29 marzo 2024

Cancello il tempo, rimango alla mercè del cielo: via dal mondo abitato, solo solitudine e silenzio, la vita è un banchetto di fantasmi, l’effimero è amante della luce, l’assoluto del buio. Mi sforzo di esistere in un difficile equilibrio tra unità e separazione, mi riempio dell’atto eroico del vivere. Convoco tutte le immensità cosmiche, abbraccio un’altra totalità che non sia quella della esistenza concreta nel mondo. Sono fatto di materia trasparente ,la testa mi si aggomitola in uno spreco di emozioni, voglio sempre trovare una frase per quello che vedo. Sono parte della morte che mi circonda ,è piacevole sentirmi nel vuoto, nella mia esistenza trionfa lo strappo, la falla del senso il cui tessuto non può essere riparato. Le mie ore risuonano a vuoto, la realtà autentica è sospesa, albergo in me il bisogno di odiare e distruggere, faccio della lingua una frustra che ordina e comanda , celebro l’incompiutezza, l’interruzione , l’impossibilità del senso compiuto. Tra suono e senso, tra segno e referente agisce una distanza infinita, comunico esponendomi alle oscillazioni del senso, è frainteso il significato di ogni suono, il suo senso è impreciso. Non ne posso più della vita, vorrei che Dio decreasse il mondo, godo il frutto dei miei fallimenti e lo chiamo trionfo.

29 marzo 2024ultima modifica: 2024-03-29T11:01:38+01:00da domeniconipaolo