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Le parole di una Repubblica

Le parole di una Repubblica

Dal 1949 al 2008, dieci presidenti, sessant'anni di messaggi di fine anno dal Quirinale a tutti gli italiani: li abbiamo raccolti qui, mettendo in evidenza le parole più frequenti di ogni discorso, per rivivere il periodo dal dopo guerra ad oggi attraverso quei termini che hanno segnato la nostra storia

Radio Radicale ha registrato integralmente tutti i messaggi dei Presidenti della Repubblica dal 1980 ad oggi. Da Sandro Pertini fino a Giorgio Napolitano, tutti i messaggi di fine anno dei Presidenti della Repubblica sono oggi disponibili online nella loro versione integrale. Il messaggio di fine anno è uno dei momenti più importanti in cui la figura istituzionale più autorevole dell'ordinamento italiano si rivolge direttamente ai cittadini. Radio Radicale da sempre documenta questo rito civile. Nell'archivio di Radio Radicale sono conservate le registrazioni integrali dei messaggi di fine anno degli ultimi 30 anni, che spesso sono stati oggetto di autorevoli ricerche di carattere scientifico, linguistico o politologico, ed oggi sono a disposizione dei nostri utenti. Buon ascolto.

Altre pagine di questo documento: (dal sito di radioradicale)

Messaggio di fine anno 2009 del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - IL TESTO INTEGRALE

Roma, 31 dicembre 2009

Buona sera a voi che siete in ascolto.

Nel rivolgervi, mentre sta per concludersi il 2009, il più cordiale e affettuoso augurio, vorrei provarmi a condividere con voi qualche riflessione sul difficile periodo che abbiamo vissuto e su quel che ci attende.

Un anno fa, molto forte era la nostra preoccupazione per la crisi finanziaria ed economica da cui tutto il mondo era stato investito. La questione non riguardava solo l'Italia, ma avevamo motivi particolari di inquietudine per il nostro paese.

Oggi, a un anno di distanza, possiamo dire che un grande sforzo è stato compiuto e che risultati importanti sono stati raggiunti al livello mondiale : non era mai accaduto nel passato, in situazioni simili, che i rappresentanti degli Stati più importanti, di tutti i continenti, si incontrassero così di frequente, discutessero e lavorassero insieme per cercare delle vie d'uscita nel comune interesse, e per concordare le decisioni necessarie.

Proprio questo è invece accaduto nel corso dell'ultimo anno. L'Italia - sempre restando ancorata all'Europa - ha dato il suo apprezzato contributo, con il grande incontro del luglio scorso a L'Aquila, e ha per suo conto compiuto un serio sforzo.

Dico questo, vedete, guardando a quel che si è mosso nel profondo del nostro paese. Perché, lo so bene, abbiamo vissuto mesi molto agitati sul piano politico, ma ciò non deve impedirci di vedere come si sia operato in concreto da parte di tutte le istituzioni, realizzandosi, nonostante i forti contrasti, anche momenti di impegno comune e di positiva convergenza. Nello stesso tempo, nel tessuto più ampio e profondo della società si è reagito alla crisi con intelligenza, duttilità, senso di responsabilità, da parte delle imprese, delle famiglie, del mondo del lavoro.


Perciò guardiamo con fiducia, con più fiducia del 31 dicembre scorso, al nuovo anno.

Non posso tuttavia fare a meno di parlare del prezzo che da noi, in Italia, si è pagato alla crisi e di quello che ancora si rischia di pagare, specialmente in termini sociali e umani.

C'è stata una pesante caduta della produzione e dei consumi; ce ne stiamo sollevando; si è confermata la vocazione e intraprendenza industriale dell'Italia; ma ci sono state aziende, soprattutto piccole e medie imprese, che hanno subìto colpi non lievi; e a rischio, nel 2010, è soprattutto l'occupazione. Si è fatto non poco per salvaguardare il capitale umano, per mantenere al lavoro forze preziose anche nelle aziende in difficoltà, e si è allargata la rete delle misure di protezione e di sostegno; ma hanno pagato, in centinaia di migliaia, i lavoratori a tempo determinato i cui contratti non sono stati rinnovati e le cui tutele sono rimaste deboli o inesistenti; e indubbia è oggi la tendenza a un aumento della disoccupazione, soprattutto di quella giovanile.

Vengono così in primo piano antiche contraddizioni, caratteristiche dell'economia e della società italiana. Dissi da questi schermi un anno fa: affrontiamo la crisi come grande prova e occasione per aprire al Paese nuove prospettive di sviluppo, facendo i conti con le insufficienze e i problemi che ci portiamo dietro da troppo tempo - dalla crisi deve e può uscire un'Italia più giusta. Ebbene, questo è il discorso che resta ancora interamente aperto, questo è l'impegno di fondo che dobbiamo assumere insieme noi italiani.

Ma come riuscirvi? Guardando con coraggio alla realtà nei suoi aspetti più critici, ponendo mano a quelle riforme e a quelle scelte che non possono più essere rinviate, e facendoci guidare da grandi valori: solidarietà umana, coesione sociale, unità nazionale.

Parto dalla realtà delle famiglie che hanno avuto maggiori problemi: le coppie con più figli minori, le famiglie con anziani, le famiglie in cui solo una persona è occupata ed è un operaio. Le indagini condotte anche in Parlamento ci dicono che nel confronto internazionale, elevato è in Italia il livello della disuguaglianza e della povertà. Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti hanno continuato ad essere penalizzate da un'alta pressione fiscale e contributiva; più basso è il reddito delle famiglie in cui ci sono occupati in impieghi "atipici", comunque temporanei.

Le condizioni più critiche si riscontrano nel Mezzogiorno e tra i giovani. Sono queste le questioni che richiedono di essere poste al centro dell'attenzione politica e sociale, e quindi dell'azione pubblica. L'economia italiana deve crescere di più e meglio che negli ultimi quindici anni: ecco il nostro obbiettivo fondamentale. E perché cresca in modo più sostenuto l'Italia, deve crescere il Mezzogiorno, molto più fortemente il Mezzogiorno. Solo così, crescendo tutta insieme l'Italia, si può dare una risposta ai giovani che s'interrogano sul loro futuro.

C'è una cosa che non ci possiamo permettere: correre il rischio che i giovani si scoraggino, non vedano la possibilità di realizzarsi, di avere un'occupazione e una vita degna nel loro, nel nostro paese. Ci sono nelle nuove generazioni riserve magnifiche di energia, di talento, di volontà: ci credo non retoricamente, ma perché ho visto di persona come si manifestino in concreto quando se ne creino le condizioni.

Ho visto la motivazione, ho visto la passione di giovani, tra i quali molte donne, che quest'anno mi è accaduto di incontrare nei laboratori di ricerca; la motivazione e l'orgoglio dei giovani specializzati che sono il punto di forza di aziende di alta tecnologia; la passione e l'impegno che si esprimono nelle giovani orchestre concepite e guidate da generosi maestri. E penso alla motivazione e alla qualità dei giovani che si preparano alle selezioni più difficili per entrare in carriere pubbliche come la magistratura.

Certo, sono queste le energie giovanili che hanno potuto prendere le strade migliori; e tante sono purtroppo quelle che ancora si dibattono in una ricerca vana. Ma ho fiducia nell'insieme delle nuove generazioni che stanno crescendo; a tutti i giovani la società e i poteri pubblici debbono dare delle occasioni, e in primo luogo debbono garantire l'opportunità decisiva di formarsi grazie a un sistema di istruzione più moderno ed efficiente, capace di far emergere i talenti e di premiare il merito.

Più crescita, più sviluppo nel Mezzogiorno, più futuro per i giovani, più equità sociale. Sappiamo che a tal fine ci sono riforme e scelte da non rinviare: proprio negli scorsi giorni il governo ne ha annunciato due su temi molto impegnativi, la riforma degli ammortizzatori sociali e la riforma fiscale. La prima è chiamata in particolare a dare finalmente risposte di sicurezza e tutela a coloro che lavorano in condizioni di estrema flessibilità e precarietà.

La riforma annunciata per il fisco, è poi assolutamente cruciale; in quel campo, è vero, non si può più procedere con "rattoppi", vanno presentate e dibattute un'analisi e una proposta d'insieme. E in quel dibattito si misurerà anche una rinnovata presa di coscienza del problema durissimo del debito dello Stato. Intanto, il Parlamento si è impegnato a riordinare la finanza pubblica con la legge sul federalismo fiscale e a regolarla con un nuovo sistema di leggi e procedure di bilancio. Due riforme già votate, su cui il Parlamento è stato largamente unito.

E vengo alle riforme istituzionali, e alla riforma della giustizia, delle quali tanto si parla. Ho detto più volte quale sia il mio pensiero; sulla base di valutazioni ispirate solo all'interesse generale, ho sostenuto che anche queste riforme non possono essere ancora tenute in sospeso, perché da esse dipende un più efficace funzionamento dello Stato al servizio dei cittadini e dello sviluppo del paese. Esse dunque non sono seconde alle riforme economiche e sociali e non possono essere bloccate da un clima di sospetto tra le forze politiche, e da opposte pregiudiziali.

La Costituzione può essere rivista - come d'altronde si propone da diverse sponde politiche - nella sua Seconda Parte. Può essere modificata, secondo le procedure che essa stessa prevede. L'essenziale è che - in un rinnovato ancoraggio a quei principi che sono la base del nostro stare insieme come nazione - siano sempre garantiti equilibri fondamentali tra governo e Parlamento, tra potere esecutivo, potere legislativo e istituzioni di garanzia, e che ci siano regole in cui debbano riconoscersi gli schieramenti sia di governo sia di opposizione.

Ho consigliato misura, realismo e ricerca dell'intesa, per giungere a una condivisione quanto più larga possibile, come ha di recente e concordemente suggerito anche il Senato. Voglio esprimere fiducia che in questo senso si andrà avanti, che non ci si bloccherà in sterili recriminazioni e contrapposizioni.

Il nuovo slancio di cui ha bisogno l'Italia, per andare oltre la crisi, verso un futuro più sicuro, richiede riforme, richiede convinzione e partecipazione diffuse in tutte le sfere sociali, richiede recupero di valori condivisi. Valori di solidarietà: e il paese, in effetti, se ne è mostrato ricco in quest'anno segnato da eventi tragici e dolorosi, da ultimo sconvolgenti alluvioni. Se ne è mostrato ricco stringendosi con animo fraterno alle popolazioni dell'Aquila e dell'Abruzzo colpite dal terremoto, o raccogliendosi commosso attorno alle famiglie dei caduti in Afganistan, e come sempre impegnandosi generosamente in molte buone cause, quelle del volontariato, della fattiva e affettuosa vicinanza ai portatori di handicap, ai più poveri, agli anziani soli, e del sostegno alla lotta contro le malattie più insidiose di cui soffrono anche tanti bambini.

E' necessario essere vicini a tutte le realtà in cui si soffre anche perché ci si sente privati di diritti elementari: penso ai detenuti in carceri terribilmente sovraffollate, nelle quali non si vive decentemente, si è esposti ad abusi e rischi, e di certo non ci si rieduca.
Solidarietà significa anche comprensione e accoglienza verso gli stranieri che vengono in Italia, nei modi e nei limiti stabiliti, per svolgere un onesto lavoro o per trovare rifugio da guerre e da persecuzioni: le politiche volte ad affermare la legalità, e a garantire la sicurezza, pur nella loro severità, non possono far abbassare la guardia contro razzismo e xenofobia, non possono essere fraintese e prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni. Anche su questo versante va tutelata la coesione, e la qualità civile, della società italiana.

Qualità civile, qualità della vita: aspetti, questi, da considerare essenziali per valutare la condizione di una società, il benessere e il progresso umano. Contano sempre di più fattori non solo di ordine materiale ma di ordine morale, che danno senso alla vita delle persone e della collettività e ne costituiscono il tessuto connettivo.

E' necessario che si riscoprano e si riaffermino valori troppo largamente ignorati e negati negli ultimi tempi. Più rispetto dei propri doveri verso la comunità, più sobrietà negli stili di vita, più attenzione e fraternità nei rapporti con gli altri, rifiuto intransigente della violenza e di ogni altra suggestione fatale che si insinua tra i giovani.

Considero importante il fatto che nel richiamo alla solidarietà e ai valori morali incontriamo la voce e l'impegno di religiosi e di laici, della Chiesa e del mondo cattolico. Così come nel discorso su una nuova concezione dello sviluppo - che tenga conto delle lezioni della crisi recente e dell'allarme per il clima e per l'ambiente - ritroviamo l'ispirazione e il pensiero del Pontefice. Vedo egualmente sentita da quel mondo l'esigenza dell'unità della nazione italiana.

In realtà, non è vero che il nostro paese sia diviso su tutto: esso è più unito di quanto appaia se si guarda solo alle tensioni della politica. Tensioni che è mio dovere sforzarmi di attenuare. E' uno sforzo che mi auguro possa dare dei frutti, come è sembrato dinanzi a un episodio grave, quello dell'aggressione al Presidente del Consiglio: si dovrebbero ormai, da parte di tutti, contenere anche nel linguaggio pericolose esasperazioni polemiche, si dovrebbe contribuire a un ritorno di lucidità e di misura nel confronto politico.
Io posso assicurarvi che sono deciso a perseverare nel mio impegno per una maggiore unità della nazione : un impegno che richiede ancora tempo e pazienza, ma da cui non desisterò.

Anche perché nulla è per me come Presidente di tutti gli italiani più confortante che contribuire alla serenità di tutti voi. Mi hanno toccato le parole del comandante di un contingente dei nostri cari militari impegnati in missioni all'estero. Mi ha detto - dieci giorni fa in videoconferenza per gli auguri di Natale - che lui e i suoi "ragazzi" traggono serenità dai miei messaggi quando gli giungono attraverso la televisione.

Sì, hanno bisogno di maggiore serenità tutti i cittadini in tempi difficili come quelli attuali, lavoratori, disoccupati, giovani alle prese con problemi assillanti, quanti sono all'opera per rilanciare la nostra economia, e quanti servono con scrupolo lo Stato, in particolare le forze armate chiamate a tutelare la pace e la stabilità internazionale, o le forze dell'ordine che combattono con crescente successo le organizzazioni criminali.

E a questo bisogno debbono corrispondere tutti coloro che hanno responsabilità elevate nella politica e nella società.

Serenità e speranza sento di potervi trasmettere oggi. Speranza guardando all'Italia che ha mostrato di volere e saper reagire alle difficoltà. Speranza guardando al mondo, per quanto turbato e sconvolto da conflitti e minacce, tra le quali si rinnova, sempre inquietante, quella del terrorismo. Speranza perché nuove luci per il nostro comune futuro sono venute dall'America e dal suo giovane Presidente, sono venute da tutti i paesi che si sono impegnati in un grande processo di cooperazione e riconciliazione, sono venute dalla nostra Europa, che ha scelto di rafforzare, con nuove istituzioni, la sua unità e rilanciare il suo ruolo, offrendo l'esempio della nostra pace nella libertà.

Questo è il mio messaggio e il mio augurio per il 2010, a voi italiane e italiani di ogni generazione e provenienza che salutate il nuovo anno con coloro che vi sono cari o lo salutate lontano dall'Italia ma con l'Italia nel cuore.

Ancora buon anno a tutti.
(31 dicembre 2009)

AGGIORNAMENTO DEL 5/01/2010

La cerimonia di commemorazione del primo capo di Stato

L'appello di Fini e Napolitano: ''Serve nuova coesione nazionale''
Giorgio Napolitano e Gianfranco Fini (Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 05 gennaio, ore 13:03
Napoli - (Adnkronos/Ign) - La prima e la terza carica dello Stato a Napoli ricordano l'esempio tramandato da Enrico De Nicola a 50 anni dalla sua scomparsa. Il presidente della Repubblica: "Istituzioni rispettino con rigore il proprio ruolo". L'ex leader di An sottolinea "l'esigenza di valori unificati"

 
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Commenti al Post:
Lillianaconda
Lillianaconda il 02/01/10 alle 07:48 via WEB
2255 parole: si, le ho contate più che lette…. Si, mi sono rifiutata di ascoltarlo in TV in quanto, trattavasi, appunto, di parole…. E mi accorgo di essere diventata intollerante anche al dire: si, anche al mio… commento infatti con riluttanza e solo per mantenere un contatto che auspico, un giorno, diventi tangibile.--- Ho dato una scorsa qui e, appunto, quelle che mi sono apparse come passate da un evidenziatore, quelle che mi hanno fatto vibrare un’avvertenza: eccole…. “-ma ciò non deve impedirci di vedere come si sia operato in concreto da parte di tutte le istituzioni, realizzandosi, nonostante i forti contrasti, anche momenti di impegno comune e di positiva convergenza.- -Si è fatto non poco per salvaguardare il capitale umano, per mantenere al lavoro forze preziose anche nelle aziende in difficoltà, e si è allargata la rete delle misure di protezione e di sostegno- -ci credo non retoricamente, ma perché ho visto di persona come si manifestino in concreto quando se ne creino le condizioni.- -un sistema di istruzione più moderno ed efficiente, capace di far emergere i talenti e di premiare il merito- -Esse dunque non sono seconde alle riforme economiche e sociali e non possono essere bloccate da un clima di sospetto tra le forze politiche, e da opposte pregiudiziali.- -gli stranieri che vengono in Italia, nei modi e nei limiti stabiliti-“ … =^_^=Sottolineo che la mia è stata solo una scorsa “giusto per..” ^______________^ … @
(Rispondi)
 
 
Lillianaconda
Lillianaconda il 02/01/10 alle 07:50 via WEB
P.S..... Ma poi:" Chi li prese i soldi del Belice?"... Eh! La mia memoria non è più quella di una volta. =^_^= ... @
(Rispondi)
 
angeligian
angeligian il 02/01/10 alle 20:58 via WEB
Noooo, Mariuccio mio, questa non me la dovevi fare (come direbbe Pippe Baude)! Se c'é una cosa che non guarderei nemmeno sotto tortura é il discorso di fine d'anno del presidente della repubblica, chi sia sia. Noioso, stantio, falso, sempre lo stesso e mi urta anche che sia a reti unificate ... Dico, non potrebbero farlo su rai1 e lasciare liberi gli altri? No, ci devono ammorbare dappertutto! Menomale che c'é il Berlusca con i suoi canali spensierati e frivoli. Ciao, Mario e buon anno di nuovo!
(Rispondi)
 
 
Lillianaconda
Lillianaconda il 03/01/10 alle 08:24 via WEB
(http://www.youtube.com/watch?v=99JrS6GUD-g) Ma per fortuna che c'e' il Riccardo/ che da solo gioca al biliardo,/ non e' di grande compagnia/ ma e' il piu' simpatico che ci sia./ Ma per fortuna che c'e' il Riccardo/ che da solo gioca al biliardo,/ non e' di grande compagnia/ ma e' il piu' simpatico che ci sia./ Uuuuh, che noia qui al bar, che noia la sera,/ la sera vedersi qui al bar./ Che noia qui al bar/ In saletta, i ras del ramino,/ puntuali son li dalle nove./ Sempre i soliti mai facce nuove,/ Dio che noia la sera qui al bar. La sera qui al bar/ Non vi dico che cosa e' il padrone/ se dimentico di consumare,/ non mi molla continua a fissare/ finche' crollo e non prendo un caffe'./ Ma per fortuna che c'e' il Riccardo/ che da solo gioca al biliardo,/ non e' di grande compagnia/ ma e' il piu' simpatico che ci sia./ Ma per fortuna che c'e' il Riccardo/ che da solo gioca al biliardo,/ non e' di grande compagnia/ ma e' il piu' simpatico, il piu' simpatico,/ non e' di grande compagnia,/ flic po pu patata',/ ma e' il piu' simpatico che ci siaaaa,/ che noia qui al bar, che noia la sera,/ la sera vedersi qui al bar./ ... ^______________^ ... @
(Rispondi)
 
 
 
lafatadelmare
lafatadelmare il 03/01/10 alle 09:42 via WEB
Ciao Lilli...e credi che Angeligian abbia capito la sottigliezza???...no no no...purtroppo si trova nella situazione esatta di tanti italiani!!!!
(Rispondi)
 
 
 
 
Lillianaconda
Lillianaconda il 03/01/10 alle 11:44 via WEB
Auguri Fata: approfitto per dirti che continuo a seguire i blog dei miei amici più cari anche se non sono presente... commento qui perché so che ciò che dico e scrivo arriva a tutti voi. =^_^= Detto questo, non reputo importante che Angelician sia in grado o meno di capirmi: se Italiano la "tiene" qui avrà i suoi buoni motivi=^_^=!!!! Condivido, però, una cosa fondamentale del pensiero di Angelician e, cioè, che Silvio venga santificato subito, attraversando, ovviamente, la fase della sua "vita" senza la quale non potrebbe mai assurgere alla Santità.^_____________^ ... @
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
Lillianaconda
Lillianaconda il 04/01/10 alle 06:59 via WEB
_______P.S. so che Angeligian è con la "G" ma ogni volta ci ficco una "C": scusa AngeliGian, sarà una sorta di "lapsus freudiano". =^_^= ... @
(Rispondi)
 
 
 
 
angeligian
angeligian il 04/01/10 alle 07:04 via WEB
Ti stupirà, ma Angeligian capisce molto più di quanto sia dato capire alla minoranza degli italiani ... per fortuna nostra!
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
angeligian
angeligian il 04/01/10 alle 07:06 via WEB
Il commento é diretto alla fatadelmare
(Rispondi)
 
nausychaa
nausychaa il 03/01/10 alle 00:15 via WEB
non le ho contate, ho cercato di leggerlo (visto che non l'avevo sentito), ma ad un certo punto ho iniziato ad avvertire brividi che dalle spalle si diramavano sulle braccia e sulla schiena. Beh ... se fossi di fronte a lui e potessi liberamente esprimermi, semplicemente gli risponderei: "Blablablablablablablabla, Vergognatevi Tutti, Te compreso."
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 03/01/10 alle 00:36 via WEB
Berlusconi: arriva il 'lodo De Magistris.
Garantiamo esilio al premier.Pdl: squallida provocazione.
02 gennaio, 20:20

(ANSA) - ROMA, 2 GEN - Arriva il 'Lodo De Magistris' a riagitare le acque tra la sinistra e il Pdl che sembravano acquietarsi dopo l'appello di Napolitano.

L'eurodeputato dell'Idv ha infatti lanciato il suo 'Lodo' per il premier: garantire a Berlusconi la possibilita' di lasciare l'Italia senza conseguenze. Ne' trucco ne' inganno: solo il bisogno di ritornare ad essere una nazione democratica e civile'. Una proposta ma soprattutto una provocazione, come l'ha subito interpretata e stigmatizzata il Pdl.
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nausychaa
nausychaa il 03/01/10 alle 00:44 via WEB
Mi spiacerebbe che la passasse liscia dopo tutto ciò che è riuscito a fare .., Ma io non la prendo assolutamente come una provocazione, ma uno splendido invito a togliersi dalle palle e lasciar vivere un Paese in Assenza della sua Presenza... tipo Craxi, tanto poi fra 10 anni gli dedichiamo qualche via per il paese sperando che nel frattempo, lui abbia potuto raggiungere il suo amico ... Scusa eh... ma non se ne può più! Ho risp. stasera al tuo bellissimo commento al mio post.. scusami se nn l'ho fatto prima .. ma a volte ci sono persone che stanno poco bene e si cerca di aiutarle con una parola.. di là capirai.
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 03/01/10 alle 00:43 via WEB
Pdl spinge sulle riforme. Polemica su Brunetta
Ministro: cambiare anche art. 1 Costituzione
02 gennaio, 21:39

ROMA - L'appuntamento è nelle sale e nelle aule di Palazzo Madama, alla ripresa dei lavori parlamentari. Sarà lì che le forze politiche, dopo la pausa per le vacanze di fine anno, cominceranno a discutere insieme di una riforma della Costituzione. Ma il clima di dialogo è turbato dall'ultima proposta del ministro Brunetta intervistato da "Libero": la Costituzione va riscritta anche nella sua prima parte, a partire dall'articolo 1 della Costituzione, quello che recita "l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro" e che per Brunetta "non significa nulla". Un'idea che sembra fatta apposta per provocare una levata di scudi nell'altro schieramento.

Il ministro Calderoli cerca di provenire l'incidente e si incarica di bocciare la proposta del ministro : 'Io non sono un entusiasta dell'art. 1 della Costituzione - sottolinea - ma esso fa parte della nostra storia e penso che se si vogliono fare le riforme adesso bisogna limitarsi a cambiare la seconda parte della Costituzione". Anche perché, altrimenti, c'é il rischio che "a voler far tutto si finisce per fare nulla". Ma è troppo tardi. Il Pd reagisce con il vicesegretario Enrico Letta che chiede a governo e maggioranza un chiarimento. Perché la proposta del ministro anti-fannulloni "complica le cose". Ugualmente il coordinatore del Pd Maurizio Migliavacca dice che il Pdl deve "uscire dalle ambiguità ". "Se quella di Brunetta è la linea del governo e della maggioranza - dice il vicepresidente del Senato Vannino Chiti - si va verso un sicuro scontro". Duro anche Di Pietro, secondo cui il ministro esprime "il vecchio piano piduista di Berlusconi".

Il Pdl oscilla tra difesa di Brunetta e inviti alla prudenza. Il portavoce Daniele Capezzone dice che il ministro "ha offerto un contributo utile di riflessione che andrebbe meditato". Mentre il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto chiosa: "Questi ultimi giorni prima della ripresa dovrebbero essere dedicati alla riflessione più che alla ripetizione di slogan o di cose già dette: il silenzio - sottolinea - è d'oro". Resta comunque il fatto che alla ripresa maggioranza e opposizione daranno il via al confronto in parlamento. L'annuncio è stato dato dal sottosegretario Paolo Bonaiuti e dal capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri dopo una serie di "contatti informali con l'opposizione". Il presidente del Senato si è subito mosso, dando al presidente della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini l'autorizzazione di procedere subito con le audizioni, che cominceranno nell'ultima decade di gennaio. L'avvio della discussione in commissione sarà preceduta da un vertice di maggioranza. Base di partenza, annunciano Bonaiuti e Gasparri, sarà la bozza Violante, votata in commissione alla fine della scorsa legislatura dal centrosinistra, con l'astensione di Forza Italia: riduzione del numero dei parlamentari, Senato federale e conferimento al presidente del consiglio del potere di nomina e revoca dei ministri sono i suoi punti centrali. Il Pdl, però, vuole andare oltre e, come annuncia il capogruppo Maurizio Gasparri, chiederà che la bozza sia integrata "con la riforma della giustizia e l'elezione diretta del potere esecutivo, due punti per noi fondamentali".

E qui cominciano i potenziali guai per la navigazione della navicella delle riforme. Sulla giustizia , l'opposizione continua a dire no alle leggi ad personam. Quanto ai poteri del premier, la vicepresidente del Pd Marina Sereni fa capire che i democratici non lasceranno passare una riforma "iper-presidenzialista": la seconda parte della Costituzione, sottolinea la dirigente democratica, si può modificare solo restando nei limiti indicati da Napolitano, e cioé "nel rispetto del principio dell'equilibrio tra i poteri esecutivo e legislativo e degli organi di garanzia". Limiti che non piacciono al Pdl: il portavoce Daniele Capezzone avverte che l'opposizione può scordarsi di riservarsi un "potere di veto" e sottolinea che non ci potranno essere "accordi al ribasso". Anche Umberto Bossi lancia un avvertimento analogo: "Noi insistiamo sulle riforme condivise, però a un patto: che non diventi tutto una melassa consociativa che non serve al paese e che impedisce poi di fare le riforme". Visto il clima di incertezza, il confronto sulle riforme non potrà che svolgersi sulla base di una politica dei piccoli passi, come si legge tra le righe della dichiarazione congiunta di Boanaiuti e Gasparri: "Convinti come siamo che con le chiacchiere non si va lontano - dicono i due esponenti della maggioranza - restiamo aperti a un confronto soltanto ed esclusivamente sui fatti, partendo anche da basi limitate, per arrivare poi con il tempo, se prevarrà la buona volontà, a risultati maggiori".
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 03/01/10 alle 00:47 via WEB
Riforme:Calderoli,attenti a voler troppo
Merlo (Pd): ha ragione Bossi, basta scontri frontali
02 gennaio, 18:21

(ANSA) - MILANO, 2 GEN - 'C'e' un rischio grave sul cammino delle riforme: quello che a voler far tutto si finisce con il far nulla', avverte Roberto Calderoli. Il ministro della Semplificazione dice: 'Visto che sta emergendo un desiderio che pare sincero di cambiare le cose, limitiamoci a cambiare la 2/a parte della Costituzione'. Da parte sua il Pd concorda con Bossi. 'Le riforme possono decollare se prevale la volonta' di farle, senza scorciatoie consociative e senza scontri frontali', dice Giorgio Merlo.
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Lillianaconda
Lillianaconda il 03/01/10 alle 08:32 via WEB
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." Popolo Sovrano, insorgi: insorgi "nelle forme e nei limiti della Costituzione"... è nelle tue facoltà e prerogative. Insorgi, o popolo, non lasciare che la sovranità diventi "Orwelliana", insorgi... ogni giorno,ogni attimo del giorno, ovunque ti trovi, lascia che la tua dignità risalga dalla bocca dello stomaco al cuore ed abbia un rigurgito d'orgoglio. Insorgi come puoi: NON LASCIARE CHE LA SOVRANITA' TI VENGA TOLTA.... NESSUNO PUO' CONSENTIRE CHE TI SIA TOLTA: SOLO TU PUOI SCEGLIERE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... SCEGLI DI COMANDARE... ^_________________^ ... @
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lafatadelmare
lafatadelmare il 03/01/10 alle 09:56 via WEB
I discorsi di fine anno sono quasi tutti uguali ma questo è un capolavoro di scemenze diplomatiche...non riesco a credere in nulla ormai, per questo mi trincero dietro la mia famiglia e il mio lavoro, ho deciso che di fare la mia parte fino alla fine dei miei giorni e quindi sarò quella perfetta cittadina italiana che i miei genitori mi hanno insegnato ad essere...non credo nel buonismo di questo discorso, non credo che l'Italia abbia bisogno di riforme ma solo di applicare alla lettera la Costituzione parola per parola...non credo che il presidente del consiglio sia stato colpito dal duomo di milano (magari!)...non credo che calderoli e company siano degli esseri umani normali (non dirlo a nessuno ma secondo me hanno la coda!)...non credo che ci stiamo riprendendo dalla crisi (credo invece che alcuni si stanno arricchendo grazie alla crisi!)...l'unica cosa in cui credo è che vorrei far provare ai nostri politici TUTTI cosa si prova a non avere i soldi per comprarsi da mangiare e da vestire...vorrei che venissero aboliti TUTTI i privilegi ai politici...vorrei che si facesse una legge per cui non si può diventare parlamentari se prima non si è zappata la terra almeno per 10 anni sotto il sole e sotto la pioggia (altro che cocaina a gò gò!)....questo vorrei e questo penso...un caro saluto...
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Lillianaconda
Lillianaconda il 06/01/10 alle 19:02 via WEB
Per la Fatadelmare- Un regalino per te da parte di "splinder" (piattaforma piena di bloggers niente male): (http://ilsalottodellalternativo.splinder.com/post/21915552)^___________^ ... @
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pierrot_1901
pierrot_1901 il 03/01/10 alle 18:15 via WEB
PER BERLUSCONI PRESIDENTE CLIKKA
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Lillianaconda
Lillianaconda il 03/01/10 alle 18:49 via WEB
Netiquette - Link nei commenti- Trovo che inserire parole che nascondono un link sia una forma altissima di maleducazione. Noto come questa pessima abitudine sia ormai consolidata nella quasi totalità dei blog. Il link nascosto può nascondere molte cose: in primis un virus letale con l'intento di distruggere il pc di chi, sconsideratamente, cliccasse sulla parola incriminata. E, badate bene, non è detto che il virus debba provenire da sconosciuti: potrebbe essere un link, messo, in buona fede, da un internauta poco esperto. Pertanto invito, in luogo del link, ad inserire l'indirizzo completo, lasciando libera scelta, al possessore del blog di decidere se inserirlo nella barra degli indirizzi e, così, apprezzarne o meno il contenuto. ^___________^ ... @
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 09/01/10 alle 22:21 via WEB
Ti ringrazzio, lilly, della tua preziosa precisazione che ritengo molto importante quando ci si trova di fronte a links non conosciuti come in questo caso.
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 03/01/10 alle 20:33 via WEB
DEFINIZIONE onesto onesto
[o-n¨¨-sto]

A agg.
1 Che sente e opera secondo i principi giuridici e le leggi morali della virtù e dell'onore: ¨¨ un uomo o.; gente onesta; un amministratore o.; cerca di essere o. una volta tanto
¡¬ SIN. integro, retto, probo
| CON. disonesto

2 Conforme alle leggi dell'onore, della morale: condurre una vita onesta; ¨¨ un giovane di onesti princ¨¬pi; anima, cuore onesti.
¡¬ Equo, giusto; senza pregiudizi: vendere a prezzo o.; onesti guadagni; dammi un o. giudizio su questo libro
¡¬ Legittimo, lecito, conveniente: onesti desideri; ha pretese oneste; cerca di venire in un'ora onesta

3 estens. Incorruttibile: impiegato o.; atteggiamento o. ¡¬ Degno di onore, onorevole, onorato: o. sudor Poliziano; lavoro o.

¡¬ Donna onesta, virtuosa, casta, pura

4 raro Nobile, dignitoso: tanto gentile e tanto onesta pare / la donna mia Dante

5 lett. Decoroso: l'onesta povertà Boccaccio; linguaggio o.

6 ant. Di aspetto gradevole

B s.m. (f. -sta nel sign. 1; solo m. sing. nel sign. 2) 1 Persona onesta: gli onesti e i disonesti
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occhineri2005
occhineri2005 il 04/01/10 alle 00:34 via WEB
e' tardissimo Mario,ti auguro una felice settimana,ma dove ti sei cacciato?Un abbraccione caro amico
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dolly.1
dolly.1 il 04/01/10 alle 01:01 via WEB
MI AUGURO CHE IL 2010 CE LO TOLGA DAL PAESE.. ORAMAI TUTTO IL DANNO CHE POTEVA FARE INSIEME AI SUOI COMPARI L'HA FATTO.. ORA BASTA.. BUONA NOTTE MARIO A DOMANI. UN ABBRACCIO. DOLLY
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Lillianaconda
Lillianaconda il 04/01/10 alle 06:57 via WEB
... A proposito di parole... la parola "smart" in Inglese ha il significato precipuo di "elegante", negli U.S.A. assume il significato di "intelligente"-"furbo": quindi le parole non sono altro che una questione opinabile.... Solo i fatti sono incontrovertibili. ... ___incontrovertibile [in-con-tro-ver-tì-bi-le] agg. • Che non può essere messo in discussione: verità i. • avv. incontrovertibilmente, in modo i. ____ ^__________^ ... @
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 04/01/10 alle 10:39 via WEB
......... poi ci sono i dialetti ed ancora le parole "ad personam" ........
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dolly.1
dolly.1 il 04/01/10 alle 13:17 via WEB
Grazie Mario, sono felice di darti un pò di arcobaleno.. nel mio blog.. Rilassarsi fa bene all'anima e al cuore.. Un affettuoso abbraccio.. Splendida giornata. Dolly
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manu.crescenzi
manu.crescenzi il 05/01/10 alle 09:01 via WEB
Devo confessare che ogni anno cerco di ascoltare il discorso del presidente di turno, tra uno scodellare di piatti, qualche urlo e qualche arrivo di parenti al cenone di fine anno. Rimpiango quei discorsi che ti allargavano il cuore o ti lasciavano dentro qualche domanda, non irrilevante, sulla ns. società. Chi mi ridà un Pertini, un Ciampi, un Scalfaro?
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 05/01/10 alle 13:48 via WEB
Napoli, 5 gen. (Adnkronos/Ign) -
Giorgio Napolitano e Gianfranco Fini a Napoli ricordano l'esperienza di Enrico De Nicola e la lezione che ha lasciato a tutti gli italiani a 50 anni dalla sua scomparsa. Il primo insegnamento di De Nicola, sottolinea il presidente della Repubblica alla commemorazione del primo capo di Stato, è ''il supremo tenace attaccamento alla necessità di un clima di unità nazionale''. Una lezione dalla quale ''abbiamo ancora molto da imparare'', aggiunge. Memori dell'esempio tramandato, secondo Napolitano "la libera dialettica di posizioni e di ruoli tra maggioranza e opposizione non esclude che si riproponga in momenti di serie prove per il Paese, l'esigenza di non smarrire il senso del comune interesse nazionale''.

Napolitano parla della seconda lezione ricevuta da De Nicola: ''Io stesso cerco sempre di imparare da quel che gli fu contestato come incorreggibile 'formalismo' e che in realtà era correttezza e rigore nell'esercizio, da parte di ogni soggetto istituzionale, del proprio ruolo e dei propri poteri, rispettandone sempre i limiti invalicabili''. E' qualcosa, insiste Napolitano che ''provocava insofferenza in altri soggetti istituzionali: ma egli ci ha lasciato una lezione di serena fermezza e di ciò gli siamo egualmente grati''.

A sua volta, non diversamente Gianfranco Fini fa osservare che Enrico De Nicola "con la sua costante attenzione agli interessi superiori del paese può e deve essere indicata come prezioso insegnamento sulla via di un rinnovato senso della coesione nazionale e della riaffermata appartenenza degli italiani a una stessa comunità".

"L'affermazione della democrazia dell'alternanza in Italia e la fine delle contrapposizioni ideologiche ripropongono -sottolinea il presidente della Camera- l'esigenza di valori unificanti e condivisi, essendo comunemente accettata l'idea che in un sistema bipolare ciòche unisce è altrettanto importante di ciò che divide". Fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Lappello-di-Fini-e-Napolitano-Serve-nuova-coesione-nazionale_4167355154.html
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dolly.1
dolly.1 il 06/01/10 alle 11:00 via WEB
Oggi non voglio pensare a Silvio altrimenti rovina la mia festa. Hai visto che befana nel mio blog? SE TUTTE LE BEFANE FOSSERO COSI' NON CI SAREBBERO SOLO I BAMBINI AD ASPETTARLA, MA ANCHE I LORO PAPA'.. W LA BEFANA!! E IL SUO CHIRURGO!! Un caro saluto e un sorriso. Dolly
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occhineri2005
occhineri2005 il 07/01/10 alle 14:48 via WEB
Sono terminate le festivita'.Un abbraccio,un video per te,una poesia,cosa posso donarti di piu? Be' un saluto, affettuosamente,Laura
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dolly.1
dolly.1 il 07/01/10 alle 21:04 via WEB
Ho aspettato fino ad ora ma nulla, anche la befana ha risentito della crisi finanziaria!! Però è molto bella e le unghie servono per difendersi:)))) Una splendida serata. Dolly
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angeligian
angeligian il 09/01/10 alle 14:48 via WEB
Aluuura, le feste sono passate, le vacanze sono finite, un anno nuovo spinge al rinnovamento ... MA LO VUOI CAMBIARE STO POST SI O NO?!
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 09/01/10 alle 19:00 via WEB
Ero "italiano"........inattesa ...... che qualcuno mi facesse comprendere cosa significa: "E' necessario che si riscoprano e si riaffermino valori troppo largamente ignorati e negati negli ultimi tempi. Più rispetto dei propri doveri verso la comunità, più sobrietà negli stili di vita, più attenzione e fraternità nei rapporti con gli altri, rifiuto intransigente della violenza e di ogni altra suggestione fatale che si insinua tra i giovani." e varie altre cose. Vabbè resto ......."in attesa" degli eventi.
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 10/01/10 alle 01:28 via WEB
Quasi mi dispiace di archiviarlo; me ne stavo, piano piano, innamorando ......
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Lillianaconda
Lillianaconda il 10/01/10 alle 15:05 via WEB
Non sarà mai archiviato finché la Repubblica avrà qualcosa da dire.... Ieri le Forze dell'Ordine hanno difeso gli immigrati da Italiani assassini e razzisti: queste sono le Forze dell'Ordine che vogliamo ed a loro va il mio personale GRAZIE.... Grazie per aver tenuto fede al Giuramento prestato al momento di indossare la divisa: il Giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione. ^_________________^ … @
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 11/01/10 alle 20:08 via WEB
Le forze dell'ordine hanno un ruolo fondamentale nella gestione della regolare vita della nostra Repubblica. Esse sono composte da persone, padri, figli, fratelli e sorelle provenienti dalle nostre famiglie. Per tanti l'arruolamento è stata una "vocazione" per altri, invece, ha rappresentato l'unica alternativa capace di offrire il pane necessario per sfamare la propria famiglia. Essi, quindi, sono "persone sensibili" e grande sensibilità hanno mostrato nelle azioni che hanno svolto a Rosarno.
A loro, certamente, deve andare il ringraziamento di tutti gli italiani e mio, che rinnovo accodantomi a te. Leggendo il tuo commento, per la verità, non mi ero distratto, ma ho riflettuto abbastanza sul ruolo che i servizi di ordine pubblico, compreso l'esercito, svolgono nella nostra regione. Soprattutto nelle attività di supervisione delle discariche per i rifiuti. Mi sono rivisto tutto il vergognoso "film" prodotto dalla classe politica regionale e nazionale, nell'ultimo trimestre 2007 e il primo semestre 2008. Mi sono rivisto le strumentalizzazioni messe in scena da ignari pseudopolitici di sx e dei grandi paraculi di dx.
La scelta fatta di aprire nuove discariche, peraltro già programmate dal precedente governo, per quanto penalizzanti le aspettative delle popolazioni, ha permesso una fase di tregua ... anche della tensione sociale. Poi il futuro è tutto da vedere.
Rosarno, da parte sua, negli anni precedenti era stato completamente dimenticato. Nessuno può dire che non sapeva ... la situazione peggiorava di anno in anno. Oggi, improvvisamente, si cerca di spazzare tutto via: "cancellare" con la speranza di "dimenticare". Come nulla fosse avvenuto. Spero che i poliziotti e tutte le forze dell'ordine, abbiano la possibilità di svolgere la loro ordinaria attività di repressione della delinguenza e mai più impegnate a dirimere potenziali conflitti sociali.
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cortomaltese1901
cortomaltese1901 il 09/01/10 alle 18:55 via WEB
mascia100 il 09/01/10 alle 14:54 via WEB adesso basta io ti avevo avvertito.. mi hai scocciato... lista nera e dammi della fascista in giro che nn me ne frega niente, anche se uno è di sinistra puo' essere un rompimarroni. CHI NON CANTA NEL CORO DIPIETRISTA VIENE CENSURATO. ALMENo I FASCISTI HANNO IL CORAGGIO DI DIRE CHE LO SONO A VOI MANCANO ANCHE LE PALLE PER DIRLO. VERGOGNA Chiedo la solidarietà dei compagni.
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ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 10/01/10 alle 01:36 via WEB
Credo che, se nascono incomprensioni, la soluzione debba trovarsi con un sano ed aperto confronto diretto fra le parti interessate.
Solo una cosa mi sento di dire: quando si apre una discussione non necessariamente si deve essere d'accordo per comportarsi civilmente. Ci si può restare con le proprie opinioni nel rispetto reciproco.
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