Creato da ITALIANOinATTESA il 30/11/2008
La speranza nell’attesa del CAOS - Siamo anelli aperti o chiusi di catene mai costruite. IinA_M@

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Scarp de' tenis 

http://www.blogdetenis.it/

QS

DS

Totò

  

OKnotizie

“Un avvocato farebbe qualsiasi cosa per vincere una causa. Direbbe persino la verità.” PATRICK MURRAY

Questo rifugio è aperto anche:
agli stranieri compresi arabi ed africani
ai meridionali compresi i napoletani
ai padani compresi i veneti
agli zingari di ogni dove
ed ai nani con o senza
Biancaneve.

 

Area personale

 

Contatta l'autore

Nickname: ITALIANOinATTESA
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 15
Prov: EE
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultimi commenti

Tanti auguri di una serena Pasqua, Carmela
Inviato da: blaskina88
il 09/04/2023 alle 11:00
 
BUON ANNO CARISSIMO &#127870;&#127870;&#127870;
Inviato da: giampi1966
il 02/01/2023 alle 16:13
 
Mario auguri ^-^
Inviato da: lucre611
il 30/11/2022 alle 16:17
 
Tantissimi auguri!
Inviato da: blaskina88
il 30/11/2022 alle 14:25
 
Gli uffici comunali sanno cos'è il cumulo giuridico...
Inviato da: cassetta2
il 21/07/2022 alle 10:44
 
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

RICERCA LAVORO

TMnews

RAInews24

"Ahi" disse il topo, "il mondo diventa ogni giorno più angusto. Prima era così ampio che avevo paura, continuavo a correre ed ero felice di vedere finalmente a sinistra e a destra in lontananza delle pareti, ma queste lunghe pareti si corrono incontro l'un l'altra così rapidamente che io sono già nell'ultima stanza, e lì, nell'angolo, c'è la trappola nella quale cadrò" - "Devi solo cambiare la direzione della corsa", disse il gatto e lo mangiò .....

 

Ristretti

 

 

HOIMPARATOCHEBISOGNA

ed i suoi 3 amici MICI

SONO LA MASCOTTE DEL BLOG

 CORSO HTML

 

UNICEF

me

MIAO

Guida

1° Pagina Guida Google

D Greco A

 

      Miaoooooo.......    

Stampa Giornali

Italiani  Riflessioni

Meteo DOP RALT

FB SC VAP VAP1

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 169
 

I miei Blog Amici

- mare
- voiomanoposo
- la giustizia
- gardiniablue
- Ostinatamente ZVen
- I like freee!!!
- ehi ce nessuno qui
- PENSIERI...LIBERI
- MILIONI DI EURO
- UNA DONNA PERDUTA
- OutOfTarget
- IGNORANTECONSAPEVOLE
- La vita e meraviglia
- PSICOALCHIMIE
- POLVERE DI STELLE
- ora di basta!!!!
- osservatorio politic
- luce e ombra
- Galandriel_fairy
- RADIO DgVoice
- IL PACCO QUOTIDIANO
- PoverA DemocraziA
- -Le Ali di Achille-
- di tutto , di più
- XXI secolo?
- ECCHIME
- Cera una volta...
- NOTTE STELLATA
- Ultimi pensieri
- MADHOUSE GATES
- assenza di gravita
- Il raccoglitore
- PREPARIAMOCI
- THE VOICE OF SOUL
- Servitori del Popolo
- BOLLE DI SAPONE
- trilogia mentale
- LEGA DEMOCRATICA
- Donna, lavoro e casa
- A ruota libera
- la vita
- Mondo Community!
- frammenti...
- Pensieri e Parole
- Bambola di stracci
- Ravvedimento morale
- Altromondo17
- Un popolo distrutto
- Oltre lorticello
- progettosolskjeriano
- vagabondaggi
- Yaris
- GRAPHIC_U
- acido.acida
- Il Salotto
- nel tempo...
- Pixel a colazione
- WORDU
- locchio del falco
- tirillio
- Torn & Frayed sottomarini di superficie
- Zacinto mia
- O.L.I.M.P.O Misteropagano
- Channelfy
- ElettriKaMente
- LALTRA VERITA
- gemini
- ZOE BAU
- fugadallanima
- Riflessioni
- IL GRILLO NERO
- angelo senza veli
- ricomincio da qui
- TheNesT
- cazzatelle
- Il tuo dilemma
- LA COLPA DI SCRIVERE
- Marvelius
- LA VOCE DI KAYFA
- SENZA PRETESE
- Laura Picchi
- Con il cuore
- Un mondo nuovo
- Le Mie Emozioni...
- italiadoc
- Discarica
- A.A.A.MEGAPIXELS
- alogico
- MN
- La vera me stessa
- Massimo Coppa
- salsedine del sogno
- bibo
- Il roveto
- EMOZIONARMI
- Ssimona
- Edelweiss12
- Cassetta2
- surfinia09
- ESTELLE
 

link preferiti

- BERLUSCASTOP
- polisblog.it
- Guido Scorza
- V.T.
- napoli.blogolandia.it
- LIQUIDA.IT
- DIRITTI D'AUTORE
- scienzamarcia.blogspot.com
- www.italiopoli.it
- IT.REUTERS.COM
- WINEUROPA.IT
- www.giornalettismo.com
- www.europaquotidiano.it
- Viviana Vivarelli
- democrazialegalita
- Articolo21.org
- Italialaica.it/
- Dimensionenotizia.com
- rivistaindipendenza.org
- AGORAVOX.IT
- SCUDO DELLA RETE
- LIBERISTA.SPLIDER
- RETI INVISIBILI
- Diversamente Occupati
- fortresseurope.blogspot.com
- IL TAFANO
- italiapiugiusta.com
- www.dicearchia.it
- Storia del fascismo
- UNONOTIZIE
- GESTIONE BLOG
- Etnografia.it/
- I AM SORRY
- lavoce.info
- http://www.signoraggio.it
- LOCCIDENTALE
- L P
- SPINOZA
- CANDIDAPROIETTI POESIE
- libertaegiustizia.it
- VERIFICA FOTO - ROSS
- CONTROLLO BOX ROSS
- PIRANDELLO LA CARRIOLA
- AVVELENATA
- PRIMO LEVI
- PIERINO LEZIONE DI SCORREGGE
- Claudio Messora
- ECOBLOG.IT
- laltranotizia.net
- ITALIANIMBRCILLI
- SOCIALEANIMALE
- psicocafe.blogosfere.it
- psicologoinfamiglia.myblog.it
- AFORISMI
- ELEAML
- Critica sociale
- ilparlamentare.it
- glitter-graphics.com
- NIENTEANSIA
- ROSS traduzione
- http://www.marxists.org
- VOTAONTONIO
- wumingfoundation.com
- http://www.riforme.info
- ASCENSORE.COM
- FANPAGE NOI ITALIANI
- Parolacce
- officinaalkemica
- altreconomia
- DETTI NAPOLETANI
- come fare un sito
- PW milionidieuro
- PW calcolatore
- PW
- Punteggiatura
- lastradaweb.it
- Ridim immagini
- DAGOSPIA
- sogni
- http://blog.libero.it/POLITICDAY/
- InformareXresistere
- cittànuove
- CASE CONDIVISE
- ILPOPOLOVENETO
- Lo Spiffero
- Attivissimo
- Federica
- occulto
- sondaggi
- psicologi napoli
- Tiffany
- UCRONIA
- Ucronicamente
- Mistero
- AUG
- Foto Storiche
- mela
- ETIMO
- Commissariato P.S.
 

 

Lipperatura

IlCrocevia 
Proteo
la liberazone
Albanesi 
cache 
ConVerbi 
La Scommessa 
Totobino 
Lo Scrigno Lett. 
Erikiilfantasma 
Scuola 
Pensieri Libero 
Napolionline 
Video autoplay 
IcheResistono 
Marcozio 
FotoMartina 
DesioPunto 
IlMortoDelMese 
Olio degli occhi 
50enniNapoli 
ContiniMoreno 
MilicaSpeciale 
Produzione Video 
Debora Billi 
exsodus84 
NuovaMatematica 
MmCapponi 
Melissa Celtica 
Made in Italy

contatori

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« AUGURI DI NATALE N° 1 - ...AUGURI DI NATALE N° 3: A... »

AUGURI DI NATALE N° 2: UN PENSIERO PER LA NOSTRA DEMOCRAZIA - Insegnare democrazia di Gustavo Zagrebelsky

La democrazia non promette nulla a nessuno ma richiede molto a tutti.

E’ non un idolo ma un ideale corrispondente a un’idea di dignità umana e la sua ricompensa sta nello stesso agire per realizzarlo.

AUGURI DI BUON NATALE ALLA NOSTRA ........... DEMOCRAZIA

Insegnare democrazia di Gustavo Zagrebelsky

Secondo un luogo comune, l’attaccamento alla democrazia si svilupperebbe da solo, causa ed effetto della democrazia stessa: tanta più democrazia, tanta più virtù democratica. Un circolo meraviglioso! La democrazia sarebbe l’unica forma di governo perfettamente autosufficiente, rispetto a ciò che Montesquieu denominava il suo ressort, la molla spirituale. Basterebbe metterla in moto, all’inizio; poi, le cose andrebbero da sé per il meglio.

Ebbene, a distanza di qualche decennio dalla Costituzione, uno scritto famoso di Norberto Bobbio (Il futuro della democrazia, 1984) tra le “promesse non mantenute” della democrazia indicava lo spirito democratico.  Invece dell’attaccamento, cresce l’apatia politica. In Italia, e forse non solo, si è democratici non per convinzione, ma per assuefazione e l’assuefazione può portare alla noia, perfino alla nausea e al rigetto. E’ vero però che la partecipazione può improvvisamente infiammarsi e l’indifferenza può essere spazzata via da ventate di mobilitazione, in situazioni eccezionali. Sono però reviviscenze che non promettono nulla di buono. Gli elettori, eccitati, si mobilitano su fronti opposti per sopraffarsi, al seguito di parole d’ordine elementari: bene-male, amore-odio, verità-errore, vita-morte, patriottismo-disfattismo, ecc., cose che lestofanti della politica spacciano come rivincita dei valori sul relativismo democratico. Parole che potranno forse servire a vincere le elezioni ma intanto spargono veleni, senza che un’opinione pubblica consapevole sappia difendersi, dopo che la routine l’ha resa ottusa. Un difetto e un eccesso: l’uno indebolisce, l’altro scuote alle radici.

Apatia e sovreccitazione sono qui a dimostrare che l’ethos della democrazia non si produce da sé. Monarchie, dispotismi, aristocrazie e repubbliche hanno avuto i loro pedagoghi: Senofonte, Cicerone, Machiavelli, Bossuet, Montesquieu... Le rivoluzioni hanno avuto i loro catechismi. La democrazia invece ha politologi e costituzionalisti. Non bastano. Il loro compito è studiare e spiegare regole esterne di funzionamento ma ciò che qui importa, il fattore spirituale, normalmente sfugge. Il loro pubblico, poi, non è certo il cittadino comune, come dovrebbe essere, in quanto si sia in democrazia. Naturale dunque è che si guardi alla scuola e al suo compito di formazione civile.

Il decalogo che segue è una semplice proposta. - La trattazione dei 10 temi è riportata, distintamente, nei primi dieci commenti.   In tal modo risulta anche più razionale l'appropriata pubblicazione di eventuali commenti, grazie. 

1. La fede in qualcosa che vale. 
2. La cura delle individualità personali. 
3. Lo spirito del dialogo.
4. Lo spirito dell’uguaglianza.
5. Il rispetto delle identità diverse.
6. La diffidenza verso le decisioni irrimediabili.  
7. L’atteggiamento sperimentale.
8. Coscienza di maggioranza e coscienza di minoranza.
9. L’atteggiamento altruistico.
10. La cura delle parole. 
 
Abbiamo detto della democrazia e cercato di mettere in luce dieci implicazioni pratiche della sua stessa nozione. L’interesse era rivolto agli atteggiamenti spirituali che ne devono conseguire. Sarà stato certamente notato, tuttavia,  che il problema più importante e, al tempo stesso, più difficile è stato finora evitato. Si è infatti è taciuto della premessa, l’adesione alla democrazia. Trattandosi di pedagogia, la domanda è se si possa insegnare non che cosa è la democrazia ma a essere democratici, cioè ad assumere nella propria condotta la democrazia come ideale o virtù da onorare e tradurre in pratica. In breve, si tratta di sapere se ideali e virtù, in particolare quella virtù politica che sta a base della democrazia, siano insegnabili oppure no.

Siamo così pienamente, di nuovo, al centro di un argomento tipicamente socratico. Se solo alcuni e non altri sono predisposti alla virtù politica, gli uni saranno destinati a governare e i secondi a obbedire e la democrazia sarebbe un esperimento contro natura, destinato a vita breve e a produrre gran danno. Essa ci consegnerebbe indifesi nelle mani di maggioranze di ignoranti senza testa politica, nella migliore delle ipotesi, di malvagi con testa criminale, nella peggiore. Il mito del Protagora racconta di come Prometeo, avendo distribuito agli esseri viventi,  per conto degli dei, tutte le facoltà necessarie per una vita buona, si accorse che mancava agli uomini l’euboulía, l’assennatezza nelle deliberazioni comuni. Onde gli uomini fondavano città per difendersi dai pericoli della vita ferina ma, una volta radunati, scoppiavano dissidi che li disperdevano di nuovo ed essi perivano. «Ora Zeus, temendo l’estinzione della nostra stirpe, manda Ermes a portare tra gli uomini rispetto e giustizia, affinché siano ornamenti e vincoli, propiziatori d’amicizia. Ermes dunque interroga Zeus in qual maniera virtù e rispetto si debbano distribuire tra gli uomini. ‘Debb’io distribuirle come furono distribuite le arti? E le arti furono distribuite così: un solo che possiede la medicina basta a molti che non la possiedono; e così anche i cultori delle altre arti: devo io dunque collocare allo stesso modo giustizia e rispetto tra gli uomini, o distribuirla tra tutti?’. ‘Tra tutti - risponde Zeus - e che tutti ne abbiano parte, perché non potrebbero esistere le città, se ne partecipassero pochi, come avviene per le altre arti. E poni il mio nome per legge, affinché chi non partecipi al rispetto e alla giustizia sia ucciso come peste della città’». Tutti sono dunque capaci di virtù politica. Basta che la conoscano. Questa era la convinzione socratica: la virtù esiste in sé, la possono conoscere e, poiché nessuno è malvagio se non per ignoranza, ciò che occorre e basta per essere virtuosi è la retta conoscenza.

Noi sappiamo che, disgraziatamente, non è così; che Socrate erra, sia perché le virtù non sono realtà obiettive ma valori soggettivi; sia perché, comunque, nella natura umana la conoscenza non coincide affatto con la coscienza, perché si può essere malvagi con la perfetta consapevolezza di esserlo.

Se dunque non è la conoscenza che fonda l’adesione alla virtù, potrà essere l’utilità? Possiamo cioè pensare di promuovere adesione alla democrazia mostrandone i vantaggi? Purtroppo, anche qui la risposta è no. Se ci riferiamo a beni come, per esempio, lo sviluppo economico, la promozione delle arti e della scienza, la pacifica convivenza, la sicurezza pubblica come frutti benefici della democrazia, non possiamo non considerare che esistono momenti critici in cui, proprio per garantirceli quando paiono sfuggirci, siamo disposti a limitare la democrazia, o addirittura a rinunciarci, per rimetterci nelle mani salvifiche di qualcuno che provveda per tutti. Onde, una fondazione solo strumentale e utilitarista della democrazia potrebbe rivelarsi un suicidio.

Né dunque essenzialismo alla Socrate, né mero utilitarismo, nella pedagogia democratica. Che dire allora, senza cadere in melliflua, ideologica e alla fine falsa e controproducente, propaganda di un valore? Chi ha qualche esperienza di insegnamento di temi politici e costituzionali – la legalità, la libertà, la solidarietà, la democrazia, per l’appunto - conosce bene questo pericolo. Un pericolo che comporta anche una contraddizione: qualsiasi altro sistema di governo, ma non la democrazia, può far uso di propaganda. In ogni propaganda è implicito una tentata violenza all’altrui libertà di coscienza. La democrazia è dialogo paritario e, se vuol essere tale, deve farsi deponendo ogni strumento di pressione: innanzitutto pressione materiale, come quella che viene dalla violenza e dalle armi, ma anche pressione morale, come quella che può essere esercitata nel rapporto asimmetrico di autorità-soggezione che si crea talora, quando degenera in autoritarismo, tra padre e figli, maestro e allievo: un rapporto che può mancare di rispetto e contraddire libertà e democrazia.

Pensando e ripensando, non trovo altro fondamento della democrazia che questo solo. Solo, ma grande: il rispetto di sé. La democrazia è l’unica forma di reggimento politico che rispetta la mia dignità nella sfera pubblica, mi riconosce capace di discutere e decidere sulla mia esistenza in rapporto con gli altri. Nessun altro regime mi presta questo riconoscimento, poiché mi considera indegno di autonomia, fuori della cerchia stretta delle mie relazioni puramente private. La democrazia è, tra tutti, l’unico regime che si basa sulla mia dignità in questa sfera più ampia. E’ per questo – cosa notevole – che la Chiesa cattolica, pur in origine favorevole a regimi politici autocratici e poi indifferente, purché essi fossero rispettosi dei suoi diritti e del suo diritto naturale, ha da ultimo fatto affermazioni preferenziali nei confronti della democrazia, stante il rapporto tra questa e la dignità umana, un pilastro del suo insegnamento sociale attuale.

Ma non basta il rispetto di sé, occorre anche il rispetto, negli altri, della dignità che riconosciamo in noi. Il motto della democrazia non può che essere: “Rispetta la dignità del prossimo tuo come la tua stessa”. Infatti, il rispetto solo di se stessi e il disprezzo degli altri portano non alla democrazia ma alla lotta per l’affermazione della propria autocrazia, onde evitare la necessità e la limitazione del coordinamento reciproco.

Questo rispetto è qualcosa di moralmente elevato, ma non necessariamente incontestabile. Si può rispettare in sé la propria dignità, e così negli altri; ma ugualmente ci possono essere buone ragioni per disprezzare sé e gli altri: ragioni personali, che affondano le loro radici nelle storie individuali, ma anche ragioni universali, come quelle offerte dalle religioni che annichiliscono l’essere umano, peccatore fin dall’origine, di fronte al suo Dio e si predispongono così a forme di governo teocratiche o autocratiche su base religiosa. Anche a questo proposito, la storia meno recente della Chiesa cattolica e dei suoi rapporti con l’autorità politica è istruttiva. E lo sono anche certi tentativi recenti di imporre verità dogmatiche tramite la forza dello stato, in questioni eticamente sensibili come quelle che riguardano la tecnologia applicata alla nascita, alla vita e alla morte.

D’altra parte, il rispetto di sé e degli altri è sempre esposto al peso della spossatezza. La democrazia stanca. L’oppressione dispotica suscita reazione e ribellione. La democrazia invece stanchezza. La virtù democratica è cosa “pénible”, come annotava già Montesquieu: “La virtù politica (della democrazia) è una rinuncia a se stessi, ciò che è sempre molto faticoso da sopportare. Questa virtù consiste nella preferenza continua dell’interesse pubblico agli interessi propri”. Dunque, rispetto agli istinti egoistici, essa, se non proprio una cosa contro natura, almeno è una sfida permanente.

Ma vale la pena questa rinuncia?  A che pro? Abbiamo già ricordato le “promesse non mantenute” della democrazia, di  cui ha parlato il professor Bobbio. L’elenco delle delusioni sarebbe lungo: l’ingovernabilità delle società pluraliste; la rivincita degli interessi corporativi che soffocano l’interesse generale; la persistenza di oligarchie economiche, politiche e di ogni altra natura; lo spazio limitato della democrazia, che non è riuscita a penetrare dappertutto nella società; il potere occulto che contrasta con l’esigenza democratica che il potere si mostri pienamente in pubblico e ha indotto a parlare di un “doppio stato”, uno visibile e un altro invisibile; l’apatia politica; il fanatismo e l’intolleranza; tecnocrazia e burocrazia (e quindi gerarchia) invece che democrazia; sovraccarico di domande e difficoltà delle risposte, cioè ingovernabilità. Questo elenco, col senno dell’oggi, è incompleto. Parliamo di videocrazia, conseguente alla crescente concentrazione a livello mondiale e nazionale della comunicazione politica; di plutocrazia, determinata dall’assunzione del potere politiche in mani di pochi detentori di smisurate ricchezze personali, e di cleptocrazie, quando quelle ricchezze sono il frutto di attività illecite. Si assiste con un senso di impotenza allo sviluppo di una dimensione ormai planetaria delle organizzazioni degli interessi industriali e finanziarie dell’odierno capitalismo, in un mercato che palesemente sfugge al controllo dei poteri politici nazionali, ammesso che essi, anziché essere conniventi con tali interessi, intendano porre regole e controlli. L’aumento delle disuguaglianze e delle ingiustizie su scala mondiale alimenta l’identificazione dei regimi democratici con le plutocrazie, da cui l’identificazione della democrazia, ideale universale, con un regime di casa nostra, regime dei forti e dei ricchi, che credono talora di poterla imporre con lo strumento tipico dei prepotenti, la guerra.

Queste sarebbero “promesse non mantenute”. Ma che significa questa espressione? Non nasconde forse un malinteso? E’ un modo di dire approssimativo che mette fuori strada. E’ come se ci fossimo affidati alla democrazia, aspettandoci un contraccambio, e quindi potessimo lamentarci se le nostre attese sono andate deluse. Ma la democrazia non è un’Alcina o una Circe. Non ci hanno detto una volta: venite da noi ché vi promettiamo una vita di amorose delizie, e si siano poi scoperte per megere ributtanti che ci riducono a una vita animalesca. Non è qualcosa fuori di noi, indipendentemente da noi e tanto peggio per noi, se ci siamo illusi. Non è lecito parlare di promesse non mantenute della o dalla democrazia, come se questa ci avesse un tempo dato affidamenti, poi rivelatisi vani. La democrazia non promette nulla a nessuno ma richiede molto a tutti. E’ non un idolo ma un ideale corrispondente a un’idea di dignità umana e la sua ricompensa sta nello stesso agire per realizzarlo. Se siamo disillusi, è per illusione circa la facilità del compito. Se abbiamo perduto fiducia è perché siamo sfiduciati in noi stessi, non nella democrazia. Le promesse sono quelle che ci scambiammo tra noi nel dire di volere la democrazia (art. 1 della Costituzione) e, se non sono state mantenute, è perché che noi stessi abbiamo mancato verso noi stessi ed è qui, in questo scarto tra ciò cui aspiriamo e la bruta realtà delle cose, che, naturalmente, si innesta il nostro tema: la pedagogia democratica, l’insegnar democrazia.

Lo spirito attuale, di fronte a queste disillusioni, non è certo quello trionfante in cui cinquant’anni fa si celebrava la vittoria delle democrazie sui totalitarismi. Nel 1951, pochi anni dopo la fine della II guerra mondiale, si tenne un simposio sulla democrazia promosso dall’Unesco cui parteciparono centinaia di studiosi di tutto il mondo e di ogni orientamento politico. Per la prima volta nella storia dell’umanità, in quegli anni la democrazia riceveva il riconoscimento di unica definizione ideale di tutti i sistemi di organizzazione politica e sociale e diventava la categoria-base su cui collocare e a cui confrontare tutte le azioni, i pensieri e le relazioni politiche. Essa risuonava come sintesi di tutto ciò che di bello e buono esiste nella vita collettiva. Nessun regime, capitalista o socialista, liberale o sociale, pluripartitico o a partito unico, rappresentativo o basato su auto-investiture carismatiche, ecc. intendeva rinunciare ad autoproclamarsi democratico. Il problema dell’adesione sembrava universalmente risolto. Fin da allora, però, doveva risultare chiaro proprio da quell’illimitata adesione che il nobile concetto era sottoposto a una tale estensione da perdere di significato analitico e soprattutto ideale, predisponendosi così, fin da allora, a corrompersi e anche a rendere bassi servigi a chi avesse voluto travestirsi in democratico per servirsene ai propri scopi.

Quello spirito trionfante non c’è più e ci si accorge sempre più spesso che la democrazia esige ricostruzione, dove c’è da recuperare le posizioni, e resistenza, dove c’è da salvaguardarle. E si fa sempre più chiara la consapevolezza che si abbia a che fare con macro-difficoltà, mentre la democrazia è predisposta ad affrontare i suoi problemi piuttosto in micro-dimensioni. Ma cos’altro possiamo fare se non considerare che la diffusione nelle coscienze dell’attaccamento alla dignità delle persone e al valore della democrazia e delle sue condotte che ne deriva si possa generalizzare al punto da insidiare, a sua volta, le insidie che la minacciano?

I primi dieci commenti sono parte integrante del post, grazie.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/ITALIANOinATTESA/trackback.php?msg=8165251

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:24 via WEB
1. La fede in qualcosa che vale. Da insegnare democrazia.
La democrazia è relativistica, non assolutistica. Come istituzione d’insieme, non ha fedi o valori assoluti da difendere, a eccezione di quelli su cui si basa. Deve cioè credere in se stessa e sapersi difendere, ma al di là di ciò è relativistica nel senso preciso della parola: fini e valori sono da considerare relativi a coloro che li propugnano e, nella loro varietà, ugualmente legittimi. Democrazia e verità assoluta, democrazia e dogma, sono incompatibili. La verità assoluta e il dogma valgono nelle società autocratiche, non in quelle democratiche. Dal punto di vista dei singoli, invece, relativismo significa che “tutto è relativo”, che una cosa vale l’altra, cioè che nulla ha valore. In questo senso, cioè dal punto di vista dei singoli, relativismo equivale a nichilismo o scetticismo. Ora, mentre il relativismo dell’insieme è condizione della democrazia, nichilismo o scetticismo sociali sono una minaccia. Se non si ha fede in nulla, perché difendere una forma di governo come la democrazia che vale in quanto le proprie convinzioni possono essere fatte valere? Per lo scettico, democrazia o autocrazia pari sono. Rallegriamoci dunque se la democrazia, come insieme, è relativistica. Solo così la società può essere libera; chi se ne duole, nasconde pensieri autocratici. Impegniamoci però in ogni luogo per scuotere l’apatia, promuovere ideali, programmi e, perché no, utopie.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:47 via WEB
Mia votazione: 5
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:26 via WEB
2. La cura delle individualità personali. Da insegnare democrazia.
La democrazia è fondata sugli individui, non sulla massa. Come Tocqueville ha antiveduto, la massificazione è un pericolo mortale. Proprio la democrazia, proclamando un’uguaglianza media, può minacciare i valori personali annullando individui e libertà nella massa informe. E la massa informe può accontentarsi di un demagogo in cui identificarsi istintivamente. I regimi totalitari del secolo scorso sono la riprova: una democrazia senza qualità individuali si affida ai capipopolo e questi, a loro volta, hanno bisogno di uomini-massa, non di uomini-individui. Per questo, la democrazia deve curare l’originalità di ciascuno dei suoi membri e combattere la passiva adesione alle mode. Dobbiamo vedere con preoccupazione l’appiattimento di molti livelli dell’esistenza, consumi e cultura, divertimenti e comunicazione: tutti “di massa”. Chi non si adegua, nel migliore dei casi è un ‘originale’, nel peggiore uno ‘spostato’. Non è questa certo la prima volta che ci si rivolge proprio dalla scuola perché alimenti, e non reprima, caratteri e vocazioni personali delle giovani vite con cui ha a che fare.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:48 via WEB
Mia valutazione: N.V.
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:27 via WEB
3. Lo spirito del dialogo. Da insegnare democrazia.
La democrazia è discussione, ragionare insieme; è, socraticamente, filologia. Chi odia discutere, il misologo, odia la democrazia, forma di governo discutidora. Alla persuasione preferisce l’imposizione. Maestro insuperabile dell’arte del dialogo, cioè della filologia, è certo Socrate, cui si deve la denuncia di due opposti pericoli. Vi sono – dice - ‘persone affatto incolte’, che ‘amano spuntarla a ogni costo’ e, insistendo, trascinano altri nell’errore. Vi sono poi però anche coloro che ‘passano il tempo nel disputare il pro e il contro, e finiscono per credersi i più sapienti per aver compreso, essi soli, che, sia nelle cose sia nei ragionamenti, non c’è nulla di sano o di saldo, ma tutto va continuamente su e giù’. Dobbiamo guardarci da entrambi i pericoli, l’arroganza del partito preso e il tarlo che nel ragionare non vi sia nulla di integro. Per preservare l’onestà del ragionare, deve essere prima di tutto rispettata la verità dei fatti. Sono dittature ideologiche, quelle che li manipolano, travisano o addirittura creano o ricreano ad hoc. Sono regimi corruttori delle coscienze “fino al midollo”, quelli che trattano i fatti come opinioni e instaurano un “nichilismo della realtà”, mettendo sullo stesso piano verità e menzogna. Gli eventi della vita non sono più “fatti duri e inevitabili”, bensì un “agglomerato di eventi e parole in costante mutamento [su e giù, per l’appunto], nel quale oggi può essere vero ciò che domani è già falso”, secondo l’interesse del momento (Hannah Arendt). Perciò, la menzogna intenzionale – strumento ordinario della vita pubblica – dovrebbe trattarsi come crimine contro la democrazia. Né intestardirsi, dunque, né lasciar correre, secondo l’insegnamento socratico. Il quale ci indica anche la virtù massima di chi ama il dialogo: sapersi rallegrare di scoprirsi in errore. Chi, alla fine, è sulle posizioni iniziali, infatti, ne esce com’era prima; ma chi si corregge ne esce migliorato, alleggerito dell’errore. Se, invece, si considera una sconfitta, addirittura un’umiliazione, l’essere colti in errore, lo spirito del dialogo è remoto e dominano orgoglio e vanità, sentimenti ostili alla democrazia.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:44 via WEB
mia votazione: 3
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:28 via WEB
4. Lo spirito dell’uguaglianza. Da insegnare democrazia.
La democrazia è basata sull’uguaglianza; è insidiata dal privilegio. L’uguaglianza è isonomia – “la più dolce delle parole” – l’uguaglianza delle leggi, che, in Grecia, precedette il secolo glorioso della democrazia ateniese. Senza leggi uguali per tutti – pensiamo ai privilegi, alle leggi ad personas - la società si divide in caste e la vita collettiva diventa dominio di oligarchie. Il privilegio crea arrivismo e rincorse perverse. Se gli accessi sono aperti, la società è sottoposta a stress dal carrierismo diffuso, con disagio, frustrazioni, perfino suicidi; se si chiudono, per insufficiente mobilità, si ingenera un terribile male distruttivo, l’invidia sociale. Tanto sono evidenti, non occorrono esempi della caduta attuale dello spirito di uguaglianza. Si tratta anzi di un rovesciamento: l’ammirazione sta al posto del disprezzo verso i privilegiati, esempi da imitare nel modo di pensare e nello stile di vita. C’è un luogo di culto sociale che esprime lo spirito autentico del nostro tempo: lo stadio. Si faccia attenzione alla stratificazioni del pubblico. Alla tribuna volgarmente denominata dei vip, dove siedono i prominenti di politica, finanza, mondanità, si volgono gli occhi di diecine di migliaia di potenziali clientes che, invece di avvertire l’indecenza della situazione, farebbero di tutto per esservi ammessi.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:45 via WEB
Mia votazione: 5
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:29 via WEB
5. Il rispetto delle identità diverse. Da insegnare democrazia.
In democrazia le identità particolari sono ininfluenti sul diritto di stare in società. Non è stato così in passato; non è pienamente così neppure ora. Oggi, il problema della coesistenza di identità plurime è di natura etnico-culturale e religiosa; storicamente, è stato religioso, derivando dal distacco delle Chiese riformate dalla Chiesa di Roma. In nome dell’ordine interno, col principio cuius regio, eius et religio, a metà del ‘500 si impose in Europa l’identità di religione agli abitanti le medesime terre, rendendo sì possibili le migrazioni da uno stato all’altro per difendere, insieme alla vita, la fede, ma permettendo la persecuzione religiosa entro ciascuno Stato. L’idea della tolleranza nacque per consentire di tenere insieme terra e fede, per non dover perdere l’una volendo conservare l’altra. Ma non alla tolleranza si rivolge la democrazia. Il contesto è diverso. L’assolutismo, quando si ammorbidisce, può parlare di tolleranza; non la democrazia, cui si addice invece il linguaggio della cittadinanza, uguale per tutti. Onde il concetto di identità, se deve valere per riconoscere e proteggere le culture diverse, è irrilevante per la partecipazione alla vita sociale. Il rischio viene ora da un nuovo richiamo all’unione tra potere civile e religione. Storicamente, essa ha posto la vita religiosa sotto la potenza degli Stati. Oggi, “atei-clericali”, o come li si possa chiamare, mirano al rovescio: cuius religio, eius et regio. Per rafforzare il potere civile, lo si vuol appoggiato e subordinato alla religione. Una nuova alleanza tra trono e altare, una minaccia di rinnovate intolleranze. Questi problemi sono particolarmente vivi con riguardo ai simboli, velo islamico o crocifisso cristiano. La democrazia non ne può impedire l’esposizione a nessuno in particolare, ma nessuno, a sua volta, può farne uso aggressivo. Se e quando prevarrà il reciproco rispetto, un problema che oggi appare tanto acuto, all’identità associandosi l’esclusione, si supererà da sé, senza bisogno di soluzioni giuridiche. Molto può la scuola nel promuovere la reciproca accettazione e con ciò abbassare l’insolenza dei segni distintivi.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:51 via WEB
Mia valutazione: 6-
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 23/12/09 alle 20:54 via WEB
UN CATTIVO ESEMPIO DA NON SOTTOVALUTARE
Nel blog "come un'odissea" di nausichaa
(Rispondi)
 
 
 
Lillianaconda
Lillianaconda il 24/12/09 alle 07:45 via WEB
Sottopongo, spesso, me stessa ad un'autocritica il più delle volte feroce: in parole povere mi autoflagello.... Nel mio "Viaggio allucinante" dentro me stessa, in questi giorni, ho ravvisato in me, i segni di un'intolleranza profondissima: ho scoperto si essere INTOLLERANTE agli INTOLLERANTI ... Contraddizione in termini? Dimmi tu, caro Amico, cosa ne pensi? ^__________^ ... @
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:30 via WEB
6. La diffidenza verso le decisioni irrimediabili. Da insegnare democrazia.
La democrazia implica la rivedibilità di ogni decisione (sempre esclusa quella sulla democrazia stessa). Le soluzioni definitive ai problemi, senza possibili ripensamenti e correzioni, sono dei regimi della giustizia e verità assolute. In quanto perennemente dialogica, la democrazia non ha e non può volere verità né a priori, come frutto per esempio di mandati divini, né a posteriori, come conseguenza di decisioni popolari, anche se unanimi. La strada per dire: “ci siamo sbagliati” deve restare sempre aperta. Non è privo di significato che le democrazie siano prevalentemente orientate contro la pena di morte e contro la guerra, due decisioni dagli effetti irreversibili. Le autocrazie, invece, non hanno scrupoli. Possono fondarsi, come in de Maistre, sull’elogio congiunto della forza armata e del boia, naturali prosecuzioni della verità assoluta. Tutti comprendiamo quanto le decisioni irreversibili possano pregiudicare la discussione in materie oggi divenute cruciali, come la bioetica, la tecnologia applicata ai temi della vita, della morte e della salute o il rapporto tra l’essere umano e la natura – tutte esposte al rischio di scelte senza ritorno.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:53 via WEB
Mia valutazione: 7 ci sono i necessari anticorpi.
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:31 via WEB
7. L’atteggiamento sperimentale. Da insegnare democrazia.
La democrazia è orientata da principi ma deve imparare quotidianamente dalle conseguenze dei propri atti. E’ scontata la citazione della weberiana etica della responsabilità, accanto all’etica della convinzione. Non è così per i regimi della verità assoluta. Essi non temono le conseguenze. Fiat veritas, fiat iustitia, pereat mundus. Lo spirito democratico è invece quello in cui convinzioni e conseguenze formano il campo di tensione che determina le norme dell’agire responsabile. Ogni progetto realizzato apre problemi che rimettono in discussione il progetto. L’esperienza è il banco di prova della teoria. Immergersi in questa tensione forma il carattere, rende accettabili le sconfitte e promuove nuove energie. Sotto questo aspetto, l’istituzione scolastica da noi è particolarmente carente, orientata com’è all’astrattezza che genera distacco dal mondo, induce alla rinuncia e invita all’individualismo chiuso in se stesso.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 21/12/09 alle 00:00 via WEB
Mia valutazione: credo valga solo per i sognatori.
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:33 via WEB
8. Coscienza di maggioranza e coscienza di minoranza. Da insegnare democrazia.
In democrazia, nessuna deliberazione si interpreta nel segno della ragione e del torto. Non vale la massima terroristica: vox populi, vox dei. Essa solo apparentemente è democratica poiché nega il diritto della minoranza, la cui opinione, per opposizione, si direbbe vox diaboli. Vox populi, vox hominum, invece; voce di esseri fallibili ma disposti a riconoscere i propri errori. Il motore di questo movimento sta non nella maggioranza, ma nelle minoranze che fanno loro il motto “distinguìti dalla maggioranza nel compiere ciò che ritieni giusto”. La loro ragione d’essere è la sfida alla deliberazione presa, in previsione di un’altra migliore. Per questo, la prevalenza di una maggioranza su una minoranza non è la vittoria della prima e la sconfitta della seconda ma l’assegnazione di un duplice onere: alla maggioranza, dimostrare nel tempo a venire la validità della decisione presa; alla minoranza, insistere su ragioni migliori. Ond’è che nessuna votazione, in democrazia (salvo quelle che instaurano la democrazia stessa) chiude definitivamente la partita, perché il terreno per la sfida di ritorno è sempre aperto.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:59 via WEB
Mia valutazione: si parla di coscienza ognuno ha la sua.
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:34 via WEB
9. L’atteggiamento altruistico. Da insegnare democrazia.
La democrazia è forma di vita di esseri umani solidali. La virtù repubblicana di Montesquieu è questo: amore per la cosa pubblica e disponibilità a mettere in comune qualcosa, anzi il meglio di sé: tempo, capacità, risorse materiali. Ciò costituisce la res publica come risorsa comune cui tutti possono attingere. L’emarginazione sociale è dunque contro la democrazia e l’idea che nessuno possa essere lasciato a se stesso non è elemento accidentale della democrazia. L’alternativa è il darwinismo sociale, l’ideologia crudele che legittima la fortuna dei forti e abbandona i deboli alla loro sorte. Dire queste cose a un pubblico di insegnanti che quotidianamente hanno a che fare con studenti che eccellono e con altri che faticano a tenere il passo significa evocare problemi che essi conoscono bene e solidarizzare con la loro fatica.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 21/12/09 alle 00:15 via WEB
Mia valutazione: "amore per la cosa pubblica e disponibilità a mettere in comune qualcosa, anzi il meglio di sé: tempo, capacità, risorse materiali". E' la speranza mia e di quasi tutti i miei amici .....
ESSERE SOLIDALI significa, innanzi tutto, cercare almeno di non danneggiare gli altri in alcun modo.
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 17:35 via WEB
10. La cura delle parole. Da insegnare democrazia.
Essendo la democrazia dialogo, gli strumenti del dialogo, le parole, devono essere oggetto di cura particolare, come non è in nessun’altra forma di governo. Cura duplice: quanto al numero e alla qualità. (a) Il numero di parole conosciute e usate è proporzionale al grado di sviluppo della democrazia. Poche parole, poche idee, poche possibilità, poca democrazia. Quando il nostro linguaggio politico si fosse rattrappito al solo sì e no, saremo pronti per i plebisciti; e quando conoscessimo solo più i sì, saremmo ridotti a gregge. Il numero delle parole conosciute, inoltre, assegna i posti nella scala sociale. Ricordiamo ancora la scuola di Barbiana? Comanda chi conosce più parole. Il dialogo, per essere tale, deve essere paritario. Se uno solo sa parlare, o conosce la parola meglio di altri, la vittoria non andrà al logos migliore, ma al più abile con le parole, come al tempo dei sofisti. Ecco perché la democrazia esige una certa uguaglianza nella distribuzione delle parole. “E’ solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o povero importa di meno”. Ed ecco perché una scuola ugualitaria è condizione di democrazia. (b) La qualità delle parole. Per l’onestà del dialogo, le parole non devono essere ingannatrici. Parole precise e dirette; basso tenore emotivo, poche metafore; lasciar parlar le cose attraverso le parole, non far crescere parole su parole. Le parole, poi, devono rispettare, non corrompere il concetto. Altrimenti, il dialogo diventa un modo di trascinare gli altri dalla tua parte con la frode. Ancora impariamo dal Socrate del Fedone: “il concetto vuole appropriarsi del suo nome per tutti i tempi”. Il mondo della politica è dove questo tradimento si consuma più che altrove, a incominciare per l’appunto dalla parola “politica”. Politica viene da polis e politéia, due concetti che indicano arte, scienza e attività dedicate alla convivenza. Ma oggi si parla di politica di guerra, segregazionista, espansionista, coloniale, ecc. “Questa è un’epoca politica – ha scritto Orwell. La guerra, il fascismo, i campi di concentramento, i manganelli, le bombe atomiche sono ciò a cui pensare”. Altro inganno: la libertà, da protezione degli inermi contro gli abusi del potere è diventata, nell’uso “politico”, scudo dietro il quale i potenti nascondono la loro pre-potenza. Inganni, dunque. A chi pronuncia parole come queste siamo autorizzati a chiedere: da che parte stai? Degli inermi o dei potenti?
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 21/12/09 alle 00:28 via WEB
Ribadisco: Ricordiamo ancora la scuola di Barbiana? Comanda chi conosce più parole. Il dialogo, per essere tale, deve essere paritario. Se uno solo sa parlare, o conosce la parola meglio di altri, la vittoria non andrà al logos migliore, ma al più abile con le parole, come al tempo dei sofisti. Ecco perché la democrazia esige una certa uguaglianza nella distribuzione delle parole. “E’ solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o povero importa di meno”

PAROLE proviamo a utilizzarne alcune:
AMORE, ODIO, LIBERTA', ONESTA', GIUSTIZIA, EGOISMO, SOLIDARIETA', FRATELLANZA, AMICO, NEMICO, INVIDIA, ACCIDIA, LUSSURIA, RICCHEZZA, POVERTA', RICCO, LIBERALE, COMUNISTA, PAGNOTTISTA, FASCISTA, QUALUNQUISTA, VITTORIA, SCONFITTA, BELLO, BRUTTO, EGOISTA, CENTRISTA, SOCIALISTA, COMICO, SOBRIETA', UGUAGLIANZA, MANGANELLO, POLIZIA, CONVIVENZA, BARBONE, POLITICO, DISFATTISTA, CLANDESTINO, NATALE, PRESEPE, PARTITO, ARRIVATO, FUTURO, PASSATO, PRESENTE, OGGI, DOMANI, ITALIANO, BLOG, LIBERO, CAMPIONE, ASTUZIA, PARACULO, FESSO, ALLOCCO, POPOLO BUE, POPOLO GREGGE, SOVRANO, IO, TU, ME, NOI, LUI, SIGNIFICATO, AGGETTIVO, SOSTANTIVO, RELATIVISMO, PREMIER, PRESIDENTE, SONO, CON, TE, FANNULLONE, .................. ........MeeeeeeeeeeeeeeeeeeeRIToooooooooooo.
Le citate parole sono state tutte utilizzate in questo Blog.
(Rispondi)
 
Scout0dgl
Scout0dgl il 20/12/09 alle 22:28 via WEB
La democrazia deve essere uno stile di vita seguendo delle regole in cui ognuno di noi si ci riconosca ed agisce sempre per il bene comune ..Buon Natale ..Gio
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:43 via WEB
Occorre fare un sforzo non indifferente, Gio!
(Rispondi)
 
occhineri2005
occhineri2005 il 20/12/09 alle 23:17 via WEB
NON CE LA FACCIO A QUEST' ORA A LEGGERE TUTTO,PERO' TI AUGURO UNA FELICE SETTIMANA
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 20/12/09 alle 23:42 via WEB
Ciao Laura, il messaggio è fatto ...... "solo" ...... per fare gli auguri alla nostra "DEMOCRAZIA".
(Rispondi)
 
occhidigatta1946
occhidigatta1946 il 20/12/09 alle 23:59 via WEB
BUON NATALE AMICO,HO LETTO CHE IL MESSAGGIO LO HAI FATTO SOLO X FARE GLI AUGURI ALLA NOSTRA "DEMOCRAZIA",BENE...INTANTO FIN DA ADESSO TI LASCIO IL NOSTRO AUGURIO PER UNO SPLENDIDO NATALE DA TRASCORRERE CON I TUOI CARI
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 21/12/09 alle 10:49 via WEB
Ciao a voi Angelo e Maria: dicevo a Laura .... "solo" ..... perchè la nostra democrazia ha bisogno di auguri esclusivi. Auguri anche a voi per il Natale; ci sarà un apposito post.
(Rispondi)
 
hengel0
hengel0 il 21/12/09 alle 10:15 via WEB
Buon Lunedi .. un abbraccio immenso...tvtttb.. Hengel
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 21/12/09 alle 11:02 via WEB
Grazie Hengel per il tuo pensiero; ricambio e passo a trovarti.
(Rispondi)
 
superciro33
superciro33 il 21/12/09 alle 10:30 via WEB
il tuo lungo puzzle x fare gli auguri alla democrazia mi vedono ad esso accomunato con la speranza che nel ns magnifico paese sia difesa ad oltranza dai molteplici reiterati attacchi delle forze del "MALE"!sembra che la storia nessuno la voglia leggere o voglia riscriverla in modo "menzognero" a proprio uso e consumo.gli italiani dovrebbero fare un profondo "esame di coscienza" e "tentare" di nn reiterare gli "errori di valutazione commessi".mi auguro molto presto di uscire da questo lercio pattume e che le feste natalizie siano x tutti noi giorni fecondi e carichi di tolleranza,solidarietà ed amore.AUGURISSIMISSIMI CARO AMICO Ciro
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 00:52 via WEB
Ciò che più mi meraviglia, caro Ciro, è la manifesta, apparente, incapacità di chi ci rappresenta (....... per modo di dire) a fare delle cose normali in modo semplice. Nelle nostre città c'è tanto da fare per risistemare strade e palazzi, nelle campagne c'è da sviluppare la sana agricoltura, nelle zone di montagna e sulle costiere è indispensabile ed improcrastinabile eseguire attività di difesa del territorio. Invece di procedere ad effettuare queste semplici attività ci si sperde in mille rivoli con fiumi in piena di chiacchiere inutili.
(Rispondi)
 
angeligian
angeligian il 21/12/09 alle 11:49 via WEB
Eh mamma mia, quanto sei prolifico!!! Hai scritto un romanzo corposissimo! Mi chiedo: ma che te ne importa della democrazia? Ti risulta che in qualche posto o in qualche tempo sia mai stata esercitata la democrazia? Democrazia é una parola come quelle di cui parli tu che intende una cosa ma si concretizza in qualcosa d'altro. Sempre stato e sempre sarà ... Ugh, ho detto.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 21/12/09 alle 16:18 via WEB
Smaaaaaaaakkkkkkkkkk! La tua spooooontanietà, bella signora Angela, come dicono nel tuo blog, spiazza anche chi, come me (povero me!), è patologicamente allergico alla semplificazione delle problematiche sociali.
A pensarci bene, infatti, la democrazia non mi permette di fare il RE e quindi non la dovrei considerare!
Ma, per limitare i danni, devo contribuire a fare in modo che nessuno, artefattamente e kafkianamente lo diventi.
INTANTO VEDIAMO COME SI DIVENTA CAMPIONI .... CON ....KE ME NE FOTTE A ME DI GAGO GUAGLIOOOO!
(Rispondi)
 
 
 
angeligian
angeligian il 23/12/09 alle 10:29 via WEB
Ehehheh ... ma che ce ne fotte a noi della Corea, guaglio'? Ma chi sono quei tre matti? Aluuuura, io sono passata per augurarti di passare un Natale felice insieme alla tua famiglia e a tutti quelli a cui vuoi bene (me compresa). Bacione natalizio!
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 23/12/09 alle 13:59 via WEB
è la televisione .........BELLEZZA ......; è la SUA televisione!
Come si diceva in carosello: basta la parolina .... è tutto cambia.
FABBRI era l'allenatore della nostra nazionale che perse con la Coria. Fu un dramma nazionale!
(Rispondi)
 
 
shineon67
shineon67 il 22/12/09 alle 07:07 via WEB
La democrazia intesa come convivenza delle parti, e' anche non condividere un battibecco in un altro blog senza pero' che questo venga fatto notare anche ai non diretti interessati per il solo gusto di nuocere a qualcuno che non piace che odiamo...
(Rispondi)
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 11:09 via WEB
Riporto il punto n° 8:
In democrazia, nessuna deliberazione si interpreta nel segno della ragione e del torto. Non vale la massima terroristica: vox populi, vox dei. Essa solo apparentemente è democratica poiché nega il diritto della minoranza, la cui opinione, per opposizione, si direbbe vox diaboli. Vox populi, vox hominum, invece; voce di esseri fallibili ma disposti a riconoscere i propri errori. Il motore di questo movimento sta non nella maggioranza, ma nelle minoranze che fanno loro il motto “distinguìti dalla maggioranza nel compiere ciò che ritieni giusto”. La loro ragione d’essere è la sfida alla deliberazione presa, in previsione di un’altra migliore. Per questo, la prevalenza di una maggioranza su una minoranza non è la vittoria della prima e la sconfitta della seconda ma l’assegnazione di un duplice onere: alla maggioranza, dimostrare nel tempo a venire la validità della decisione presa; alla minoranza, insistere su ragioni migliori. Ond’è che nessuna votazione, in democrazia (salvo quelle che instaurano la democrazia stessa) chiude definitivamente la partita, perché il terreno per la sfida di ritorno è sempre aperto.

PER LE LITI CREDO CHE SIA OPPORTUNO ATTIVARE QUALCHE APPOSITO BLOG. CERTAMENTE RIENTREREBBE BEN PRESTO FRA I RILEVANTI, + DISCUSSI, ECC. ECC. E, PERCHE' NO, GOLD BLOG.
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 22/12/09 alle 15:17 via WEB
Torto o ragione è opinionabile quindi accettabile. Diffamare non saprei.... può essere strategia di mercato, di idee e perché no... di umori. Non ci insegna proprio qualcuno che anche in democrazia l'amore vince sull'odio? (mi viene da sorridere, scusa italian) ciao.
(Rispondi) (Vedi gli altri 5 commenti )
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 17:23 via WEB
Nei giorni scorsi, schine, vagabondando fra i blog amici e non, ho incontrato veri e propri "scontri da stadio" (che neppure ci dovrebbero essere, ma lo riporto per evidenziare le tipologie delle dispute) senza riuscire a comprenderne le motivazioni ed il senso. Se una persona vuole difendere a spada tratta un partito, un'associazione o un qualsiasi altro ente o soggetto terzo, lo faccia tranquillamente dichiarando il fine per il quale opera. Punto.(neppure con l'aggiunta di "e basta"). Il mondo dei blogs personali dovrebbe essere, per sua natura, "UN MONDO SERENO" ove tutti possano liberamente esprimersi senza essere, alternativamente o congiuntamente, causa o vittima di soprusi.
In fondo la rete rappresenta, ad oggi, anche una valida palestra di democrazia. Nella rete dei nickname, + o - anonimi, si parte, almeno potenzialmente, tutti dalla stessa base.
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 22/12/09 alle 17:54 via WEB
sai perché succedono certe battaglie? piacciono anche agli autori del blog.... non a tutti ovvio. La libertà di lasciare certi commenti finisce dove comincia l'autorevolezza dell'autore e non intendo parlare di moderazione... è come se si lasciasse respisrare un certo senso di libertà, se uno lascia fare... si goda pure lo spettaccolo... ciao.
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 18:53 via WEB
I blogs cui mi riferisco, schine, quasi tutti non miei amici, hanno come autori anche professionisti della comunicazione e, spesso, sono loro stessi fomentatori delle risse. Personalmente ritengo che l'autore del blog non deve mai partecipare a risse, ne promuoverle; al massimo le può tollerare sorretto dal normale buon senso. La rissa non può costituire mai uno spettacolo piacevole. Quando ho attivato il blog ho inserito in un apposito box la mia dichiarazione con la quale precisavo che, di norma, non sono previste risposte al singolo commento. Ciò, ritengo, è particolarmente giusto quando si trattano temi sensibili e che possano toccare la suscettibilità delle coscienze altrui. Anche io, come autore di questo blog, posso beneficiare del contributo di tesi sostenute da commentatori, anche occasionali, diverse da quelle da me esposte nel post.
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 22/12/09 alle 19:09 via WEB
certo italian, le mie considerazioni sono fondate anche nel modo in cui hai gestito alcune faccende... quì hai dato una certa sensazione di inadeguatezza nel lasciare commenti non eleganti. Sono in ferie... scrivo più del solito :-) ciao.
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 23/12/09 alle 17:52 via WEB
Intendo dire la faccenda dell'immortale che hai risolto brillantemente e poi dico ancora che chiunque entra quì, avverte l'auterovolezza dell'autore e fai avvertire ai visitatori, l'inadeguatezza di lasciare commenti impropri, ciao!
(Rispondi)
 
dolly.1
dolly.1 il 21/12/09 alle 12:28 via WEB
Il nostro attuale governo non offre democrazia.. Siamo tutti più buoni a Natale? Va bene facciamo una breve pausa con i nosrti ministri, ma non possiamo dimenticare le promesse fatte e non mantenute e le ingiustizie che ci arrecano ogni giorno. Auguro un Natale a tutti e che veramente trionfi la giustizia e la democrazia.. Un abbraccio a te Mario. Buon Natale.. Dolly
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 01:06 via WEB
Ciao Dolores, per parlare di possibile "democrazia" ci vorrebbe almeno la rappresentanza diretta. Ci è stata tolta e neppure ce ne siamo accorti. Grande de Tocqueville, ci aveva avvisati due secoli prima. Un buon Natale anche a te.
(Rispondi)
 
liberemanuele
liberemanuele il 21/12/09 alle 15:40 via WEB
Della democrazia si è detto davvero molto. Ultimamente per me questa parola ha perso molto del suo significato; nel nostro paese poi - ma ormai quasi in tutti, perché credo a parte la Svizzera è davvero dura trovare un paese che non sia passato dalla "democrazia" alla "demagogia" - essa esemplifica bene quello che Benjamin Franklin voleva dire nel suo aforisma: "Democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. Libertà è un agnello ben armato che contesta il voto". Bene, se devo fare una scelta di campo, io sto con la "libertà", ma non perché la preferisco in senso soggettivo, ma perché penso sia l'unica giustizia oggettiva.
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 01:15 via WEB
L'aforisma di Franklin ci fa ben comprendere in quale difficoltà ci troviamo noi "poveri agnelli". Nel nostro caso sembra che i lupi si sono trasformati uno in un leone, l'altro in un brano di cani randagi. Ed è facile concludere che ci dobbiamo accontentare della soluzione peggiore considerando che l'alternativa appare non esistente. Grazie, Emanuele per il tuo appropriato commento.
(Rispondi)
 
vargen
vargen il 21/12/09 alle 19:52 via WEB
non credo la Democrazia sia Impossibile... basta non farsi abbagliare dall' ottone e credere sia oro... Naturalmente qui tutti gioiranno perchè ci sarà chi vedrà l' oro a destra o a sinistra... in realtà da parecchi anni è solo ottone.. Angela si chiedeva... è mai esistita la vera democrazia? vera è difficile, ma il rispetto dei diritti del cittadino e l' imposizione dei DOVERI da parte del suo RAPPRESENTANTE, il politico sono i mezzi per ottenerla. Se saremo governati da politicanti, professionisti del partitismo... la democrazia potremo scordarcela.. Il patto tra "deputato" e elettore è uno: farne gli interessi nel rispetto della sua dignità di uomo.. Un deputato italiano ha il mandato in bianco? pretendiamo che non lo sia più. Tante volte ci si lamenta... ma quanto guadagnano! Ma chi gli ha dato quegli stipendi? ... se li sono dati da soli...?!? da soli? allora siccome sono nostri dipendenti... di fatto il dipendente di stato è dipendente nostro... ONOREVOLE non sta per... "che deve essere onorato, quello è il nobile feudale... Insomma: LICENZIAMOLI... c' è un contratto nazionale per senatori e deputati? Quale la loro Qualifica? Un deputato prenderà uno stipendio base... e premi a fine mandato in base ai risultati conseguiti... Quale è un politico che oggi vi sentite vi rappresenti per integrità morale e ... onesto oltre ogni ragionevole dubbio? a me basterebbe un nome... Grazie
(Rispondi)
 
shineon67
shineon67 il 21/12/09 alle 20:25 via WEB
Democrazia è opporsi al re e ai ricchi, il popolo "sovrano" contro gli aristocratici e questo diventa espressione di libertà. Oggi questa definizione è diventata ipocrita forse da quando le masse hanno creduto di fare affari con gli stessi aristocratici. In un paese povero, nella miseria, agli aristocratici viene ancora meglio fare affari con i poveri. E poi il povero spesso si lascia andare volentieri alle tentazioni, sogna, vuole e ammira il potente, adorano i Re Mida... ma ha anche fame, ha freddo e vuole sopravvivere... non lo so ma in qualsiasi paese democratico la ricchezza è per pochi e credo che così deve essere altrimenti le masse non scenderebbero a nessun tipo di compromesso (la vera libertà). Queste masse non la vedono più la libertà....
(Rispondi)
 
ppfasting
ppfasting il 21/12/09 alle 21:02 via WEB
il nostro Paese è sempre stato di manina corta con la democrazia. Quando c'è stata, a sprazzi, i "vecchi" si lamentavano che c'era troppa libertà. Giorgio Bocca nel suo discorso a S. Giovanni x il no b day, ha detto una cosa giusta;"in Italia è tornato un personaggio come berlusconi perchè in fondo questo Paese è un paese fascista e antidemocratico" La democrazia in questo paese lede troppi interessi sporchi e ciclicamente abbiamo bisogno di un leader che tuteli questi interessi.Ciao
(Rispondi)
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 00:59 via WEB
La sua capacità, infatti, consiste nell'aver compreso come realizzare i propri interessi facendo finta o, in parte, facendo anche gli interessi dei suoi elettori.
(Rispondi)
 
 
 
shineon67
shineon67 il 22/12/09 alle 07:22 via WEB
nei paesi 'democratici' la ricchezza e' per pochi (e' regolata dai padroni), le masse o non lo hanno ancora compreso o si accontentano di poco caro italian...
(Rispondi)
 
 
 
vargen
vargen il 22/12/09 alle 08:01 via WEB
E' vero questo, ma domanda da 1 milione di €... Se lui è il male.... Vorrei sapere da te... ma bello sarebbe anche dagli altri.. Un nome da cui vi sentite rappresentati in questa competizione per la democrazia.. Uno stato senza un leader è il caos reso generalizzato... Impossibile da gestire e quindi ancor meno democratico. Vorrei il nome di un Leader che non sia cattivo come BERLUSCONI... Una persona in grado di rappresentarVi.. Grazie
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 22/12/09 alle 16:55 via WEB
Lui è il male in senso lato, quanti berlusconi abbiamo avuto nella storia e quanti pochi martiri al potere. Uno come Martin Luther King per intenderci, ciao Pino, fatti vedere più spesso.
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 17:47 via WEB
Un popolo di 60 milioni di persone che non è in grado di eleggere nel suo seno, una "ROSA" significativa di potenziali "CAPI DI GOVERNO" con caratteristiche considerabili equivalenti è, per me, un popolo immaturo e potenzialmente disponibile a non essere democratico.
L'aforisma di Franhlin, citato dal giovane amico liberemanuele, è molto chiaro e condivisibile. Atteso che, + o - ,agnelli lo dobbiamo essere per forza, affinchè ci sia democrazia ci vogliono più lupi; almeno due! Oggi non abbiamo lupi....... Abbiamo un Toro-Leone e tanti cani randagi. Questa, ovviamente, è la mia opinione, pronto a rivederla e rielaborarla. Grazie a te Gio ed a schine.
(Rispondi) (Vedi gli altri 8 commenti )
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 22/12/09 alle 18:04 via WEB
non ho capito il passaggio dove dici che 60 milioni di persone non sono in grado di eleggere capi validi... non esistono capi validi in questo momento... e se ci saranno, la storia ce li propone in tempi che noi non possiamo abbracciare. Mancano grandi nomi e anche berlusconi appena sparirà dalla scena ce lo dimenticheremo (tutti anche chi lo ha votato) prima di quanto si possa immaginare, ciao!
(Rispondi)
 
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 22/12/09 alle 19:02 via WEB
I grandi nomi potrebbero esserci solo se i criteri di selezione applicati fossero quelli di un sistema democratico. Oggi c'è sopraffazione, in ogni dove; i grandi nomi certamente non sono e non devono essere avvezzi a tale costume.
Ecco perchè, secondo me, occorre capire come il famoso "popolo bue" ed il gemello "popolo gregge" ne possono e ne debbano venire fuori da questa palude nella quale "beati" ci troviamo.
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 22/12/09 alle 19:21 via WEB
ovviamente intendi dire selezionare con il voto, ma la gente comune spesso dice "Intanto sono tutti uguali" e vanno a votare comunque... Allora dove può nascere un leader? Penso nelle idee ma se queste non ci sono... chi ti dice oggi che meriti un salario più adeguato dicendoti come e non fartelo sperare? Un discorso per le masse e non per i furbetti... Forse non siamo tanti beati, siamo di una inutile infinita speranza ...
(Rispondi)
 
 
 
 
vargen
vargen il 23/12/09 alle 14:53 via WEB
E' molto interessante capire che comunque non c'è una alternativa valida al "male assoluto" il che significa che non c'è il bene.... ??? ed il Male assoluto da chi è giudicato tra gli eletti? Da altri mali? Andiamo bene... Buon Natale anche ai non amici.. ( che non sono nemici....)
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 23/12/09 alle 15:32 via WEB
da anni esiste il peggio e il meno peggio ma non pensiamo che il meno peggio stia governando... esiste la transizione dei mali
(Rispondi)
 
 
 
 
vargen
vargen il 23/12/09 alle 15:48 via WEB
Non penso al meno peggio, ma alle prospettive fosche.. In realtà non avevo chiesto molto, ma... chiedevo il nome di chi dovesse scagliare, a vostro parere, la prima pietra... Io non lo trovavo...
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 23/12/09 alle 17:53 via WEB
Mussolini e Craxi... :-)
(Rispondi)
 
 
 
 
shineon67
shineon67 il 23/12/09 alle 17:56 via WEB
non i primi a scagliare ma i primi a prendere pietre!
(Rispondi)
 
nausychaa
nausychaa il 21/12/09 alle 23:36 via WEB
Vanno daccordo la diplomazia e l'arte dell'arrangiarsi? ... in questo paese esiste la seconda ... ;)
(Rispondi)
 
 
nausychaa
nausychaa il 23/12/09 alle 01:28 via WEB
... Ho sovrapposto il termine diplomazia (di cui difetto) con la Democrazia ... Mi viene in mente una Signora Italiana che aveva sposato un Inglese. Vivevano a Brighton coi loro 3 figli .. Ogni estate tornavano tutti e 5 in Italia e durante il viaggio ricordava ai suoi figli .. " Ragazzi, ricordatevi che ora siamo in Italia ..., niente code in fila indiana, qui vive l'arte dell'arrangiarsi" ... Mi aveva colpito non poco poichè dal Rispetto per il prossimo si giunge alla Democrazia ... Noi italiani siamo così poco rispettosi verso il prossimo, che facilmente scivoliamo una tantum nell'era antidemocratica .... Buon Natale Mario!!! Daniela
(Rispondi)
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 23/12/09 alle 02:06 via WEB
Bellissimo, Daniela, il tuo collegamento fra diplomazia, educazione e democrazia. E' come se mi avessi letto nel pensiero. Condivido, infatti, che il principale nostro problema è la scarsa educazione che manifestiamo nei nostri comportamenti indisciplinati e che, naturalmente, vanno a ledere il diritto al rispetto dei più deboli ed indifesi che, spesso, siamo noi stessi.
Immagino già i 3 ragazzi divertirsi da morire davanti ad un fuffet in occasione di un ricevimento fra cugini italiani, parenti ed amici vari!
Auguri anche a te dpe un sereno Natale. Mario
(Rispondi)
 
hengel0
hengel0 il 22/12/09 alle 19:26 via WEB
il cuore è il sensore che accende l'amore...una meravigliosa serata si accenda davanti a te tesoro..un bacio..Hengel
(Rispondi)
 
dolly.1
dolly.1 il 22/12/09 alle 22:44 via WEB
Buon Natale per ogni sorriso che saprai donare, per ogni gesto d'amore che saprai compiere, per ogni carezza che saprai dare,sono questi i doni più preziosi da regalare a Natale. Io continuo a lottare per una vera democrazia. Serena Notte. Un affettuoso abbraccio.Dolly
(Rispondi)
 
occhineri2005
occhineri2005 il 23/12/09 alle 01:17 via WEB
Buon Natale con il cuore! Sotto l'albero l'augurio di un Natale speciale. Senza involucro o nastro particolare. Sotto l'albero un gesto fatto d'amore. Un pensiero piccolo fatto con il cuore. Sotto l'albero i miei auguri di Natale. Di speranza gioia e tanto amore .T.V.B.MARIO AUGURI ANCHE IN FAMIGLIA
(Rispondi)
 
dolly.1
dolly.1 il 23/12/09 alle 10:30 via WEB
Buon Natale a te e che sia un Natale ricco di umanità.. Quella che in questo mondo tende a mancare sempre più. Con amicizia. Dolly
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963