23\04\2019

Un tempo i calcoli sul ricorso degli equinozi assillavano le mie veglie notturne ,vi ritrovavo sotto forma di dimostrazione il mistero dei corsi e ricorsi della natura.Lentamente,ineluttabilmente il firmamento torna a essere quello che era ,poi tornerà a essere quello che è oggi.Il disordine si integra nell’ordine ,il mutamento fa parte di un piano prevedibile in anticipo.Lo spirito umano rivela la sua partecipazione all’universo per il fatto d’aver concepito teoremi esatti.Gli astri contemplati dall’uomo ruotano ineluttabilmente verso la loro fine segnata in qualche punto del cielo.Ogni momento di questa caduta rappresenta un tempo d’arresto,un riferimento,il segmento d’una curva.Ogni riferimento ci riconduce  a quel punto che,oggi,dato che per caso ci siamo trovati a viverci,ci appare un centro.Sin dalle notti della mia infanzia l’interesse per le cose del cielo non mi ha mai abbandonato:contemplavo la luna che correva tra le nubi;di notte disteso in una barca osservavo il lento moto oscillante dell’albero maestro spostarsi tra le stelle ,andare dall’occhio acceso del toro al pianto delle pleiadi ,dal pegaso al cigno.Altre volte sacrificavo il sonno dell’intera notte alle costellazioni,tralasciavo ogni pensiero umano e mi abbandonavo dal tramonto all’aurora a quel mondo di cristallo e fiamma.E’ stato il periodo più bello della mia vita.La notte non è mai così totale come credono coloro che non guardano il cielo e che non sanno che le profezie ora sono il presente e che diventeranno il passato.Ho cercato,guardando il cielo,di aderire al divino,conoscono quali stelle saranno sopra la mia tomba:al di là di quella buia cortina una notte stellata è la mia parte consapevole di immortalità.

23\04\2019ultima modifica: 2019-04-23T17:17:04+02:00da domeniconipaolo