzio senza nubi.Una traccia inconfondibile segna il mio passare,il mio cuore dice : “non guardare più, và, è una notte che non richiede più stelle ,non c’è nessun posta ove si chieda di te.Disegno i contorni della mia ombra,tutto mi è indifferente,il sapere mi strangola,nulla vale la pena.Il ticchettio di questa grata di parole ,a cui il respiro si adegua,schiude un largo vuoto che non può essere colmato da nessun turbinio di particelle .Mi stendo sopra un silenzio nutrito di veleno sotto questo perfido cielo,solo la pietra di questo sepolcro m’è ospitale ,resto in questo corpo poroso ,gli occhi sono asciutti prima di chiuderli,prima di lasciare questo mondo di mille cristalli rappresi,infine la notte si frantuma,l’anima s’impetra,ma nulla è perduto finché una stella ha luce ancora.

12aprile2020ultima modifica: 2020-04-11T21:08:16+02:00da domeniconipaolo