27 marzo 2024

Trasporto sensazioni difficili, ogni frase compiuta ha la sua esteriorità di cui non mi prendo cura di cercare il suo senso profondo, abissale. Detriti di pensieri si spezzano contro l’ammasso incoerente della realtà fatta di forme di cose in moto che chiamo tempo. La lingua sogna il silenzio e finalmente tace ,si fa tutta interiore. L’intensità del pensiero cresce con il silenzio delle parole ,non si versa più nel sonoro ,così il silenzio bagna la mente . Il silenzio non è affatto un vuoto di parole ,né tanto meno un vuoto mentale ,nel silenzio la mente si fortifica , le parole non si versano più nel fuori ma sprofondano in se stesse nella pregnanza del proprio significato. La resa verbale di un pensiero è un abbandono di senso , nel silenzio lievitante di parole non scambiate il pensiero si dilata di significati infiniti: non c’è nulla nel fuori del mondo, tutto è dentro nella coscienza che si esprime con un monologo  interiore; c’è una forma di conoscenza che si forma nella incomprensione ,nell’urto con le difficoltà, qui l’onnipotenza e l’impotenza si toccano nella solitudine dell’io interiore con la quale non sono lasciato a me stesso ma per la quale raggiungo qualcosa di universale, di immenso, di infinito.

27 marzo 2024ultima modifica: 2024-03-27T18:18:27+01:00da domeniconipaolo