ASC023 PODCAST – Studio INDIGO: nel glioma di grado 2 con mutazione IDH Vorasidenib ha aumentato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione

 

 Servier.2

REPORT DAL CONGRESSO DELL’ASCO ( AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY ) 2023

PODCAST – STUDIO INDIGO: Vorasidenib ha aumentato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione nel glioma di grado 2 con mutazione IDH

Studio INDIGO

Lo studio INDIGO ha dimostrato che il targeting delle mutazioni IDH con Vorasidenib ritarda significativamente la crescita del tumore e la necessità di terapie più tossiche. Questo è clinicamente significativo perché i pazienti con diagnosi di glioma di grado 2 con mutazioni IDH sono in genere individui giovani, altrimenti sani. Vorasidenib è un doppio inibitore degli enzimi mutanti IDH1 e IDH2, in grado di penetrare nel cervello. I risultati di questo studio offrono la possibilità di cambiare il paradigma del trattamento per questo tipo di glioma e potrebbero portare alla prima nuova terapia mirata per il glioma di basso grado.

INDIGO Trial

INDIGO trial has shown that targeting IDH mutations with Vorasidenib significantly delays tumor growth and the need for more toxic therapies. This is clinically meaningful because patients diagnosed with grade 2 glioma with IDH mutations are typically young, otherwise healthy individuals. The results of this trial offer a chance to change the treatment paradigm for this type of glioma and could bring the first new targeted therapy for low-grade glioma.

 

 

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ASCO23 PODCAST – Studio TROPION-Lung02: Deruxtecan associato a Pembrolizumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata

Daiichi Sankyo

REPORT DAL CONGRESSO DELL’ASCO ( AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY ) 2023

PODCAST – STUDIO TROPION-Lung02: Datopotamab deruxtecan ( Dato-DXd ) associato a un inibitore del checkpoint immunitario ( Pembrolizumab ) nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata

 

Studio TROPION-Lung02

Quasi tutti i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato sperimentano una progressione della malattia dopo la terapia iniziale, sottolineando la necessità di nuovi approcci terapeutici. TROPION-Lung02 è il primo studio a valutare la combinazione di un coniugato anticorpo-farmaco diretto contro TROP2 e un inibitore del checkpoint immunitario ( Pembrolizumab ) con o senza chemioterapia al Platino in questa popolazione di pazienti. I risultati hanno evidenziato il potenziale delle combinazioni di Datopotamab deruxtecan ( Dato-DXd ) di migliorare gli esiti in questi pazienti, che potrebbero rappresentare una nuova opzione terapeutica oltre all’immunoterapia.

TROPION-Lung02 Trial

Nearly all patients with advanced non-small cell lung cancer experience disease progression following initial therapy, underscoring the need for novel therapeutic approaches across treatment lines. TROPION-Lung02 is the first trial to evaluate the combination of a TROP2 directed antibody drug conjugate and an immune checkpoint inhibitor ( Pembrolizumab ) with or without Platinum chemotherapy in patients with advanced non-small cell lung cancer. These updated results signal the potential for Datopotamab deruxtecan combinations to improve outcomes for patients with non-small cell lung cancer and are a promising development in the pursuit of a new standard treatment option beyond immunotherapy.

 

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ASCO23 PODCAST – STUDIO CHRYSALIS: Amivantamab e Lazertinib, come prima linea, nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR

Janssen Oncology

REPORT DAL CONGRESSO DELL’ASCO ( AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY ) 2023

PODCAST STUDIO CHRYSALIS: la sopravvivenza mediana libera da progressione non è stata raggiunta dopo 33.6 mesi di follow-up con l’uso di prima linea di Amivantamab e Lazertinib nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR

Studio CHRYSALIS

I risultati a lungo termine dello studio CHRYSALIS hanno dimostrato che la combinazione di Amivantamab, un anticorpo bispecifico contro EGFR e MET, e Lazertinib, un inibitore della tirosin-chinasi di EGFR, è associata a un’attività antitumorale sostenuta come trattamento di prima linea nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule con mutazione di EGFR. Dopo un follow-up mediano di quasi tre anni, la durata mediana della risposta, la sopravvivenza mediana libera da progressione e la sopravvivenza globale non erano ancora state raggiunte.

CHRYSALIS Trial

Advanced NSCLC and EGFR-mutated lung cancer has a 5-year survival rate of less than 20%, underscoring an urgent need for more targeted treatment options, especially in earlier lines of therapy. CHRYSALIS long-term data for Amivantamab and Lazertinib introduce the potential for this combination therapy to be used as first-line treatment for this patient population. After a median follow-up of nearly three years ( 33.6 months ), the median duration of response, median progression-free survival and overall survival were not yet reached.

 

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ASCO23 – PODCAST – STUDIO EV-103: Carcinoma uroteliale metastatico o localmente avanzato in pazienti non-idonei al Cisplatino / Trattamento di prima linea con la combinazione Enfortumab vedotin ( Padcev ) e Pembrolizumab ( Keytruda )

Astellas

REPORT DAL CONGRESSO DELL’ASCO ( AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY ) 2023

PODCAST – STUDIO EV-103:  Carcinoma uroteliale metastatico o localmente avanzato in pazienti non-idonei al Cisplatino / Trattamento di prima linea con la combinazione Enfortumab vedotin ( Padcev ) e Pembrolizumab ( Keytruda )

Studio EV-103

La combinazione Enfortumab vedotin e Pembrolizumab continua a dimostrare promettenti trend di sopravvivenza con risposte rapide e durature nel trattamento di prima linea del carcinoma uroteliale metastatico o localmente avanzato in pazienti non-idonei al Cisplatino. Il profilo di sicurezza della combinazione è gestibile e stabile con un follow-up più lungo e non sono emersi nuovi problemi di sicurezza. I risultati dello studio EV-103 sono concordanti con i dati di Dose Escalation / Cohort A ( DE/A ) riportati in precedenza, e supportano la valutazione di Enfortumab vedotin associato a Pembrolizumab negli studi di fase 3 in corso nel carcinoma uroteliale.

EV-103 Trial

The combination Enfortumab vedotin and Pembrolizumab continues to demonstrate promising survival trends with rapid and durable responses in first-line Cisplatin-ineligible locally advanced or metastatic urothelial carcinoma. The safety profile of the combination is manageable and stable with a longer follow-up, and no new safety concerns have emerged. These results are concordant with previously reported Dose Escalation / Cohort A ( DE/A ) data by investigator assessment and support the evaluation of Enfortumab vedotin associated with Pembrolizumab in ongoing phase 3 studies in urothelial carcinoma.

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Pre-ASCO: Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase iniziale. I dati dello studio KEYNOTE-671 e le decisioni entro fine anno della FDA su Keytruda

MSD

Keytruda ( Pembrolizumab ) di Merck ( MSD ) ha già una posizione dominante nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico, ma l’inibitore del checkpoint può avere il predominio anche nella malattia allo stadio iniziale ?

Con KEYNOTE-671, Keytruda si propone sia per il trattamento neoadiuvante preoperatorio che per il trattamento adiuvante postoperatorio. L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti FDA ha già accettato una domanda riguardante questa indicazione e ha fissato una data target per la decisione al 16 ottobre 2023.

Per quanto riguarda la potenziale concorrenza in questa indicazione, AstraZeneca ha recentemente presentato i dati di fase 3 per Imfinzi ( Durvalumab ) nel contesto perioperatorio. Ma i dati della sperimentazione AEGEAN sono probabilmente troppo immaturi per supportare una domanda presso la FDA.

Nello studio AEGEAN, Imfinzi perioperatorio ha ridotto del 32% il rischio di recidiva, progressione o decesso nei pazienti con tumore NSCLC resecabile in stadio da 2 a 3b dopo un follow-up mediano di soli 11,7 mesi. Lo studio ha raggiunto presto l’endpoint primario e il 35% dei pazienti non aveva nemmeno iniziato il trattamento adiuvante.

Opdivo ( Nivolumab ) di Bristol Myers Squibb ( BMS ) ha ottenuto il via libera dalla FDA come trattamento neoadiuvante dopo aver dimostrato che può migliorare la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) del 37% nel tumore NSCLC in stadio da 1b a 3a nello studio CheckMate-816.

In CheckMate-816, Opdivo nel setting neoadiuvante ha registrato un miglioramento assoluto di 18,5 punti percentuali rispetto al controllo, raggiungendo una sopravvivenza EFS a 2 anni del 63,8%.

In AEGEAN, Imfinzi perioperatorio ha fornito 10,9 punti percentuali di miglioramento sul controllo con una sopravvivenza libera da eventi a 2 anni al 63,3%.

I trattamenti neoadiuvanti & adiuvanti sono necessari nei tumore NSCLC in fase iniziale ?

Gli oncologi si sono a lungo chiesti se i trattamenti neoadiuvanti e adiuvanti siano entrambi necessari per il tumore NSCLC in fase iniziale.

Lo studio KEYNOTE-671 non sarà in grado di rispondere a questa domanda per il fatto che ha arruolato diverse popolazioni; lo stesso vale per Opdivo nel setting neoadiuvante.

Sarà necessario progettare uno studio ad hoc per risolvere la questione.

Fonte: Fierce Pharma, 2023

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Pre-ASCO: attesa per i dati dello studio NATALEE riguardanti Kisqali nel carcinoma mammario in fase iniziale

Novartis Oncology

Lo studio NATALEE potrebbe aprire a Kisqali ( Ribociclib ) un mercato del valore di circa 6 miliardi di dollari, secondo gli analisti di ODDO BHF. Lo studio sta testando l’inibitore CDK4/6 come terapia adiuvante dopo l’intervento chirurgico nel carcinoma mammario HR-positivo e HER2-negativo

Poiché Ibrance è fuori dal gioco del setting adiuvante dopo due flop, la potenziale rivalità di mercato si riduce a Kisqali e Verzenio / Verzenios ( Abemaciclib ), che vanta un’approvazione di prim’ordine nei pazienti ad alto rischio.

Kisqali si rivolge a una popolazione di pazienti più ampia che include pazienti sia ad alto che a rischio intermedio. Verzenio è autorizzato a trattare solo pazienti con cancro con interessamento dei linfonodi, mentre Kispali si rivolge anche a pazienti con linfonodi negativi. Secondo le stime di Novartis, la popolazione NATALEE coprirebbe un gruppo di pazienti che è da due a tre volte più grande dell’attuale indicazione di Verzenio.

A marzo, Novartis aveva affermato che lo studio NATALEE aveva raggiunto il suo endpoint primario in un’analisi ad interim, con Kisqali che ha conferito un vantaggio significativo nella prevenzione della recidiva della malattia invasiva. Kisqali aveva mostrato un “beneficio costante” nei pazienti in stadio 2 e 3 indipendentemente dal coinvolgimento linfonodale.

Fonte: FiercePharma, 2023

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Aggiornamento in Oncologia medica by Xagena

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Aggiornamento in Medicina

Nivolumab più Cabozantinib con o senza Ipilimumab per il carcinoma epatocellulare avanzato: coorte 6 dello studio CheckMate 040

Sono state studiate la sicurezza e l’efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) più Cabozantinib ( Cabometyx ) con o senza Ipilimumab ( Yervoy ) nei pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato.
Nella coorte 6 dello studio multicoorte, in aperto, di fase I/II CheckMate 040, i pazienti che erano naive al trattamento, intolleranti a Sorafenib o avevano avuto progressione con Sorafenib sono stati assegnati in modo casuale a Nivolumab 240 mg una volta ogni 2 settimane più Cabozantinib 40 mg una volta al giorno ( braccio doppietto ); oppure Nivolumab 3 mg/kg ogni 2 settimane più Cabozantinib 40 mg una volta al giorno con Ipilimumab 1 mg/kg una volta ogni 6 settimane ( braccio tripletto ).
Gli obiettivi primari erano la sicurezza e la tollerabilità, il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) e la durata della risposta ( DoR ) secondo la valutazione dello sperimentatore in base ai criteri RECIST versione 1.1.
Gli obiettivi secondari includevano la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) ( mediante revisione centrale indipendente in cieco ) e la sopravvivenza globale ( OS ).
Sono stati assegnati in modo casuale 71 pazienti: 36 al braccio doppietto e 35 al braccio tripletto. [ CONTINUA SU FARMAEXPLORER.IT

 

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La combinazione Enzalutamide più Leuprolide ha ridotto il rischio di metastasi del 58% nel carcinoma prostatico sensibile agli ormoni non-metastatico rispetto a placebo più Leuprolide

Astellas

Lo studio EMBARK è il primo studio a dimostrare un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da metastasi utilizzando la combinazione di Enzalutamide ( Xtandi ) e Leuprolide negli uomini con cancro alla prostata non-metastatico sensibile agli ormoni. I risultati presentati al 2023 American Urological Association Annual Meeting

Risultati positivi di prima linea dello studio di fase 3 EMBARK dell’inibitore di segnalazione del recettore degli androgeni, Xtandi ( Enzalutamide ), nel carcinoma prostatico non-metastatico sensibile agli ormoni ( nmHSPC ) ad alto rischio di recidiva biochimica ( BCR ).

Xtandi è già uno standard di cura per il carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ), il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione ( mCRPC ) e il carcinoma prostatico non-metastatico resistente alla castrazione ( nmCRPC ).

Il tumore nmHSPC rappresenta uno stadio precoce della malattia, in cui non vi sono prove rilevabili della diffusione del cancro in parti distanti del corpo; inoltre in questa fase il tumore risponde ancora ai trattamenti tesi ad abbassare i livelli del testosterone.

Alcuni pazienti rimangono a più alto rischio di recidiva biochimica dopo il trattamento primario; questo può provocare metastasi.

Lo studio EMBARK ha raggiunto il suo endpoint primario, dimostrando un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza libera da metastasi ( MFS ) per i pazienti trattati quotidianamente con Enzalutamide più Leuprolide rispetto al placebo più Leuprolide.

Lo studio ha anche raggiunto un endpoint secondario chiave di un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da metastasi per i pazienti trattati con Enzalutamide in monoterapia rispetto a placebo più Leuprolide.

Ulteriori endpoint secondari chiave hanno raggiunto la significatività statistica, compreso il tempo alla progressione dell’antigene prostatico specifico ( PSA ) e il tempo al primo utilizzo della nuova terapia antineoplastica.

È stata osservata anche una tendenza positiva nell’endpoint secondario chiave della sopravvivenza globale, ma questi dati non erano ancora maturi al momento dell’analisi.

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Aggiornamento in Oncologia Medica: Cancro al seno metastatico HR+ e HER2-

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Aggiornamento in Medicina

Cancro al seno metastatico HR+ e HER2- con mutazioni del recettore degli estrogeni: cambio precoce del trattamento può essere di giovamento

Da uno studio è emerso che un approccio basato sulla biopsia liquida per la selezione del trattamento ha migliorato gli esiti tra i pazienti con carcinoma mammario metastatico positivo al recettore ormonale ( HR-positivo ) e HER2-negativo.
I risultati dello studio randomizzato di fase 3 PADA-1 hanno mostrato che i pazienti trattati con un inibitore dell’aromatasi più l’inibitore della chinasi ciclina-dipendente ( CDK ) 4/6 Palbociclib ( Ibrance ) che hanno mostrato un aumento della mutazione ESR1 nel sangue prima della progressione della malattia hanno raddoppiato la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) mediana se passati a Fulvestrant ( Faslodex ) più Palbociclib piuttosto che rimanere sullo stesso regime.
PADA-1 è il primo studio a dimostrare che, nella maggior parte dei pazienti, le mutazioni associate alla resistenza nel gene del recettore degli estrogeni possono essere rilevate e mirate prima della progressione del tumore.
Lo studio ha indicato un beneficio statisticamente e clinicamente significativo quando Fulvestrant viene utilizzato durante questo intervallo.
I pazienti con carcinoma mammario ER-positivo spesso ricevono inibitori dell’aromatasi. Questi agenti bloccano la produzione di estradiolo, che attiva il recettore estrogenico alfa ( ER-alfa ) e guida la crescita del tumore.
Studi precedenti avevano mostrato che i pazienti possono trarre beneficio dalla terapia concomitante con inibitori del ciclo cellulare, come Palbociclib. ……

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Aggiornamento in Oncologia medica: Risposte ai vaccini anti-COVID

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Impatto del cancro e del tipo di trattamento: risposte ai vaccini COVID-19 

I pazienti con cancro sono stati sottorappresentati negli studi clinici sui vaccini COVID-19, quindi non è ben definito quanto i vaccini siano in grado di proteggere questi pazienti.
Pertanto, sono stati condotti diversi studi che hanno misurato gli indicatori della protezione da COVID-19 nei pazienti oncologici, compresa la produzione di anticorpi anti-SARS-CoV-2 e i livelli di cellule B e cellule T della memoria dopo la vaccinazione.
CONTINUA SU ONCOLOGIAMEDICA.NET – LINK:  https://www.oncologiamedica.net/articolo/risposte-ai-vaccini-covid-19-nei-pazienti-oncologici-impatto-del-tumore-e-del-tipo-di-trattamento

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I pazienti con melanoma non-resecabile o metastatico con …

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L’angiogenesi è un importante obiettivo terapeutico nel …

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Nonostante i progressi nel trattamento di prima linea del …

Imfinzi

La maggior parte dei pazienti con tumore polmonare a piccole …

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Il tumore a cellule giganti delle ossa ( osteoclastoma ) mostra …
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