9 novembre 2022

Bighellono nel tempo, sono il servitore di un universo profano. Ho l’impressione che il mio essere si sfilacci , sono un fanatico dell’eventualità e della dissipazione , spero in una tregua dell’inevitabile ,ripudio l’angoscia della necessità. I tessuti si decompongono in una voce segreta  che è quella della morte , essi compiono un diligente sforzo per staccarsi dal corpo. Il fardello delle tenebre grava con pesantezza sull’anima , sono il padrone di ogni dubbio, vivo negli avvenimenti non nella vita che è un concetto puro. Passano ore avvelenate , il passato invade il presente  e lo sommerge. Briciole di Essere lacerano il tessuto delle ore ,solo le lacrime possono proteggermi da me stesso, esse coprono l’azzurro di una rugiada mai vista. Il fervere della mia anima non mi fa sfuggire alla dissipazione e al caos, gli eccessi del cuore mi ripugnano, trovo la salvezza solo nel Vuoto, nell’assenza di tutto. L’universo è costruito in modo tale che tutte le sue forze mi minacciano, il vago mi sovrasta. Ho rovistato tutti i motivi del cuore  fino ai suoi brividi più eterei e ai suoi più teneri deliri , ho cercato un punto calmo nella traiettoria delle sue agitazioni, un sedimento di sogno placato nei suoi gorghi. Sotto le lenzuola della notte ho rovistato nella baraonda dell’anima in cerca di un cantuccio riparato che non mi permette alcun nessun presente: niente mi guarisce dai miei ricordi.

9 novembre 2022ultima modifica: 2022-11-09T16:49:20+01:00da domeniconipaolo