MINICAOS IN LIBERTA'

Ecco il momento:


Commento inserito in un altro blog, oggi:

Penso di aver seguito abbastanza bene, a ragione della normale frequenza fra bloggers amici (per quanto mi riguarda Tu, Tiffany e Flora), le vicende a cui ineriscono le tue sofferte note. Tuttavia immagino che il tutto da me realmente conosciuto sia, comunque, troppo poco per riuscire a comprendere bene il perché e il per come di codesti accadimenti, con risvolti apparentemente anche intimistici, che hanno coinvolto direttamente qualche decina di persone anche se in tempi e modi alquanto casuali e comunque non sistematici. Accadimenti, intendo, non nelle loro singolarità, ma nel complesso degli stessi per poter collegare e discernere sulle azioni e sulle rispettive reazioni poste in atto dai singoli soggetti.
Appare ovvio che se questo non si è in grado di fare è meglio tacere. A volte, e forse questo ne è un caso, secondo me, è un dovere tacere!
Le ripercussioni, invece, hanno interessato una platea di utenti molto più vasta considerando le cerchie di amici dei vari blogger interessati e le posizioni nelle classifiche che il sistema di gestione garantisce ai posts e bloggers più in evidenza. Minicaos stesso ne ha recepito alcuni segnali e ha anche osato dedicarvi qualche post nella speranza di un meritato rasserenamento degli animi turbati per reciproche, intrecciate, incomprensioni.
Quindi, in queste condizioni, il silenzio “espresso” non sempre ha rappresentato una negatività essendo, esso stesso, fonte di linguaggi interpersonali specifici fra le varie persone coinvolte. Comprese quelle con le quali non ci son mai stati rapporti. Rapporti che non potranno mai esserci. In assoluto, ma forse; soltanto forse, nonostante la premessa dell’assoluto perché ho sempre pensato che occorre concedere “sempre” (ripetuto di proposito!) una Ultima Possibilità a qualsiasi altra persona “UMANA”. Nel senso che "L'ultima possibilità sia sempre la penultima concessa"..( V. IL CAOS in tirillio). Ci sarebbe da specificare meglio cosa, per me, va inteso per "concessa"; l'ho fatto altrove in ambiente, da altri, inopportunamente e eccessivamente deriso. Ma soprattutto incompreso, secondo il mio modo di recepire l’ondeggiare del pensiero fra contesti diversi.
Dico questo perché credo, almeno lo spero, che non valga solo per me, ma anche per altri astanti nei vari momenti "diversamente distratti" richiamabili, in qualche modo, all'attenzione di quanto avvenuto nel passato e avviene oggi come esposto in questo tuo post e negli altri a cui si richiama.
In quell'ambiente è stata sviluppata, fra l’altro, anche una sorta di sperimentazione di sopravvivenza fra persone ritenute oggettivamente fra loro incompatibili. Chi ci è stato dentro, con consapevolezza, sa che ci sono stati ivi pure momenti non felici. Anche lì sono state sezionate anime nere e bianche. A fette ed a spicchi. L’arcobaleno ha stentato a sorgere. Resta ancora in attesa di una nuova alba …fino al tramonto. Un nuovo giorno. Semmai sorgerà.
Ed è andata come è andata.
E ci sono state vittime e vacui tronfi vincitori.
Ma, in ogni caso si è auto IMPOSTA una sorta di rispetto interno, almeno di ordine passivo, tale da permettere, comunque, la sopravvivenza assistita a tutti da parte di tutti. Con raccapriccio di chi, magari, era tentato di spingere il tasto “Canc” una volta in più. Oppure un più incisivo, ma metaforico grilletto.
Tale sperimentazione ha permesso di ottenere risultati apprezzabili in ordine al miglioramento della consapevolezza personale e di “gruppo aperto”. Ciò sotto gli occhi di tutti: attenti, distratti o semplicemente incuriositi, diciamo così, alla stregua dei pensionati vivacchianti (miei colleghi! – per non confonderci-) ai margini dei cantieri edili, con l’illusione o la confusione mentale di ricercare ivi le improbabili proiezioni di poeti o scrittori e magari ballerini o ballerine trash. Il tutto è avvenuto senza chiedere niente a nessuno che non abbia volontariamente aderito accettando un invito, magari anche reiterato per eccessiva delicatezza, ad essere disponibile. Non è stato chiesto altro. Ne a me ne ad altri. Solo briciole di umanità chiamate “disponibilità”.
Alcune volte se pur legittimamente, non concesse anche quando potevano costituire un semplice premio per se stessi.
Tanto fu!
Sperimentazione richiamavo vissuta in quell’ambito e “sperimentazione” ho letto da qualche parte relativa all’attività del citato misterioso “BLOG” con blogger supposto fantasma, ma sembra conosciuto o conoscibile da alcuni; forse da tanti! Sembra.
Quasi un’allettante preda vagante per il bosco dei bit o un “emigrante del mondo” evaso a cui viene richiesto di costituirsi per salvarsi almeno la pelle. Senza pensare all’anima, cioè.
Perché salvare la pelle non sempre corrisponde alla “VERA SALVEZZA”; anche se son tanti i modi di intenderla.
Io no. Io non riesco a comprendere ne chi sia (o/a) ne perché lo abbia fatto. E neppure me lo chiedo. E potrò ribadire, se richiesto e motivato, il “perché” , comunque già insito in questo “commento” pippone. Pensato come Detto.e.non.Contraddetto. Punto
Ecco.
Mi piacerebbe in questo caso che ci si riconoscesse nella condizioni ove "L'ultima possibilità sia sempre la penultima concessa" come su citata. Estrapolazione della sperimentazione caotica, ma non casinista. Al di fuori pur stando dentro o viceversa se di più facile comprensione.
Non riesco a comprendere come mai si possa dare confidenza a chi, per principio, non viene riconosciuto neppure il diritto di essere presente qui nel modo che ritiene più opportuno secondo il suo modo di vedere e intrecciare i rapporti che ha con le persone che sente di coinvolgere. La diecina persone su ipotizzate o quanti altri in realtà ne sono effettivamente chiamate in causa. E questo vale anche per tutti gli altri. Me compreso.
Questo nickname, accompagnato dall’attività posta in campo con il suo blog, ha posto in atto un’operazione che personalmente non sono in grado di qualificare nel merito e, pertanto, ho il dovere di astenermi anche perché per il mio blog non è mai ufficialmente transitato e non ha mostrato alcun interesse verso “Minicaosinlibertà”.
E’ transitato, invece , soltanto una volta, sul profilo e, ricambiando la visita come si usa fare normalmente anche per usuale cortesia, son venuto a conoscenza della sua presenza in questa community.
D’altra parte le cerchie dei tuoi amici come quelle di Tiffany e Flora sono del tutto estranee a quella mia. Eppure mi è stato sempre possibile interagire con tutte voi cosi diverse da me, anche per gli interessi di blog, dal mio essere “presente” qui. Ciò anche quando credo di aver espresso pareri un po’ forti, soprattutto da Tiffany in occasioni facilmente intuibili e verificabili.
Intanto.
Credo che sia ragionevole chiedersi come mai tante persone hanno accolto inizialmente questo “nickname” a braccia aperte e poi ora richiedono che da solo scompaia quando, sembra, invece, possa costituire una concreta occasione di riscatto per quanti, a mente fredda, hanno compreso che pure la “Ragione” e la “Verità” non hanno padroni. Non meno della Libertà e della Solidarietà.
Darsi ragione al 100% può costituire soltanto una superba convinzione personale.
Nel post si pone come riferimento un salomonico “50 – 50”.
E come potrebbe esserci in tal caso un vincitore? E pure se fosse un “99 – 1” come si fa a dimostrare che quell’uno per cento ha meno valore dell’apparente rassicurante 99%?
E se si riuscisse a comprendere che quell’umile 1% rappresenta quella nobile possibilità atta a far ribaltare le valenze dei parametri di valutazione perché inizialmente mal considerati?
Perché si ritiene necessario pervenire alla individuazione del “Vincitore” soprattutto quando non si alcun titolo per farlo?

La giustizia è un’altra cosa! E le convinzioni umane sono soltanto fruscii di vento che girano a 360°. Ci sono i legislatori per creare capanne per ripararci e giudici per aprire e chiudere gli infissi, quando ci sono.

E dopo tanto scribacchiare credo sia opportuno un richiamano alla parola chiave da prestare per l’occasione:
“Buonsenso”.
Non si paga, ma neppure si vende. Però esiste ed è a disposizione di tutti.
Basta aprire il cuore e rendere la Mente Leggera. Si può fare; tutti lo possono fare.
E via: è fatta.
Un’amica (sì, un’altra carissima Amica – che potrebbe anche essere un nichname, ma sempre carissima resta nella eventuale sua alternativa versione), altrove, ci ricorda che* il sesto dice*: “NON UCCIDERE”
…prima di tutto e tutti …se stesso!

Il “pippone” potrebbe continuare, ma si ferma qui.
Questo e il mio, seppur barboso, contributo e che sia: Detto.e.mai.Contraddetto.
Un caro saluto, M@.