L’idea di compiere un cammino di fede da Pozzuoli a Pompei, partendo dalla chiesa di San Gennaro fino al santuario della Vergine, venne a Nunzio mentre in auto rientravamo dalla Napoli-Pompei del 2016. In precedenza lui ne aveva già corse due. Io solo una, ripromettendomi che sarebbe stata la prima e ultima volta a causa di una serie infinita di sbavature organizzative, prima tra tutte la scarsità d’acqua ai rifornimenti  e il correre tra il traffico mandati a quel paese dagli automobilisti e da qualche vigile urbano. Ma poi lo spirito competitivo e l’insistenza di Nunzio prevalsero convincendomi a rifarla.

Da Pozzuoli a Pompei, un cammino di fede sorretto dall’amicizia

L’idea di compiere un cammino di fede da Pozzuoli a Pompei, partendo dalla chiesa di San Gennaro fino al santuario della Vergine, venne a Nunzio mentre in auto rientravamo dalla Napoli-Pompei del 2016. In precedenza lui ne aveva già corse due. Io solo una, ripromettendomi che sarebbe stata la prima e ultima volta a causa di una serie infinita di sbavature organizzative, prima tra tutte la scarsità d’acqua ai rifornimenti  e il correre tra il traffico mandati a quel paese dagli automobilisti e da qualche vigile urbano. Ma poi lo spirito competitivo e l’insistenza di Nunzio prevalsero convincendomi a rifarla.

<<Ma saranno più di quaranta chilometri …>> obiettai.

L’argomento non l’affrontammo più.

Il mese di maggio dell’anno seguente Nunzio si organizzò con due amici e compì il pellegrinaggio. Lo stesso fece l’anno successivo. Ogni volta che mi proponeva di accompagnarlo, a causa di problemi sul lavoro, ero costretto a dare forfait.

Finalmente nel 2019 sembrava fossimo riusciti a organizzarci, ma le avversità del meteo per ben due volte ci costrinsero a rimandare. Nel 2020, tra covid e problemi fisici, dovemmo nuovamente soprassedere.

Reduci dalle passate esperienze, quest’anno non ci siamo lasciati sorprendere e, consultato il meteo, decidemmo che lunedì 10 maggio era il giorno giusto per intraprendere il cammino. […]

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE CLICCARE su www.vincenzogiarritiello.it

«Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione.»

Questa affermazione del Perozzi in “Amici Miei” per descrivere la capacità del suo amico Necchi di saper improvvisare uno scherzo, calza a pennello per i membri de “La Brigata di Raggiolo”. Ma andiamo con ordine…

Raggiolo commemora Napoleone, l’illustre “avo”

«Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione.»

Queste parole pronunciate dal Perozzi in “Amici Miei” per descrivere la capacità del suo amico Necchi nel saper improvvisare velocemente uno scherzo, calza a pennello per i membri de “La Brigata di Raggiolo”. Ma andiamo con ordine…

Raggiolo, borgo del Casentino Toscano in provincia d’Arezzo, considerato tra i borghi più belli d’Italia, sorge a circa cinquecento metri sulle pendici del Pratomagno. “Fondato VII secolo da un gruppo di goti o longobardi” è definito “il borgo dei corsi” perché nel 1500 vi si insediò una comunità corsa.[…]

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it

Pur non essendo complottista, né negazionista, né No Vax dopo tante smentite e contro smentite degli scienziati riguardo la presunta pericolosità dei vaccini anti covid, in particolare dell’Astrazeneca, anch’io avevo iniziato a domandarmi se non fosse stato meglio aspettare per vaccinarmi. Poi però, considerato che qualsiasi medicinale è pericoloso a prescindere, perfino una “semplice” Aspirina o un qualunque antidolorifico che siamo soliti assumere con estrema facilità quando accusiamo un labile fastidio, decisi che quando sarebbe toccato alla mia fascia di età mi sarei prenotato sulla piattaforma per togliermi il pensiero.

CENTRO VACCINALE S. MARIA DELLE GRAZIE, TANTO DI CAPPELLO

Pur non essendo complottista, né negazionista, né No Vax, dopo tante smentite e contro smentite degli scienziati riguardo la presunta pericolosità dei vaccini anti covid, in particolare dell’Astrazeneca, anch’io avevo iniziato a domandarmi se non fosse stato meglio aspettare per vaccinarmi. Ma poi, considerato che qualsiasi medicinale è pericoloso a prescindere, perfino una “semplice” Aspirina o un qualunque antidolorifico che siamo soliti assumere con estrema facilità quando accusiamo un labile fastidio, decisi che quando sarebbe toccato alla mia fascia di età mi sarei prenotato sulla piattaforma per togliermi il pensiero.

Lunedì 27 aprile, quando fu consentito agli over cinquanta di prenotarsi sul portale della Regione Campania, non esitai. Dopo una settimana di attesa, martedì 4 maggio mi arrivò via email la convocazione per il giorno seguente, alle ore diciassette, presso l’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. […]

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it

Grazie al suggerimento di un amico runner, ieri sera su Amazon Prime ho visto Brittany Non Si Ferma Più.

Il film narra la storia vera di Brittany, una ventenne single americana afflitta da una serie di problemi esistenziali, tra cui quello d’essere sovrappeso. Pur di non sentirsi diversa dalle coetanee, tutte fidanzate e con una regolare vita sessuale, Brittany non si fa scrupoli di concedersi avventure estemporanee con assoluti sconosciuti nei bagni dei locali dove la sera si ritrova con le amiche pur di sentirsi come loro.

Maratona, una metafora esistenziale

Grazie al suggerimento di un amico runner, ieri sera su Amazon Prime ho visto Brittany Non Si Ferma Più.

Il film narra la storia vera di Brittany, una ventenne single americana afflitta da una serie di problemi esistenziali, tra cui quello d’essere sovrappeso. Pur di non sentirsi diversa dalle coetanee, tutte fidanzate e con una regolare vita sessuale, Brittany non si fa scrupoli di concedersi avventure estemporanee con assoluti sconosciuti nei bagni dei locali dove la sera si ritrova con le amiche pur di sentirsi come loro.

Tuttavia ciò non la appaga, anzi le fa provare vergogna verso se stessa. Alla fine, stanca di sentirsi compatita dagli amici e usata dagli uomini, guardandosi allo specchio, decide che è giunto il momento di dare una svolta alla propria vita.

Su indicazioni del nutrizionista e stimolata dalla vicina di casa amante della corsa, Brittany, seppure con scetticismo, si avvicina al mondo dei runner.

All’inizio correre senza interruzioni per 1,5 km per lei rappresenta un’impresa epica. Riuscendovi, ci prende gusto e inizia a macinare sempre più chilometri. Fino a che la corsa si trasforma in ragione di vita, facendole maturare la decisione di correre la maratona di New York. […]

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE DEL POST CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it

La sospensione a titolo precauzionale del vaccino AstraZeneca imposta dall’EMA, l’Agenzia del farmaco europea, per appurare se effettivamente alcuni decessi per trombosi avvenuti dopo l’inoculazione del vaccino siano conseguenza dei suoi effetti collaterali, ha lasciato tutti di stucco. Prima di tutto l’AIFA, l’agenzia del farmaco italiana, la quale ne ha sempre sostenuto la sicurezza e l’efficacia.

A causa dei vaccini ci scopriremo tutti complottisti e negazionisti?

 

La sospensione a titolo prcauzionale del vaccino AstraZeneca imposta dall’EMA, l’Agenzia del farmaco europea, per appurare se effettivamente alcuni decessi per trombosi avvenuti dopo l’inoculazione del vaccino siano conseguenza dei suoi effetti collaterali, ha lasciato tutti di stucco. Prima di tutto l’AIFA, l’agenzia del farmaco italiana, la quale ne ha sempre sostenuto la sicurezza e l’efficacia.

Nell’attesa di conoscere gli esiti delle valutazioni – probabilmente si sapranno oggi –, è inutile negare che lo stop ha aumentato le preoccupazioni e le perplessità nell’opinione pubblica, oramai da un anno divisa in due fazioni: chi si attiene scrupolosamente ai protocolli sanitari imposti dal governo su indicazioni del CTS, ( seppure le restrizioni non piacciono a nessuno, se sono necessarie per debellare il virus, ben vengano); e chi invece nega l’esistenza del virus, ritenendolo frutto di un progetto messo a punto dai poteri occulti per destabilizzare l’umanità, rendendola schiava e controllarla, magari installando nell’organismo di ognuno di noi, con la scusa di inoculargli il vaccino, un microchip che ne monitora le azioni h 24.

Ma tutto ciò non avverrebbe già attraverso i social su cui rendiamo sfacciatamente pubblica la nostra vita privata per sentirci a nostra volta protagonisti come se fossimo al Grande Fratello?…

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE DEL POST CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it

Il sigillo dei cavalieri templari è formato da un cerchio di bronzo in cui sono ritratti due soldati in groppa allo stesso cavallo, entrambi muniti di scudo: uno tiene le briglie dell’animale; l’altro dà l’impressione di stringere due lance, la sua e quella del compagno.

Il sigillo dei Templari

Il sigillo dei cavalieri templari è formato da un cerchio di bronzo in cui sono ritratti due soldati in groppa allo stesso cavallo, entrambi muniti di scudo: uno tiene le briglie dell’animale; l’altro dà l’impressione di stringere due lance, la sua e quella del compagno. Più di uno storico, nell’interpretarlo, sostiene che esso simboleggia la povertà, uno dei voti che i templari erano tenuti a onorare, unitamente a quelli di castità e di devozione alla fede cristiana.

Tale tesi lascia alquanto perplessi, non fosse altro perché nei suoi due secoli di storia ufficiale l’Ordine divenne economicamente forte, risultando per i nobili dell’epoca una fonte alla quale rivolgersi per richiedere prestiti per far fronte alle difficoltà economiche e sostenere campagne militari.

Analizzando il sigillo alcuni storici ipotizzano che la postura dei cavalieri raffigurasse la posizione che assumevano in battaglia per non essere sguarniti di spalle al nemico. Un’eventualità da escludere visto che entrambi i cavalieri guardano in avanti.

Riguardo all’accusa di stregoneria a loro rivolta, sulla quale fu strutturato l’intero processo che ne determinò lo scioglimento, è superfluo aggiungere che essa fu il pretesto per il re di Francia Filippo il Bello, indebitatosi fino all’osso con l’Ordine, per annientare quello che ormai era diventata la prima potenza politica ed economica dell’Europa medievale.

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it

Si è spenta ieri l’attrice Cetty Sommella, moglie dell’attore Nando Paone.
A darne notizia l’Assessorato al Turismo del Comune di Pozzuoli con una breve nota sulla sua pagina ufficiale.
Insieme al marito, Cetty aveva fondato a Pozzuoli, negli spazi dell’Art Garage, il Teatro Sala Moliere, allestendovi una scuola di recitazione per giovani attori di cui era molto orgogliosa.

Lutto nel mondo del teatro, è scomparsa Cetty Sommella

Si è spenta ieri l’attrice Cetty Sommella, moglie dell’attore Nando Paone.

A darne notizia l’Assessorato al Turismo del Comune di Pozzuoli con una breve nota sulla sua pagina ufficiale.

Insieme al marito, Cetty aveva fondato a Pozzuoli, negli spazi dell’Art Garage, il Teatro Sala Moliere, allestendovi una scuola di recitazione per giovani attori di cui era molto orgogliosa. […]

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE DEL POST CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it

L’8 marzo 2020 il governo Conte varò il DPCM che prevedeva la chiusura dell’intera nazione, a partire dall’indomani fino al 3 aprile 2020, per fronteggiare l’epidemia di Covid che si stava estendendo a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale. Come sia poi andata, lo sappiamo bene. Da quel giorno è iniziato un incubo di cui, a distanza di un anno, non riusciamo a liberarci e con cui per chissà quanto tempo ancora dovremmo convivere. Un anno dove il tempo sembra essersi fermato, in cui ognuno di noi è in credito con la vita.

9 MARZO 2020 – 8 MARZO 2021: UN ANNO DI ZONA ZONA ROSSA E COLORI VARI

L’8 marzo 2020 il governo Conte varò il DPCM che prevedeva la chiusura dell’intera nazione, a partire dall’indomani fino al 3 aprile 2020, per fronteggiare l’epidemia di Covid che si stava estendendo a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale. Come sia poi andata, lo sappiamo bene. Da quel giorno è iniziato un incubo di cui, a distanza di un anno, non riusciamo a liberarci e con cui per chissà quanto tempo ancora dovremmo convivere. Un anno dove il tempo sembra essersi fermato, in cui ognuno di noi è in credito con la vita.

Senza contare chi ha dovuto fare i conti con il virus perdendo il lavoro o ammalandosi, spesso lasciandoci la vita, e chi non ha potuto dare nemmeno l’ultimo saluto ai propri cari in ospedale se non attraverso il display di un cellulare poco prima che spirassero.

Oggi 8 marzo 2021, festa della donna, la Campania torna nuovamente in zona rossa. Un gesto inevitabile visto che nell’arco di una settimana – dal 27 febbraio al 4 marzo –  l’indice RT nella nostra regione, come segnala il Corriere della Sera, è schizzato a 2,60.

Secondo molti quest’incremento esponenziale sarebbe conseguente agli assembramenti per la festa di San Valentino e alle belle giornate che hanno caratterizzato buona parte del mese di febbraio inducendo molti, soprattutto i giovani, ad affollare il lungomare, i parchi e le vie dello shopping in barba alle elementari precauzioni, inclusa la mancanza di mascherine sul viso. […]

PER LEGGERE L’INTERO POST CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it

Martedì 2 marzo è improvvisamente scomparso Marco Cascone.

Appassionato di atletica, fin da ragazzino praticò il podismo a livello agonistico ottenendo risultati di rilievo.  A seguito di un grave infortunio, all’età di 29 anni fu costretto ad abbandonare le gare, ma la sua passione per la corsa lo indusse a rimanere nell’ambiente come tecnico e giornalista. Fu organizzatore di molte competizioni divenute poi un classico tra cui “La Corsa nel Mito” tra Cammarota e Palinuro.

L’atletica campana è in lutto, Marco Cascone ci ha lasciati

Martedì 2 marzo è improvvisamente scomparso Marco Cascone.

Appassionato di atletica, fin da ragazzino praticò il podismo a livello agonistico ottenendo risultati di rilievo.  A seguito di un grave infortunio, all’età di 29 anni fu costretto ad abbandonare le gare, ma la sua passione per la corsa lo indusse a rimanere nell’ambiente come tecnico e giornalista. Fu organizzatore di molte competizioni divenute poi un classico tra cui “La Corsa nel Mito” tra Cammarota e Palinuro.

Insieme a Silvio Scotto Pagliara organizzò La Quattro Laghi, una mezza maratona che passava per i quattro bacini flegrei, tuttora da molti rimpianta per lo splendore del paesaggio e l’alto livello tecnico del percorso.

Ma prima di tutto Marco era La Voce delle gare. […]

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it

Morire in ospedale al tempo del covid

Morire in ospedale al tempo del covid

Il prossimo 21 febbraio sarà trascorso esattamente un anno dal primo caso di covid registrato nel nostro paese.

Cosa sia poi successo da quel giorno maledetto, lo sappiamo tutti. Soprattutto chi a causa del virus ha perso il lavoro, si è ammalato o chi ha perso i propri cari ricoverati in ospedale per covid o per altre patologie, in assoluta solitudine, senza poter dare loro l’estremo saluto.

Queste poche righe sono frutto dell’esperienza vissuta da un’amica: la sorella è deceduta l’altro ieri, dopo un travaglio di un mese in cui è stata sballottata da un ospedale all’altro senza avere accanto nessun familiare.

La signora è deceduta per complicanze respiratorie conseguenti all’aggravarsi di patologie pregresse ai polmoni, aveva ottantatre anni.

Quando a metà gennaio ebbe l’ennesima crisi respiratoria, fu subito portata in ospedale, rigorosamente da sola come previsto da protocollo anticovid, e vi rimase per circa una settimana. Successivamente, visto il persistere della patologia nonostante le cure, ne fu deciso il trasferimento in un altro nosocomio dove rimase un’altra settimana, sempre in assoluta solitudine, rinfrancata dalle lunghe videochiamate che faceva con il telefonino a parenti e amici […]

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE DEL POST CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it