30ottobre2019

La forma più diffusa di rinuncia è rispettare una morale cioè rinunciare all’espansione dissipatoria di sè nel mondo.

Solo se non ha requie l’uomo impegna se stesso.

Viviamo con la nostalgia dell’assenza ,con la nostalgia di quando non c’eravamo e nel luogo della nostra assenza desideriamo,sempre,tornare cioè abbiamo la nostalgia del Nulla :facciamo volentieri a meno nella speranza in una lunga esistenza.

Solo vivendo l’attimo si prova il vero piacere,solo gli insensati vivono nell’attesa di beni futuri,proresi verso il non-ancora: laetus in praesens animus quod ultra est oderit curare(Orazio).

Soltanto se si è capaci di guardare all’eterno si sopravvive a se stessi.

Come si può dire che una cosa esiste se tutto passa?Non c’è un solo istante che non mi divora!

Attraverso la rinuncia totale ci si innalza a comprendere il Tutto.

Tutta la nostra abilità consiste nel rinunciare alla nostra esistenza per esistere,solo così non si è annullati dal caduco bensì piuttosto confermati.

Gli uomini scambiano i loro concetti antropomorfici di Bene e Male con la Realtà senza accorgersi che tutto è relativo.

Intensificare ad ogni istante la propria potenz adi esistere.Felicità ed eternità si raggiungono sprofondando nel pozzo di se stessi.Uscire fuori di sè ,plasmarsi a contatto col mondo è raggiungere l’infelicità,è realizzare il fondo oscuro dell’anima in cui galleggiano in maniera indistinta e caotica sensazioni,pensieri e sentimenti.

30ottobre2019ultima modifica: 2019-10-30T11:45:27+01:00da domeniconipaolo