14\04\2019

Sfuggo al rimorso e alla speranza;faccio del rimorso un destino.L’animale si è scordato del passato e vive solo per la preda e la morte,chi sa più il suo nome?Si fece notte con un groppo di stelle ,andai malinconico a un banchetto e ubriaco a un funerale:se io fossi lupo sarei lupo anche nel sonno.Dio non mi aggiunge nè toglie nulla ,solamente con un tocco leggero m’inchioda dove sono giunto,quello che prima era voglia e scelta ora mi si scopre destino:questo vuol dire farsi lupo.Sono un vecchio pezzente a cui non importa marcire sottoterra,cani si strozzano alla catena per mordermi.C’è pace di là dalla morte,è una sorte comune.Non importa al lupo che è in tutti noi essere ucciso ma lasciamo questa ingiustizia a Dio.Ben presto affonderò nelle fredde tenebre ,sento già cadere con dei lugubri colpi la legna eccheggiante sul selciato dei cortili.L’inverno rientra nel mio essere;collera,odio,brividi,orrore,duro e forzato affanno e come il sole nell’inferno polare il mio cuore non sarà più che una massa dura e ghiacciata.Ascolto ,fremendo,cadere ceppo su ceppo:il patibolo non manda un’eco più sorda.La mia anima è cullata da quei colpi monotoni,che in gran fretta,da qualche parte,si stia inchiodando una bara?Per chi? Questo rumore misterioso suona per una partenza.Il viaggio che ci è dato compiere va dalla vita alla morte;uomini,bestie città e cose è tutto inventato,è un romanzo nient’altro che una storia fittizia.Tutti possono compiere lo stesso viaggio basta chiudere gli occhi e raggiungere l’altra parte della vita.Non c’è nessuno per le strade nel secolo della velocità.Le parole non sono cambiate e siamo tutti fieri di aver fatto risuonare inutili verità.La razza o quello che chiami così è solo questa grande accozzaglia di poveracci del mio stampo,cisposi,pulciosi ,che sono cascati qui inseguiti da fame,peste,tumori e freddo,arrivati già vinti dai quattro angoli della terra.Non cambiano nè i calzini nè le opinioni o lameno così tardi che non ne vale più la pena.Scimmie parlanti,parole sofferte,dita intorno al collo.Siamo tutto quello che c’è di avanzato in fatto di opinioni:un dio che conta  i minuti e i soldi ,un dio disperato e brontolone.Un porco con le ali dorate che casca dappertutto,pancia all’aria,pronto alle carezze,è lui il nostr padrone.Certe idee non stanno in piedi di frone alla vita.In una grigia mattina di novembre ci caleremo dentro l’arca sepolcrale per compiere una ricognizione dei resti mortali,il cielo di novembre tuonerà su quei morti scrutinati.Tutta la luce è andata via ,ora le mattinate sgocciolano notte in attesa di un nuovo getto di sole che rimetta in moto la ruota del tempo.

14\04\2019ultima modifica: 2019-04-14T17:46:30+02:00da domeniconipaolo