I vaccini anti covid 19-

Non si rendono conto dell’autogol, o è pura impudenza arrogante, ben sapendo di avere a che fare con masse de-neuronizzate?

Il sistema immunitario naturale ha come una “memoria”: si ricorda per un bel po’ dei virus che ha affrontato. Metterla giù così è come dire che (a) il cd. vaccino non è un vaccino, cioè una prevenzione che “istruisce” il sistema immunitario ma è una terapia che lo sostituisce. Peccato che, come tutti i farmaci, qualche ora o giorno dopo viene eliminato facendo la pipì; oppure (b) stan dicendo che il covid è una influenza, ogni variante fa storia a sé, quindi i cd. vaccini servono a proteggerci … dal virus del passato. Decidetevi.

vaccino

 

Oh, i cretini di una volta…

È ormai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia un cretino. ma di intelligenti c’è sempre stata penuria; e dunque una certa malinconia, un certo rimpianto, ci assalgono tutte le volte che ci imbattiamo in cretini adulterati, sofisticati. Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. Come il pane di casa. Come l’olio e il vino dei contadini.

Leonardo Sciascia

 

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Dopo Buon Natale,buona natalità…

 

Ma ora che è appena passato Natale, vogliamo parlare di natalità? L’Italia, confermano i dati Istat, vive un’emergenza di primo grado, ne va della sua sopravvivenza: è il Paese che fa meno figli al mondo e i decessi superano di gran lunga le nascite. Ogni due nati tre deceduti. Un mortorio, altro che natività. L’odio verso il Natale non riguarda solo Gesù bambino e la sua religione, presepe incluso; ma è allergia militante contro ogni natalità, come se fosse un affronto all’aborto, al profilattico, alla sterilità o solo alla volontà di non avere figli. La famiglia viene trattata come un residuo tossico di epoche pregresse, un avanzo putrefatto di società primitive e reazionarie, un ingombro arcaico di cui liberarsi.

Se invochi una campagna in favore della procreazione e della fertilità ti attaccano tutti, le élites, i media, gli intellettuali, i movimenti femministi e le loro piazze, come accadde quando fu indetto il Fertility Day. E già, meglio lo Sterility day. Infatti fu subito ritirato. Si interpreta la campagna per la natalità a rovescio, come un oltraggio e una discriminazione verso chi non può avere figli perché anziani, sterili o coppie omosessuali. Viene cancellato ogni riferimento alla procreazione, salvo la fecondazione artificiale o con l’utero in affitto, la banca del seme e le maternità surrogate.

Dissero e ancora dicono i leader politici per bocciare le manifestazioni pro natalità: pensare che con una campagna per la fertilità la gente si convinca a fare figli è una sciocchezza; è solo retorica, propaganda improduttiva. Se è vero, allora abolite le campagne contro il femminicidio: pensare che gli uxoricidi e i violenti si convincano a non uccidere grazie a una campagna è idiozia coi fiocchi (rossi). E così per le campagne contro il razzismo e l’omofobia; a che servono, se poi denunciate incrementi ed escrementi di odio ovunque?

Si possono inscenare campagne per le nozze gay e trans o in difesa dell’aborto e dell’eutanasia ma guai a esortare alle nascite e alla fertilità. Chi promuove il valore della procreazione offenderebbe chi non può avere figli, perché sterile o perché non ha i mezzi per mettere al mondo bambini e mantenerli. Ma è evidente che si vuol sensibilizzare alla procreazione non chi non può avere figli ma chi non li vuole per egoismo o per paura, per non aver fastidi o problemi, perché non vuol restringere la sua libertà o perché pensa solo al presente. Una campagna per la natalità non produce nessuna discriminazione e non ferisce nessuna “suscettibilità”. Altrimenti si dovrebbe pensare che chi inneggia ad altre unioni, altri gender e altre nascite, offende la famiglia secondo natura e civiltà. Siamo passati dalla libertà di vivere ciascuno a suo modo al divieto implicito di sostenere pubblicamente la maternità, la paternità, i figli secondo natura. Si rendono pubblici, se non plateali, gli orientamenti sessuali diversi, ma si privatizza la famiglia e si deplora chi difende la maternità e la natalità. Una società sana dovrebbe fare l’inverso: lasciare alla privata libertà le scelte sessuali o di vita e di morte, finché non violano i codici; e tutelare, promuovere, anche sotto il profilo sanitario, ciò che accresce le famiglie e il loro benessere. Perché la famiglia è un bene pubblico, è la prima struttura della società, il suo cardine.

Secondo l’ideologia dominante, invece, dobbiamo auspicare che la denatalità sia compensata dai flussi migratori e dalla fecondità degli extracomunitari che verranno a ripopolare quel paese che si chiamava Italia. Il sottinteso, e la nemesi, è che gli spazi vacanti della denatalità saranno occupati da loro; i centri d’accoglienza sono le nuove cliniche ostetriche. Sono noti gli imprenditori politici e sociali che traggono profitto da questo traffico di umanità. Così siamo diventati un paese di morti, senza aspettativa di futuro, un paese che rifiuta l’idea stessa della nascita e si consegna alla decadenza; i dementi dicono che invocare più figli “è fascismo”. C’è un’abissale differenza tra la battaglia demografica del duce che incitava a far figli perché “il numero è potenza” e chi invece avverte che l’Italia muore se non fa più figli.

Magari a Natale un papa che fosse davvero tale dovrebbe per una volta occuparsi degli europei non per farli sentire in colpa rispetto al mondo, ma per esortarli a procreare, a metter su famiglia. Una campagna a sostegno delle nascite dovrebbe farla il governo e affiancarla a un piano serio di tutela delle famiglie e di incoraggiamento delle nascite, tra agevolazioni, bonus, supporto medico, servizi e sostegni sociali. Anzi, le forze che si definiscono conservatrici, d’ispirazione cattolica, moderate e tradizionali, anziché giocare solo di rimessa, a frenare le leggi pro aborto o pro suicidio assistito, dovrebbero volgere in positivo la loro battaglia e proporre un serio piano per rigenerare l’Italia, favorire le nascite, aiutare le coppie ad avere figli. Sarebbe una campagna di civiltà, di fiducia nel futuro e di amore per la vita, a partire dalla vita sorgiva. Vorrei vedere chi si opporrebbe e con quali argomenti, dopo aver fatto campagne per legalizzare l’aborto, la droga e il suicidio assistito. Si dovrebbe ripartire dal Paese e sensibilizzarlo al tema, con immagini finalmente positive di neonati e non sempre e solo di malati, di morenti, di ricoverati. Magari una campagna con un nome vero e non con una minchiata americana tipo fertility day, buona per un reality o per una sit com genere family. Far nascere è un segno di vita, una risposta alla morte dell’Italia e ai suoi beccamorti.

MV, Panorama (n.52)

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Regalo di Natale…

 

solstizio

Stanley Roy Badmin_____Solstizio

Vi è qualcosa nello spirito umano, che sopravviverà  e prevarrà; vi è una minuscola ma brillante luce che brucia nel cuore dell’uomo alla quale non importerà mai nulla di quanto buio stia diventando il mondo, scriveva più o meno così Lev Tolstoj da qualche parte, non ricordo dove… Questa frase mi è tornata in mente questa mattina quando mio figlio si è avvicinato e ,facendomi gli auguri di Natale mi ha stretta forte e mi ha baciata. Mi ha la sciata ammutolita col regalo più bello, che mai potessi desiderare, di valore inestimabile, alla faccia di ogni regola anti covid, il buio profondo del nostro tempo, che ci ha tolto tutto…

Al di là del bene e del male.

 

Pandora portò il vaso coi mali e lo aprì. Era il dono degli dèi agli uomini, un dono di fuori bello e seducente, chiamato «vaso della felicità». Subito tutti i mali, esseri vivi e alati, volarono fuori: da allora girano per il mondo e arrecano danno agli uomini di giorno e di notte. Un unico male non era ancora guizzato fuori dal vaso: allora Pandora riabbassò per volontà di Giove il coperchio, e così esso vi rimase dentro.

Ora l’uomo ha in casa per sempre il vaso della felicità e crede mirabilia del gran tesoro che in esso possiede: esso è a sua disposizione, egli lo prende, quando gliene viene voglia; poiché non sa che quel vaso che Pandora portò era il vaso dei mali, e tiene il male rimasto lì dentro per il più gran bene di felicità – esso è la speranza.

Giove volle cioè che l’uomo, per quanto tormentato dagli altri mali, tuttavia non gettasse via la vita, e continuasse invece a farsi tormentare sempre di nuovo. Perciò egli dà agli uomini la speranza: essa è in verità il peggiore dei mali, perché prolunga le sofferenze dell’uomo.

FRIEDRICH NIETZSCHE

 

Magritte

Renè Magritte___Il vaso di pandora

E’ quasi una magia: la mangrovia…

Come albero la mangrovia non attira molto lo sguardo. Ammassate negli estuari salmastri , quello che di loro si vede è un grande quantitativo di foglie verdi; soltanto quando si abbassa la marea ed emerge l’ammasso di radici intricate, solo in quel momento si vede l’albero per intero nella sua bellezza particolare. E’ un albero antico, ma il primo a parlarne fu Plinio il vecchio intorno agli anni 30AC e poichè non li aveva mai visti, scrisse: “Gli alberi sul Mar Rosso sono di una natura particolare e notevole.” Soltanto 2000 anni dopo gli scienziati del clima in riferimento alla natura , hanno scoperto cose notevoli e importanti su questo albero, come , ad esempio, che esse catturano molta più CO2 delle foreste pluviali, pur graffiando appena la superfice. Di esse si sa ancora poco nonostante molti studiosi di ecologia stiano dedicando loro molta attenzione, basti sapere che non si sa quante specie siano. Ad esempio la RHUZOPHOPA STYLOSA, scoperta in Asia, ha le radici composte da tre materiali diversi che funzionano come filtri, capaci di trattenere il 90% del sale sciolto nell’acqua, che danneggerebbe la pianta-un sistema di filtraggio da tenere in considerazione nello sviluppo di migliori filtri per la desalinazione.  A confronto di altre specie di mangrovie, e sono la maggioranza tra quelle conosciute, questa varietà si è dimostrata finora quella con maggior capacità filtrante rispetto al 50% o anche meno del filtrato delle altre, di cui alcune si limitano a traspirarlo in gocce dai pori sotto la foglia -Un’altra differenza con le altre piante consiste nelle radici, che stanno sopra il substrato, alcune come trampoli di appoggio, altre come stalagmiti, eruttate dal terreno-Il lavoro di queste radici aeree non è solo quello di proteggere le piante dalle grandi onde, mantenendole salde, ma anche catturare ossigeno dall’acqua. Le foglie delle mangrovie, inoltre, hanno foglie girevoli per catturare il sole, adattandosi in questo modo anche a latitudini diverse. Grazie alle loro radici quindi svolgono molti ruoli, impediscono gli smottamenti, proteggono le coste dagli uragani, dagli tsunami, riducendo moltissimo i danni. Le loro radici riescono anche a trattenere le microplastiche disciolte negli oceani, creando con esse luoghi di nidificazione e un habitat protetto per molti pesci. Sulla terra le mangrovie sono altrettanto utili. Offrono ospitalità ad altre piante, come rare orchidee, e anche a molti insetti, uccelli, lucertole nonchè a scimmie e tigri, mentre il tappeto sotto di esse è un campo per tante ricerche. Nella penisola Arabica , ad esempio ,vive una specie di api che produce miele di mangrovia. Poichè queste api sono molte ed in aumento si studia come farle vivere in altre parti del mondo, dove invece stanno drasticamente riducendosi. Altri studi sulle mangrovie riguardano le loro proprietà curative del cancro ed altre malattie. In questi anni di forti fenomeni atmosferici, che hanno colpito il mondo intero e dove intere isole e penisole hanno subito devastazioni e perdite umane, i luoghi protetti dalle mangrovie hanno subito molto meno danni e perso meno vite- In Vietnam, dove il delta del Mekong, fu completamente distrutto dagli erbicidi e dal napalm durante la guerra, è stato fatto un risanamento completo e ripiantati in 10 anni 1700Kmq di terreno a mangrovie restaurando un ecosistema, che da tempo sapevano essere benefico per l’intera popolazione. Uno studio iniziato nel 2011 ha stimato che un ettaro di mangrovie catturi 1,025Mgdi C(1,025 tonnellate di carbonio), compensando l’emissioni di un anno di 228 persone. Nel caso del Vietnam le mangrovie hanno neutralizzato le emissioni dell’intero paese per cinque anni- L’abilità delle mangrovie di sequestrare la CO2 avviene in due modi. La prima poichè la trattiene nella pianta, la seconda attraverso il lavoro delle radici che utilizzano per crescere materiale microbico, il quale succhia di continuo CO2 per ricavare Ossigeno
, che si può vedere nei grappoli di bolle che si formano ai loro piedi. Alcuni anni fa scienziati scoprirono un terzo modo per catturare le emissioni usando gli acidi prodotti dalle loro radici per sciogliere i carbonati del calcare; questa reazione trasformerebbe la CO2 in un carbonato, che , essendo un sale, non potrebbe più riversarsi nell’atmosfera. Per questo è nata la Saudi Green Initiative  per salvaguardare la vita sul pianeta e incrementare la piantagione di mangrovie ,finanziare questi studi, che permetterebbero al pianeta una vita normale , un clima ristabilito e chissà forse,( questo è un pensiero mio) di potere continuare ad usare i combustibili fossili, di cui la penisola arabica è ricca, e che la trasformazione ecologica renderebbe inutilizzabile, se non in quantità ridotte.

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