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La speranza nell’attesa del CAOS - Siamo anelli aperti o chiusi di catene mai costruite. IinA_M@

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Messaggi di Marzo 2012

Politica senza politici

Post n°285 pubblicato il 27 Marzo 2012 da ITALIANOinATTESA
 

Politica senza i politici
Introduzione

 

Oggi, ovunque nel mondo, la maggior parte della gente ha perso la fiducia nei politici.

Corruzione, cospirazioni e scandali politici sono diventati la norma in ogni paese ed in ogni partito, per cui moltissimi politici ha perso la fiducia anche dei propri sostenitori.  Molti credono che la Politica generi automaticamente la corruzione, di qui il detto: “dove c’è potere c’è corruzione”.  Nessuna meraviglia quindi se la maggioranza delle persone non ha fiducia non solo nei politici, ma anche nella Politica in quanto tale. Molti si rifiutano di votare, non credono più che il voto possa portare dei cambiamenti significativi.

Non votare per i propri rappresentanti è un voto di “sfiducia” per quel tipo di governo.

Spesso le persone disgustate dalla doppiezza di quasi tutti i politici cercano quelli che possono meritare la loro fiducia, ma se per caso riescono a trovarne alcuni, di solito verranno poi traditi anche da questi.  Nessuna meraviglia se taluni pensano che il parlamento va rimpiazzato da un dittatore.  Altri rifiutano l’ipotesi di un dittatore, ma poiché non vedono alternative, si rassegnano e abbandonano la Politica ai politici.  Ciò peggiora le cose, perché in questo modo si lascia che la società venga gestire da politicanti preoccupati più del loro potere personale che degli interessi della collettività.

 

Questo opuscolo spiega come gestire la società senza ricorrere ai rappresentanti, con i cittadini che votano direttamente le politiche da attuare invece che votare per eleggere dei politici. Quando tutti i cittadini decidono tutte le politiche, i rappresentanti politici diventano superflui perché il loro lavoro è quello di decidere per gli altri.  
Essi rappresentano altri.  L’autorità di rappresentare gli altri costituisce un ‘potere’, ed è questo potere – non la Politica – che genera corruzione.  Abolire il loro potere significa abolire la corruzione.  Senza la corsa a questo potere, la Politica verrà  liberata dall’ipocrisia, dalla doppiezza e dalle cospirazioni.  Quando tutti i cittadini decidono tutte le politiche abbiamo un nuovo sistema politico chiamato Democrazia Diretta (DD).  In tale sistema nessuno rappresenta altri, nessuno viene pagato per decidere le politiche, quindi i costi di gestione della collettività vengono ridotti al minimo, mentre aumenta l’interesse dei cittadini per i problemi della società.

 

Nessun sistema politico è in grado di curare tutti i problemi politici.  Credere che possa esistere una simile cura porta a pericolose delusioni.  Una simile cura non esiste.  L’abolizione dei rappresentanti risolverà molti problemi politici ma non tutti Quando ogni cittadino può proporre, discutere e votare ogni tipo di politica, nessuno ha più l’autorità di decidere per gli altri e di conseguenza il potere dei politici è abolito. Per loro, il potere politico è come una droga. Coloro che arrivano a possederlo – in ogni organizzazione sociale: Stato, Chiesa, comune, scuola, famiglia – ne diventeranno dipendenti.  Dovrebbero essere trattati come quei drogati che fanno qualsiasi cosa pur di continuare ad ottenere la loro droga.  Molti politici bramano per il potere in quanto tale, ma anche coloro che lo usano per migliorare la società faranno qualsiasi cosa pur di continuare a possederlo.

 

La DD abolisce il potere politico proibendo a chiunque di decidere le politiche per gli altri. 

Nessuno rappresenta gli altri.  Ogni cittadino o cittadina detiene soltanto un voto per ciascun indirizzo politico e rappresenta soltanto se stesso, se stessa.

Se una politica sbagliata produce dei risultati indesiderati o negativi, coloro che l'hanno votata ne sono responsabili. Per evitare il ripetersi dei risultati negativi i cittadini dovranno scoprire perché hanno votato una decisione sbagliata e riconsiderare le loro motivazioni.  Questo li farà cercare in se stessi – non all’esterno di se stessi –  le cause dei problemi politici, per identificarle e superarle.

La Democrazia Diretta può perciò essere descritta così: Ogni cittadino possiede in ogni momento l’autorità per proporre, discutere e decidere votandola, ogni politica.” 
Questo significa abolire il potere dei politici, abolire la loro autorità di decidere per gli altri.  Ogni cittadino ha il diritto di proporre, discutere e di votare ogni legge ed ogni politica.  Che poi i cittadini vogliano o no usare questo diritto, spetta a loro deciderlo.

 

Nota all’edizione italiana:

In italiano, il termine ‘politica’  possiede due accezioni distinte: 

1. l’attività generale di produrre le politiche collettive

2. la politica collettiva prodotta.  

Il termine è dunque ambiguo e può generare confusione.  L’inglese evita ogni ambiguità usando il termine ‘politics’ per indicare l’attività di produrre le politiche collettive, e i termini ‘policy’ (‘policies’)  per indicare rispettivamente il prodotto (i prodotti) dell’attività politica stessa. 

Volendo ridurre al minimo questa ambiguità, nel testo italiano useremo il termine ‘politica’ nell’accezione 1. con l’iniziale maiuscola e sempre al singolare,  e nell’accezione 2. con l’iniziale minuscola e preferibilmente al plurale.



Contenuto

1.         La Politica

2.         Le  Decisioni  non  sono  Conclusioni

3.         Le  Priorità

4.         I Politici

5.         La  Società

6.         Lo  Stato

7.         la  Democrazia

8.         La  Libertà

9.         Il Principio di Uguaglianza (Parità) Politica  

10.       I partiti politici

11.       La Democrazia Diretta

12.       DD nel posto di lavoro

13.       DD  nell’Educazione

14.       DD nella Famiglia 

15.       Regole  basilari della DD

16.       Come funziona la DD?

17.       Problemi della DD

18.       Risposta alle critiche più comuni

19.       Come promuovere la DD

 

Breve biografia politica dell’Autore

Note biografiche dell’editore

 

[inizio]

Nei prossimi posts saranno approfonditi i singoli capitoli.

Grazie all'autore Prof. Aki  Orr per la gentile concessione a questa (possibile) discussione. 

 

se trovi fastidiosa la musica o usi la chiavetta che divora il traffico disponibile
FERMA IL Video. 31/03/12 eliminato video autoplay con riproduzione 2/04/2012 eliminato video in autoplay

questo post necessita di riflessione ed è dedicato a tutti coloro che possiedono 
un "cuore aperto" ed un "animo leggero";
grazie, IinA_M@.

 

Non guardare i commenti per considerare il POST avariato o scaduto.
Per questo approfondimento è gradito il contributo di TUTTI gli amici (attivi).

 

31/03/2012: un classico prodotto dell'attuale politica:

Anche NOI paghiamo il MUTUO per la CASA GRANDISSIMA di Calearo senza che costui si degni neppure di riscaldare i banchi di Montecitorio.

il video va osservato senza preconcetti di sorta ...anche se foste stati elettori del pdl o del pd ...anzi ...proprio per questo!

 
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Un altro figlio dei Campi Flegrei sacrificato al servizio dell'Italia.

Post n°284 pubblicato il 25 Marzo 2012 da ITALIANOinATTESA
 

ANSA.it
Afghanistan,domani torna salma Silvestri
Sindaco,'domani funerali di Stato a Roma, poi cerimonia a Bacoli'
25 marzo, 11:07
(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Rientrera' in Italia domani, 26 marzo, la salma di Michele Silvestri, il sergente del 21/o Genio Guastatori di Caserta morto ieri in Afghanistan durante un attacco a colpi di mortaio. L'aereo con a bordo la salma, fa sapere lo Stato Maggiore della Difesa, atterrera' alle 11 all'aeroporto di Ciampino. Il sindaco di Bacoli, dove Silvestri risiedeva, ha riferito che i funerali di Stato potrebbero svolgersi gia' domani pomeriggio a Roma. Martedi' cerimonie a Bacoli e a Monte di Procida (Napoli).

 

Un pensiero per Michele Silvestri figlio della mia stessa terra ...a volte un po' ingrata.

 

Questa era la Sua terra

...la mia terra;

troppo bella

per non 

essere ingrata

troppo famosa

per poter conservare

memoria dei nostri bisogni.

 

Michele Silvestri con il Suo Bambino

Il Sergente delle palazzine di freebacoli.blogspot

 

Nella strage di Nassirya il contributo della nostra terra con il Sacrificio del Maresciallo Alfonso Trincone   

 
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La storia politica degli ultimi 20 anni.

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Governo Prodi II (dal 17 maggio 2006 al 6 maggio 2008)

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l'art. 18 altrimenti interpretato
Pierre Carniti in una recente puntata de L'infedele di Gad Lerner: «Il problema del lavoro in Italia è la mancanza di lavoro. Il problema è della domanda e noi stiamo qui a discutere dell'offerta!». Parole cui hanno fatto eco quelle di un altro ex sindacalista come Sergio Cofferati pochi giorni dopo: «Il tema principiale è la crescita: siamo in piena recessione, aumenta la disoccupazione e la povertà e il governo Monti impegna le sue energie a discutere la riorganizzazione di una cosa che non c'è. Questa cosa che manca è il lavoro».  ...e, naturalmente, la volontà e la capacità di inventarlo!

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sarà l'argomento dei prossimi post
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ultimissima  dei giorni scorsi:

 
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Che tipo di italiano sei?

CHE  TIPO  DI  ITALIANO  SEI?

Lasciati alla LIBERA confessione.

In che misura ti senti  Gnocco/a Allocco?

Prima di confessare è necessario vedere il video.

CLIKKA

http://www.cinemadipropaganda.it/search/record/743

I riferimenti ai participi passati (i partiti) sono occasionali e non devono condizionare la libera confessione:

 cioè c'è libera interpretazione.

del 1958?   del 1968?   del 1978?   del 1988?   del 1998?   del 2008? del 2012

o, per caso, ti senti un   

La confessione va inserita nel commento.

...... e dovrebbe essere personale.

                                    

 

 

 

 


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P.S.
Quando penseremo a cercarli NOI i nostri RAPPRESENTANTI?  dico cercarli, non limitarci a votarli!
Pensiamo per davvero che su sessanta mioni di bipedi non ce ne sia qualche migliaio che possa rappresentarci?  
Nota: eccezzionalmente ho inviato pvt/invito a circa il 25% degli amici di profilo; chiedo anticipatamente scusa se a qualcuno possa non essere stato gradito; Grazie, M@.

 
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La Biblioteca aziendale e il Centro Culturale Olivetti

Post n°281 pubblicato il 13 Marzo 2012 da ITALIANOinATTESA
 

Un esempio dell'Italia che poteva essere:

La Biblioteca aziendale e il Centro Culturale Olivetti

Quando nella pausa pranzo gli operai ascoltavano la chitarra di Van Wood e alla sera incontravano Salvemini o Moravia…
fotogallery            

La cultura come strumento di crescita personale e di emancipazione sociale anche per le categorie più povere. E’ questa l’idea che spinge Adriano Olivetti a promuovere in modo sistematico ogni iniziativa che possa contribuire ad accrescere il livello culturale dei dipendenti e dell’ambiente sociale in cui sono inseriti.

Innanzi tutto una grande biblioteca…
La biblioteca è il perno di tutto il sistema culturale Olivetti. E’ Umberto Campagnolo che sul finire degli anni ’30 organizza la prima biblioteca di fabbrica. Agli inizi prevalgono le finalità ricreative, ma ben presto la biblioteca amplia le sue funzioni e dimensioni, tanto che Geno Pampaloni, subentrato nel 1948 a Campagnolo, la suddivide in tre diverse sezioni: culturale, tecnica e divulgativo-ricreativa.
I criteri di gestione per quei tempi sono molto innovativi: la biblioteca fornisce ampie schede di lettura, acquisisce volumi di elevato valore culturale di autori stranieri ancora poco conosciuti in Italia, favorisce le consultazioni e i prestiti, offre programmi d’istruzione popolare, corsi di lingue straniere e cicli di conferenze.
Pampaloni nel 1958 lascia l’Olivetti e la guida della biblioteca è affidata prima a Luciano Codignola, che rafforza ulteriormente le iniziative culturali, e poi, dal 1963, a Ludovico Zorzi. Questi, in un documento del 1964, fa il punto della situazione. I volumi disponibili sono 90.000, di cui 20.000 appartenenti alla sezione culturale, che raccoglie opere in prevalenza umanistiche: collane di classici, libri di storia dell’arte, enciclopedie, saggistica letteraria, politica, filosofica.
La sezione culturale, a cui è annessa un’emeroteca costituita da circa 2.500 testate di giornali e riviste (metà delle quali straniere), è aperta a tutti i cittadini. Di fatto, si tratta di una biblioteca aziendale che svolge le funzioni di biblioteca civica.
La sezione tecnica, riservata ai dipendenti, contiene circa 30.000 volumi su argomenti di interesse aziendale: ingegneria, matematica, fisica, elettronica, economia e materie giuridiche.
La sezione divulgativo-ricreativa è la più estesa: 40.000 volumi di narrativa e letteratura contemporanea, saggistica di attualità su svariati temi. Comprende anche 2.000 volumi dedicati a bambini e ragazzi, per i quali è disponibile una saletta attrezzata con basse scaffalature, sedie e tavolini appositamente studiati.
Per favorire l’accesso dei dipendenti, vincolati da orari e ritmi di lavoro, la sezione divulgativo-ricreativa è dislocata in più sedi; la parte più consistente (25.000 volumi) si trova presso l’edificio dei Servizi Sociali, proprio di fronte al complesso dei principali stabilimenti Olivetti in Ivrea. Altre sedi sono in prossimità delle mense aziendali delle altre fabbriche eporediesi. Gli stabilimenti di Aglié e Pozzuoli dispongono di una propria biblioteca.
Le statistiche citate da Ludovico Zorzi lasciano intendere che l’uso del servizio è piuttosto intenso: nel 1963 i prestiti a domicilio sono oltre 72.000, senza contare circa 36.000 consultazioni fatte in sede e quasi 1,5 milioni di consultazioni di giornali e riviste.

Il Centro Culturale: mostre, conferenze e spettacoli per tutti
Attorno alla Biblioteca nel secondo dopoguerra nascono molte iniziative culturali che Geno Pampaloni riconduce nell’ambito di un Centro Culturale Olivetti. Il Centro comprende un settore interno, per le iniziative riservate a dipendenti e familiari, ed uno esterno, aperto a tutti.
Tra il 1950 e il 1964 si organizzano 249 conferenze, 71 concerti di musica da camera, 103 mostre d’arte, 52 altre manifestazioni (dibattiti, presentazione di libri, ecc.).
Al di là delle statistiche, ciò che sorprende nell’attività della Biblioteca e del Centro Culturale è la qualità dei contenuti. Con il passare degli anni la domanda degli utenti si sposta verso le opere più significative della letteratura contemporanea, verso i classici e la saggistica di storia contemporanea, mentre sono molto frequentati gli incontri e conferenze organizzati dal Centro Culturale su temi impegnativi: la storia del movimento operaio, la questione razziale negli USA, la figura e le opere di Tolstoj, gli aspetti sociologici della rivoluzione industriale…
Talvolta gli eventi si svolgono durante la pausa pranzo, che in quegli anni dura un paio d’ore, nei pressi degli stabilimenti (il “salone dei 2000”) o della mensa, così da favorire una maggiore partecipazione.
A Ivrea i dipendenti Olivetti possono visitare mostre di Guttuso, Rosai, Casorati, De Pisis, Metelli, ecc., ascoltare concerti, incontrare intellettuali e uomini di cultura di primo piano (Salvemini, C. Musatti, Sylos Labini, G. Friedmann…), personaggi illustri del teatro e del cinema (Gassman, De Filippo, Buazzelli, Fo, Bene…), scrittori e artisti (Moravia, Pasolini, Piovene, Eco, Salvaneschi…).
Ottorino Beltrami, nel libro autobiografico “Sul ponte di comando dalla Marina Militare all’Olivetti” (Ed. Mursia, 2004), ricorda in questi termini la sua prima visita a Ivrea nel 1949: “Sono stato ospite di Adriano Olivetti a Ivrea e ho assistito ad una riunione nella biblioteca. Erano riunioni serali a cui intervenivano personalità di primo piano, che a quei tempi a me sembravano dei veri mostri sacri. Quella sera c’era Gaetano Salvemini e il tema era la ricostruzione del Paese e della democrazia. Dopo un breve intervento dell’ospite, iniziava la discussione che durava fino a tardi. Parlava Adriano Olivetti e parlavano gli operai; mi sorprese l’estrema libertà e democrazia con cui tutti interloquivano. Adriano parlava come se fosse uno dei tanti: lo interrompevano anche. Non ho mai visto un simile esempio di democrazia neppure in America: erano tutti eguali, una cosa emozionante, da far venire i brividi. Mi sembrava di essere entrato nella città dell’utopia. Me ne sono tornato a Roma più che mai convinto di aver fatto la scelta giusta accettando la proposta” di entrare in Olivetti.

Un diverso modo di promuovere la cultura
Negli anni ‘60 alcune iniziative più specifiche si distaccano dal Centro Culturale e diventano strutture operative autonome con programmi eccellenti: il cineclub, la società musicale, un circolo per il turismo culturale…
Allo stesso tempo, in presenza dell’accresciuto livello culturale delle nuove generazioni e di una più ricca offerta di iniziative da parte di enti e strutture pubbliche, il ruolo della Olivetti in questo campo si modifica, anche per vincoli di bilancio.
Dapprima viene decisa la cessione dei volumi della sezione divulgativo-ricreativa alla Biblioteca Civica di Ivrea; poi, poco alla volta, anche le altre sezioni vengono smembrate e in gran parte cedute. Alcune attività del Centro Culturale sono affidate al GSRO (Gruppo Sportivo Ricreativo Olivetti), altre sono gestite in modo autonomo da associazioni che ricevono un contributo dalla Olivetti, altre ancora – come le mostre d’arte – assumono un sempre più un carattere promozionale dell’immagine, abbandonando la funzione originaria di interventi mirati al progresso sociale e culturale dei dipendenti
Fonte: http://www.storiaolivetti.it/percorso.asp?idPercorso=554

 

La barzelletta di oggi l'offre l'altra Italia: quella che ha, purtroppo, vinto.

buon divertimento!

Chi rappresentano i signori sindaci, comprese le "donne" che applaudono? ...a me no!

...in attesa della riforma del lavoro.

 
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