Capita di sentirsi a pezzi, come un mucchio di cocci…

 

 

 

 

Può capitare a tutti di sentirsi come un mucchio di cocci, ma non me lo deve dire  nessuno oltre me stessa. Io credo sia normale, siamo persone, non dobbiamo per forza essere sempre efficienti al cento per cento ,anche se danneggia qualcuno,  avrò diritto , se succede ,avere un attimo che sia tutto mio, per auto commiserarmi, avrò diritto a farlo in privato. Di sicuro non pecco di superbia se lascio da parte per attimo la schiettezza di sempre, non dico per nascondermi ma per poter essere sola, solo io e le emozioni di quel momento…forse me lo devo!

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Va bene essere a pezzi

Va bene portare le cicatrici dell’esperienza.

Va bene essere messi male.

Va bene essere una tazza sbeccata. È la tazza che ha una storia.

Va bene essere sentimentali e stravaganti e commuoversi fino alle lacrime per canzoni e film che non dovrebbero neanche piacerti.

Va bene che ti piaccia quello che ti piace.

Va bene che una cosa ti piaccia per il semplice fatto che ti piace, e non perché è fantastica o ingegnosa e perché piace a tutti.

Va bene lasciare che siano gli altri a trovarti. Non sei costretto a farti in quattro finché i pezzi diventano così piccoli che non si vedono nemmeno. Né devi essere sempre tu a fare il primo passo. Qualche volta puoi aspettare che siano gli altri a venire da te. Come disse la grande scrittrice Anne Lamott: “I fari non corrono da una parte all’altra dell’isola, alla ricerca di barche da salvare; restano fermi e fanno luce”.

Va bene non sfruttare al meglio ogni istante del tuo tempo.

Va bene essere come sei.

Va bene.

Matt Haig, da Parole di conforto,