10 gennaio 2023

La vita è delirio e riso, in essa divento un niente, solo un niente. Il tempo passa sopra di me ed io non riesco a resistergli allora mi lego sempre più a me stesso. Mi tengo in disparte dalla vita in una pace immacolata , vorrei morire come un orologio che si ferma perché nessuno lo ha caricato. Inorridisco di fronte alla totalità delle cose , alle palpitazioni della natura, per esistere devo saper comprendere l’abisso; fisso lo sguardo su un orizzonte doloroso e ruscellante , il cielo è di un azzurro trasparente, imperlo di lacrime la vita e mi avvio a morire. Il mondo sovrabbondante e indistinguibile del mio io sprofonda in un abisso infinito, l’unico vero desiderio che ho è quello della ricerca dell’Uno/Tutto mentre non provo nessun interesse per la Realtà: odio, detesto ed esecro qualsiasi Realtà. L’urlante deserto della vita è fatto di una matassa di avvenimenti incolori, perforo il velo del futuro e pervengo al tremendo possibile che rende impossibile sopportare la vita. Esisto come un’ombra pallida e folta , il mio viso è eternamente aperto verso l’infinito, sono fatto di pensieri che si impigliano nell’anima intrisa di tempo. Il terribile è il luogo dell’anima , sono circondato da fiati ostili. Ogni evento è composto di atomi che formano un mondo teso e sospeso, sento la morte dappertutto, esistono solo cose che si sono corrotte. Esaurisco lo scopo della vita in me stesso ,ho già cominciato a morire, tutto il passato è sepolto dentro di me . Mi immergo in me stesso , solo per pochi attimi torno ai miei sensi vuoti e disabitati. Il senso della vita si sparge nel sangue , tutto diventa indicibile , faccio un piccolo cenno a me stesso, avverto la necessità della maschera per vivere. Ho una indescrivibile ,dolorosa, vana nostalgia di me stesso di ciò che sono stato e mai più sarò.

10 gennaio 2023ultima modifica: 2023-01-10T18:51:39+01:00da domeniconipaolo