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La speranza nell’attesa del CAOS - Siamo anelli aperti o chiusi di catene mai costruite. IinA_M@

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« Caro Amico ti scrivo ...per ...8 marzo 2013 - Un pensie... »

Città della scienza è stata distrutta

Post n°399 pubblicato il 06 Marzo 2013 da ITALIANOinATTESA
 

Napoli ha perso uno dei suoi gioielli. 

Lunedi sera, 4 marzo, un immenso incendio ha distrutto gran parte della "Città della scienza", il museo interattivo ubicato presso gli spazi dell'ex italsider a Bagnoli, che era ritenuto uno dei più interessanti attrattori turistici della città. In questa mappa è possibile ossservare tutto lo scenario nell'ambito del quale era allocato il centro che si può vedere nella seguente foto.

Solo la magistratura potrà confermare ciò che nei cuori dei cittadini onesti, + o - intendo,  è già chiaro.  Il resto occorre chiederlo a coloro che affermano di aver ottenuto i grandi successi nella lotta alla criminalità comunque la si voglia o possa intendere.

Lunedì è stata una giornata drammatica per la città di Napoli anche se a livello nazionale, forse, non ci si è reso conto. In mattinata era crollato un'ala di un palazzo alla Riviera di Chiaia  causando un vero scompiglio in mezza città.

Un po' di tristezza, annodata nei cuori  risale fino alla gola divorando ogni parola  che si andava componendo con lettere scompigluiate per espellere la inutile rabbia che nasce non voluta.

Quel posto era come un fiore nel deserto,

e come un fiore nel deserto 

era destinato a morire prima o poi..

ed anche per Voi resta il ricordo

Arofondimento - La storia di Bagnoli:pp

L'isola che non c'è - BAGNOLI: Un'altra situazione kafkiana!

 
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Commenti al Post:
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 06/03/13 alle 14:54 via WEB
"La storia dell'area industriale di Bagnoli."

1853: Sulla spiaggia di Bagnoli sorge la società Vetreria Lefevre.

1905: Inizia la costruzione dell’impianto Ilva di Bagnoli, su una superficie di 12ha, con due (poi tre) altiforni da 250t e quattro (poi cinque) forni Martin da 50t.

1908: La vetreria, gia rilevata alla fine dell’800 dalla società Colli e Concimi, passa alla Montecatini che installa una linea di produzione di solfato di rame, acido fosforico e fertilizzanti fosfatici.

1910: Si inaugura l’Ilva che occupa 2000 operai. Lo stabilimento è strutturato con la logica del ciclo integrale: riceve le materie prime via mare e provvede alla spedizione del prodotto finito sempre via mare.

1917-1919: Gli eventi bellici incrementano fortemente la produzione degli stabilimenti napoletani: Ilva, Partison, Bacini e Scali; la sola Ilva, nel 1918, occupa 4000 operai.

1920: La crisi post-bellica determina la chiusura di numerosi stabilimenti; l’Ilva resterà ferma fino al 1924.

1927: Sorge presso l’Ilva la prima fabbrica italiana di cementi per l’utilizzo delle loppe di altoforno, la Società cementiere litoranee.

1936-1938: Sorge lungo il tracciato della vecchia via Neghelli, oggi via P. Leopardi Cattolica, la società genovese Eternit per la produzione di manufatti in cemento-amianto.

1939: Si attua una completa trasformazione e il completamento dello stabilimento Ilva.

1943: Le truppe tedesche in ritirata distruggono ciò che era sopravvissuto ai bombardamenti anglo-americani. L’Ilva è ferma, l’Eternit demolita ed il porto di Napoli paralizzato.

1946: All&#146;Ilva riprendono a funzionare i laminatoi e l’acciaieria, ma la capacità produttiva anteguerra, sarà recuperata solo nel 1951.

1954: Nasce la Cementir in area adiacente allo stabilimento Ilva con l’obiettivo di utilizzare come materia prima per la produzione del cemento un sottoprodotto delle lavorazioni siderurgiche: la loppa di altoforno.

1961: Nasce l’Italsider dalla fusione dell’Ilva con la Cornigliano. In questo periodo, la produzione annua a Bagnoli è di 860'000t di ghisa e 820'000t di acciaio.

1962: Il piano quadriennale di investimenti della Finsider prevede la costruzione di un grande centro siderurgico dell’Ilva a Taranto e l’ampliamento dello stabilimento di Bagnoli per aumentare la capacita produttiva di circa 1'000'000 di tonnellate annue. Per l’installazione di nuovi impianti e l’ampliamento di quelle esistenti occorre acquisire nuovi spazi mediante una colmata a mare. I lavori comporteranno 70'000'000'000 di investimenti e 800 nuovi posti di lavoro in aggiunta ai 4'600 esistenti.

1964: La Montecatini viene assorbita dalla Montedison, alla quale subentra nel 1975 la Federconsorzi che chiude la linea di produzione del solfato di rame.

1964-1966: Il marcato processo di deindustrializzazione costringe l’Italsider a ridimensionare la produzione.

1970: Il Consiglio comunale adotta il nuovo piano regolatore generale.Il piano verrà approvato nel 1972 dal ministero dei lavori pubblici, con modifiche che riguardano, tra l’altro, anche l’insediamento industriale di Bagnoli, per il quale viene stabilito che il 30% della superficie totale occupata lungo la fascia costiera venga destinata a verde attrezzato con impianti turistici ed il restante 70% ad attività di tipo manifatturiero, ad alto contenuto tecnologico, nonché impianti ed attrezzature per la ricerca applicata all’industria con l’esclusione di industrie nocive ed inquinanti.

1973: Allo scopo di ridurre le notevoli perdite registrate a partire dal 1969 l’Italsider propone la costruzione di un nuovo treno di laminazione e di un nuovo impianto di colata continua e chiede una variante normativa alle zone industriali (N) del Prg appena approvato.Il 21 aprile 1975 il Consiglio comunale adotta la variante, definitivamente approvata l’anno successivo dalla regione.La variante prevede la possibilità che nelle aree di proprietà dell’Italsider, senza far ricorso ai piani particolareggiati, si possono realizzare opere di ammodernamento, integrazione ed ampliamento degli impianti esistenti, ivi compreso il nuovo treno di laminazione ed il nuovo impianto di colata continua, sempre che esse non compromettano le eventuali ipotesi di delocalizzazione da inserire nel piano di assetto territoriale.

1978: Il Comitato tecnico consultivo istituito con il compito di analizzare le aree di perdita esistenti all’interno del gruppo IRI nel Rapporto conclusivo del 27/10/1976, per l’impianto di Bagnoli aveva affermato che i risultati negativi registrati a partire dal 1969 erano imputabili a deficienze impiantistiche e produttive non eliminabili per carenza di spazio, giungendo alla conclusione che la localizzazione era inadatta all’esercizio di un impianto siderurgico moderno.Il successivo rapporto del Comitato per la siderurgia presieduta da Pietro Armani prevede per Bagnoli “la progressiva chiusura” in quanto le “razionalizzazioni e ristrutturazioni che si impongono” non possono essere realizzate con la normativa urbanistica vigente, nonostante le modifiche introdotte dalla variante del 1976. Per consentire la realizzazione del piano siderurgico nazionale, che per Bagnoli in stanzia circa 1'000' miliardi, il Consiglio comunale adotta una nuova variante che elimina le prescrizioni sull’intera area industriale occidentale, consentendo “La realizzazione di opere per l’ammodernamento, integrazione e ampliamento degli impianti e delle loro attività complementari esistenti, e fin qui esistenti.

1985: Chiude lo stabilimento dell’Eternit impossibilitato a mantenere in vita lavorazioni altamente nocive. L’area, sgomberata dagli impianti, viene acquistata dalla Mededil Spa. Nel corso del 1989 è sottoposta a una prima bonifica ambientale.

1989: A seguito del ridimensionamento dell’apparato produttivo napoletano l’Italsider chiude l’area a caldo. La Cementir, venendo meno la fornitura della loppa di altoforno, converte gli impianti per renderli idonei all’utilizzo della pozzolana.

1991: La Federconsorzi cessa ogni attività viene posta in liquidazione. Verrà poi rilevata dalla Fondazione Idis–Città della Scienza nel 1993.

1992: Chiusura definitiva dell’Italsider. La caduta complessiva di posti di lavora nell’area è particolarmente forte. Basta ricordare che nel 1973 l’Italsider occupava 7698 unità, la Cementir non considerata oggi dimessa ma temporaneamente inattiva per ragioni di mercato 327, l’Eternit 604, la ex Federconsorzi 165, per un totale di 8794 dipendenti senza contare gli occupati dell’indotto.

****************************************

"La storia di Bagnoli: tappe della bonifica dal 1996 ad oggi" (2002)

L'Italsider, grande polo siderurgico di Bagnoli,è stato chiuso definitivamente nel 1993. Esso ha rappresentato uno dei maggiori problemi di Bagnoli, poiché causa di inquinamento. Nel 1996 è stata approvata la variante di per salvaguardia di Bagnoli secondo la quale la bonifica deve coprire circa due milioni di mq allo scopo di recuperare il valore ambientale e realistico dell' ex area industriale. Per questo progetto lo Stato ha stanziato circa 25 mld. e portati poi a 340, e aumentati poi di 50 mld. per procedere nel migliore modi ,le zone da bonificare sono state divise in lotti. Secondo la legge emanata nel 1996 il primo lotto da bonificare è quello della spiaggia di Coroglio; per il quale sono stati stanziati 25 mld. Entro il 1997 sarebbe dovuta terminare la bonifica di Coroglio, ma non si sono visti ancora risultati. Per quanto riguarda gli altri lotti , questi si sarebbero dovuti bonificare . Ostacolano questa bonifica problemi più o meno gravi: uno è il problema dell'eliminazione di piccole aziende che ostacolano gli appalti della bonifica, un altro, quello dei fondali, che sono pieni di rifiuti inquinanti, un altro ancora il problema impiantistico che riguarda la fragilità e l'instabilità del suolo. Per questa bonifica dovrebbero essere eliminate molte acciaierie, ma la "Sovrintendenza" vuole salvarne più di dieci. Tutti questi problemi comportano ritardo nella bonifica, i cui lavori si prevede finiscano per il 2003.
Fonte: http://digilander.libero.it/iniziativapopolare/la_storia_di_bagnoli0.htm
(Rispondi)
 
auroradini
auroradini il 06/03/13 alle 15:17 via WEB
siamo in un contesto da rovina completa, qualche cosa buona interessante viene rovinata, dalle mani di chi? impossibile commentare........ Aurora
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 06/03/13 alle 18:54 via WEB
...la foto ed il video dell'incendio parlano da soli; azioni vergognose ed inqualificabili impestano questo tessuto sociale già tanto lacerato. Come diceva qualcuno tempo fa: "conosciamo i colpevoli, ma non abbiamo le prove", noi; ma ci dovrebbe essere qualcuno che le ha o è tenuto a ricercarle! un saluto, M@.
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 06/03/13 alle 15:18 via WEB
terribile, una perdita terribile per Napoli e il Sud, ma anche per l'Italia tutta! Chiaro che si tratta di incendio doloso, ma chi l'ha provocato? PS comunque, la eternit non è genovese!
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 06/03/13 alle 18:56 via WEB
...il centro aveva anche valenza europea e mondiale anche se non era sfruttato al massimo con circa 350 mila visitatori anno soprattutto giovani. ...l'eternit sarebbe meglio che fosse di nessuno. un saluto, M@.
(Rispondi)
 
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 06/03/13 alle 23:45 via WEB
infatti l'eternit non è più di nessuno in Italia... ma intanto a CAsale Monferrato la gente continua ad ammalarsi, anche se non ha mai lavorato nella fabbrica. Ciao
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 07/03/13 alle 01:13 via WEB
ed immagino che a Bagnoli non sia diverso.
(Rispondi)
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 06/03/13 alle 19:55 via WEB
Guardando le immagini mi si è stretto il cuore... mi spiace davvero per questa perdita della tua città. Salteranno fuori i responsabili? E si potrà far rinascere qualcosa di simile?
Un caro saluto. Laura
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 06/03/13 alle 23:02 via WEB
ho riportato la cronologia degli eventi storici di quest'area lungo gli ultimi 150 anni e il LINK della mappa relativa a tutta la zona dai quali si può evincere che c'è molto ancora da fare per favore un miglior sviluppo turistico attualmente assolutamente non all'altezza delle oggettive potenzialità; nel piccolo è anche un modo per sensibilizzare qualcuno che magari passa di qui. un saluto, M@.
(Rispondi)
 
SEMPREINDU
SEMPREINDU il 06/03/13 alle 21:48 via WEB
Lo riedificheranno vedrai . Ci vorra' del tempo ma lo faranno , come hanno fatto anni fa in occasione del rogo di Bari . Questa storia , brutta storia , ha colpito , e molto anche , pure me . E anche il resto dell'italia , che vi è vicina . Doloso , mafioso , camorrista . Tipico modo di fare di quei criminali . L'area ex Italsider era stata veramente ben recuperata e quello che è accaduto dispiace moltissimo . Inoltre amo Napoli e il sud , forse ricordi che mio padre era di Lecce . Dispiace moltissimo , la citta' deve combattere e lo fa ogni giorno . Questo io riconosco al popolo di Napoli , il fatto che combatta da sempre . Come il Petruzzelli , anche la Citta' della Scienza risorgera' . Ciao
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 06/03/13 alle 22:55 via WEB
...la situazione non è per niente semplice. L'area è ancora da bonificare, soprattutto la colmata. ci sono interessi giganteschi in ballo che forse non riusciamo neppure ad immaginare perchè l'area, posta appena alle spalle di Napoli e prospiciente il golfo di Pozzuoli. Forse per un nuovo insediamento potrebbero essere utilizzate altre aree come mostra d'oltremare o insediamento ex Nato sempre in Bagnoli. Mancano, di certo, i soldi anche se in questo momento sembrano tutti disponibili all'aiuto anche a livello europeo. Certo che il popolo di Napoli non merita questi affronti, ma un po' di attenzione e sensibilità in più non sarebbe inopportuna. Grazie, Robby, per la condivisione, M@.
(Rispondi)
 
ninograg1
ninograg1 il 06/03/13 alle 23:01 via WEB
sembra una maledizione che napoli non debba mai più rivedere i fasti della prima capitale del mediterraneo come ai tempi di quando proprio a napoli, per editto reale, fu applicata per la prima volta, per fare un esempio, la raccolta differenziata.... circa il 1700 e rotti
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 07/03/13 alle 01:22 via WEB
c'è da sperare soltanto che prima o poi una nuova generazione prende consapevolezza delle potenzialità offerte da questa stupenda terra e si dedichi a valorizzarla per trarne anche il giusto profitto per condurre una vita almeno dignitosa; un saluto, M@.
(Rispondi)
 
 
 
ninograg1
ninograg1 il 07/03/13 alle 22:50 via WEB
anche se ci fosse una nuova generazione consapevole, e c'è n'è già stata più d'una, qui serve altro.. anche ripensare la storia del paese...
(Rispondi)
 
trollen
trollen il 07/03/13 alle 07:36 via WEB
è una scena di devastazione totale che oltre alle domande giusti sui come e chi fa anche pensare ai perchè. Io ho fatto impianti tecnologici per gli ultimi 20 anni e realizzato impianti in grandi strutture con grosso afflusso di pubblico e so tutto quello che occorre fare nella realizzazione di tali impianti per quel che riguarda la sicurezza... Mi domando come è potuta andare in fumo una struttura di tali dimensioni se tutte le regole erano state rispettate? NON LO CAPISCO! e mi preoccupa veramente tanto!
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 07/03/13 alle 12:23 via WEB
...per iniziare ci si potrebbe chiedere cosa sarebbe accaduto se l'incendio fosse scoppiato mentre il centro era densamente frequentato. Troppe domande e troppi misteri affastellano le nostre normali ore di vita quotidiana che dovrebbero svolgersi, invece, in modo da migliorare il nostro modo di vivere e soprattutto permettere di VIVERLE. un saluto, M@.
(Rispondi)
 
 
 
trollen
trollen il 07/03/13 alle 19:54 via WEB
Caro Mario quando in Italia si parla di pubblico è tutto una deroga... le scuole non sono a norma, i bus con le gomme lisce, e gli impianti di sicurezza sono carenti... Ma questa P.A. che NON E' A NORMA ti fa denunce penali e processi e multe allucinanti per motivi di minore entità... Mi è successo... Cosa dovremmo dire? Forse dovremmo URLARE che sono dei LADRI MATRICOLATI? Ti rendi conto che le varie autorities se scoprono che "froda" il pubblico o gli utenti li multa per risarcire il danno ed incamera i soldi? Se ci fosse stata gente li dentro? Semplice, ci sarebbe andato per le peste il vertice della città della scienza! e chi ha dato le deroghe e chi ha fatto le leggi per consentirle avrebbe infierito contro di loro! MARIO CI STANNO PIGLIANDO PER I FONDELLI! Hai visto i copertoni di tante auto ci CC o Vigili? sarebbero da fermare e ritirare il libretto ma... TI FANNO LA MULTA!
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 07/03/13 alle 22:26 via WEB
penso che un nuovo governo debba prevedere fra i ministri più importanti un "MINISTRO per l'educazione ed il buon senso"; almeno virtualmento lo considero indispensabile. Per affrontare le lacune che hai giustamente citate occorrerebbe che ci fosse tanta gente a lavorare invece di perdere tempo a creare problemi. Non so se qualcuno di questi signori ha mai alzato la testa ad osservare i fabbricati costruiti negli anni sessanta e settanta con tanti balconi fasciati nelle oscene reti verdi inattesa di tempi migliori; e che dire dei fossi sui marciapiedi e sulle carreggiate di tantissime strade comunali.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
trollen
trollen il 09/03/13 alle 07:45 via WEB
c'è da farne un bel post corredato di foto... forse questi due giorni lo faccio. :-) buon WE Mario
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 09/03/13 alle 21:56 via WEB
Giò, ho riguardato oggi un po' di fabbricati nella mia zona ...ci sarebbe da strapparsi i capelli o azioni equivalenti; non si può neppure immaginare cosa accadrò fra qualche decennio. Nel mio archivio di foto ce ne dovrebbero essere parecchie, magari integrerò il tuo post; un saluto, M@.
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 07/03/13 alle 12:12 via WEB
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
Dovevano bruciarla prima


La Città andata a fuoco e i suoi equivoci culturali, amministrativi, retorici. Il cui maggior interprete è Sua Pomposità Saviano, che ora si crede Plinio il Vecchio

C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana. CONTINUA su Foglio.it

non so se si tratta di satira, ironia, sberleffo, saggezza o altro; non so comprenderlo.
(Rispondi)
 
 
IlBardoLiutprando
IlBardoLiutprando il 07/03/13 alle 12:27 via WEB
Ho letto il Foglio, cinismo allo stato puro, quasi odio. Mi chiedo se chi ha appiccato l'incendio ne avesse di più, secondo me, forse meno...
(Rispondi)
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 07/03/13 alle 13:23 via WEB
"Dovevano bruciarla prima" ...chi avrebbe dovuto farlo? ...gli stessi che lo hanno fatto? ...e perchè quelli del foglio non lo hanno fatto loro? ...altro che "amore" ed "amicizia" che sprizza in questi ambienti!
"...inattesa" ...ancora di più; "...italiano" ...un po' in meno.
Grazie, Liut, un saluto, M@.
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bizzina61
bizzina61 il 07/03/13 alle 13:29 via WEB
....arrivo in ritardo...ma non ultima nel voler ricordare che come ben dici tu Mario ...non e' distruggendo il nostro ....perche' Napoli e' mia come tua ...che si fa ...."pulizia"!....e si rimette in piedi il mercato!...Napoli fa notizia...si puo' scriver cio' che si vuole,ma questa volta l'opinione pubblica e' indignata ...addolorata.Si rifara' ...ma la nostra maggior dote ...che e'la creativita' e l'umanita' ..stona assai con criminalita'.Di nuovo in ginocchio ...un forte abbraccio triste ...Catia.
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 07/03/13 alle 21:58 via WEB
Catia cara, una cosa che a me ha sempre inquietato, da quando ero ragazzo, è la concreta e reale possibilità di poter incontrare lungo il mio percorso vitale qualche protagostista di scelleratezze di questo tipo; eppure questa evenienza, di certo, se anche non è capitata a me e lo spero, non può non essere capitata a tante altre persone normali perchè questi figuri vivono fuori dal carcere ed anche dei tribunali. Catia se ti capiterà di visitare Napoli,i Campi Flegrei, la costiera sorrentina, quella amalfitana e le isole un po' napoletana ti sentirai certamente e quindi ancora più ITALIANA. un abbraccio, M@.
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dolly.1
dolly.1 il 08/03/13 alle 00:02 via WEB
Era destinato a morire prima o poi.. chi ha voluto tutto questo? Mancano le prove... e napoli resta ancor di più scompigliata. Un caro abbraccio a te amico.
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 09/03/13 alle 21:59 via WEB
Dolores, il richiamo al destino del "fiore del deserto" è come una freccia lanciata al centro del cuore; un saluto, M@.
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ormalibera
ormalibera il 08/03/13 alle 21:02 via WEB
Non siamo ancora pronti per aprire le porte ad una società civile. Quando al potere va la feccia dei cittadini non ci si può aspettare che i delitti vengano puniti.
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 09/03/13 alle 22:02 via WEB
Continuiamo, come fai tu con il tuo blog, a posizionare i semi in campi fertili; un saluto, M@.
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