21 maggio 2024

Vivo come un fiume che rifluisce alla sorgente, lo strepito del mio silenzio stende un manto sui miei pensieri, i miei occhi inceneriscono il mondo, la mia felicità non è una felicità di mosche essa spumeggia nella solitudine ,vado avanti guardando indietro. I discorsi degli uomini graffiano i miei orecchi come il gesso sulla lavagna ma sono maestro di rassegnazione , cuocio nella mia pentola qualunque casualità, il ticchettio del tempo mi manda in briciole, il Nulla è una ragnatela sulla quale mi impiglio, ogni mio volere si compie a metà ma solo se sono capace di volere posso amare me stesso, posso diventare il precursore di me stesso. Corro là dove il vento si ferma ,la mia felicità ride rannicchiata al sole di questo maligno mattino, il suo luminoso silenzio è l’origine di tutte le cose che danzano sulla mia esistenza. Precipito fin nel fondo di me stesso, precipito nella mia ultima volontà, nel profondo della mia celeste anima. Lascio che il caso mi travolga ,esso è innocente, sono intirizzito dal gelo della Verità, canto irridendo ogni compassione.

21 maggio 2024ultima modifica: 2024-05-21T17:23:52+02:00da domeniconipaolo