Memento mori

Prendo la strada delle valli e mi soffermo tra le vigne e in riva al mare.Vorrei sedere tra le nubi indisturbato e invece no devo camminare.Cosa fanno gli uomini? Temono e pregano il loro Dio,metafisico o materiale che sia,che giaccia tra le stelle o in banca.Eppure qualcosa non è più come prima;una volta si comandava col cenno e le cose accadevano,di ogni cosa veniva la fine ed era un tutto che viveva.Adesso,invece,c’è una legge e c’è una mente. I piccoli uomini pensano solo a se stessi,sanno che devono morire e si contemplano e fin qui li capisco; ma il Signore ha lasciato le vette e se ne va a scapricciarsi ogni momento,non sarebbe il Signore se la legge che ha fatto non potesse interromperla,combatte con cenni e brevi parole e non dice mai di essere sdegnato,schiaccia i suoi nemici e ride quando sono aterra,non ha pietà.Egli sa che cosa sono gli uomini: miserabili cose che dovranno morire,più miserabili dei vermi o delle foglie marce d’inverno. Gli uomini muoiono ignorando il loro Dio,altri ,invece, non smettono d’invocarlo per strappargli un favore o uno sguardo ,con una astuzia miserabile e sfrontata.Ora sono scaduti i signori del caos ,quelli che un tempo hanno regnato senza legge;ora regnano le leggi dei popoli e il dolore,la morte e il rimpianto. Ogni mente immortale è inquieta e combatte come avesse già vinto.Valeva la pena fare la legge se questo è il mondo?! Il mondo se pure non è divino proprio per questo è sempre nuovo e più ricco.La parola dell’uomo rivela meraviglie.L’ultimo uomo è il nuovo signore del caos e la sua voce ama violare il silenzio.L’uomo è un povero verme ma per lui tutto è imprevisto e scoperta,conosce la bestia così come conosce Dio ma non conosce il fondo del suo cuore, c’è persino,fra gli uomini,chi osa mettersi contro il destino.Soltanto vivendo con gli uomini e per gli uomini si gusta il sapore amaro del mondo.Uomini e bestie è lo stesso:sono il frutto più ricco della vita mortale.Si diventa fragili senza cessare d’esser duri,si seguita ad essere assurdi ed ironici, i capricci d’altri tempi diventano manie.Il solo idolo rimane il denaro se si conosce il mondo.Ogni fanatico non sospetta neppure che si possa ragionare su premesse diverse dalle sue,egli detesta ogni sconfitta persino quella altrui.La vecchiaia ci spoglia di qualsiasi duttilità umana e si rimane dotati d’un vigore duro da cavalletta, si rimane essi al proprio Dio mediatore dell’invisibile. Il tragitto della vita è tetro,regna tra gli uomini un’ostlità sorda.L’avversione è celata da una condiscendenza scherzosa e ci si chiude in accessi d’umore nero.Sulle voci,emergenti dall’ombra,agiscono influenze umane ,ma il mio rispetto per il mondo invisibile non mi spinge fino a dar credito ai vaneggiamenti divini,ma un qualsiasi sacrificio sarebbe bastato per accomodare il destino e non c’è carezza che possa giungere fino all’Anima!

Memento moriultima modifica: 2018-12-14T11:50:50+01:00da domeniconipaolo