26 gennaio 2022

La vita è macerazione, disgrega ed annichilisce la mia volgare forma con cui sto al mondo. Vivendo mi dissolvo, mi trasformo in un plasma amorfo ,in me non si dimena più la disperazione approdando al Nulla. Giorno dopo giorno mi riduco a quello che mi è proprio: vermi e polvere, raggiungo così la mia piena realizzazione dissolvendomi; in attesa di tale dissoluzione vivo un’esistenza che è un’assurda vacuità, unica salvezza è rendere assolutamente impenetrabile la mia solitudine. Il disgusto per la vita  è il mio principale strumento di difesa, devo conquistare l’indifferenza e l’imperturbabilità nei confronti del brulicare di tutto ciò che diviene. Vivo nel tempo con il sentimento dell’irreparabile, con la certezza che non c’è salvezza, con la consapevolezza di esistere in tenebre talmente buie da brillare di una oscurità ardente. Vivo in un abisso di una profondità abbacinante e infinita. Il mio destino realizza semplicemente la mia essenza, la mia forma individuale d’esistenza ritorna alla sua identità universale ,sparisce ogni forma di angoscia metafisica facendo coincidere l’Essere con il Nulla. La morte inizia con la vita: posso vivere soltanto morendo, ogni attimo vivo la mia quotidiana morte. Vivo autenticamente se realizzo una vuota passività, una gelida indifferenza. Ho il coraggio della convinzione che tutto è inutile, non considero la vita una serie di occasioni perdute , non rimpiango di non avere abbastanza lacrime: non c’è nulla per cui piangere. Considero le tenebre e la negazione più confortevoli della luce e della creazione. Sono divorato e consumato da tutte le immensità notturne : nego tutto ,nulla è più piacevole di uno stato di apocalisse universale ,di vertigine cosmica. Il massimo di speranza nasce dal massimo di disperazione , la mia gioia più grande è di morire a causa della vita, la morte è la più comoda armonia che posso raggiungere. Non ho bisogno di consolazione , la mia più grande felicità nasce dalla convinzione che questo mondo è un non-senso. Sono fatto per essere inghiottito dal tempo, mi squarcio gradualmente: il Tempo mi distrugge solennemente. Nella vita calpesto tutte le verità, tutta la teoria dell’esistenza ha un solo presupposto: la mancata sostanzialità della vita. Se non comprendo che la vita non va oltre una condizione illusoria non potrò salvarmi dal mondo. Mi accontento delle ombre, il mio atto religioso più denso e profondo scaturisce dal rifiuto del mondo. L’ardore incantevole dell’immediato è pura follia, no rivela che la vacuità dell’esistenza , vivo con orrore ed angoscia ogni attimo che sopprime ogni presagio d’eternità. Esisto simulando la vita, solo odiando la vita dimostro d’esistere.Rimango coerente con il mio Nulla , accelerando la mia agonia sarò condannato alla vita per un periodo più breve. La distanza dal mondo è all’origine di ogni mio trionfo, l’avvilimento maggiore è quello d’essere compreso, l’abiura del mondo è un atto necessario,lascio tracce di una esistenza necessariamente incompiuta perché solo il Vuoto ed il Nulla mi seducono.

26 gennaio 2022ultima modifica: 2022-01-26T15:46:29+01:00da domeniconipaolo