Maternità e malinconia nella mostra di Albrecht Dürer a Rovereto.

Al Mart, dipinti e incisioni di Dürer dialogano con opere di grandi maestri del Novecento italiano, da Morandi a Boccioni  .Mater et Melancholia, mette in risalto alcuni capolavori assoluti di Albrecht Dürer (Norimberga, 1471 – 1528): la Madonna col Bambino, realizzata alla fine del XV secolo durante uno dei viaggi di formazione in Italia, e una serie di incisioni tra le quali spiccano Melencolia I

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Nella Madonna col Bambino, Gesù tiene nella destra un rametto di fragole, come alludere forse al suo martirio, mentre il suo sguardo è rivolto verso la madre, mentre tiene stretta la mano sinistra per non cadere. Intanto sembra preannunciare che la stessa mano sarà perforata dal chiodo della passione. Il Longhi sosteneva che Dürer avesse impaginato il gruppo divino con un taglio belliniano e antonellesco . Se si osserva poi che la cuffia della Vergine, che copre quasi tutta la fronte, si nota il richiamo a stilemi dell’iconografia nordica, che Dürer aveva ripetutamente usato nelle incisioni precedenti il secondo viaggio italiano.

Durer_Melancholia

Melencolia I del 1514 è la più celebre incisione di Dürer. Vi si legge l’immagine alata della stessa, in uno stato di completa inazione, seduta sopra un gradino di pietra. La scena trasmette una sensazione di gelo e solitudine in un luogo scarsamente illuminato dalla luce della luna, come si può ipotizzare dall’ombra della clessidra sul muro. Vicino a lei ci sono un putto immusonito che sta scrivendo qualcosa su di una tegola e un bracco malnutrito. La donna è inattiva non per pigrizia, ma poichè , ai suoi occhi il lavoro ha perso significato ,bloccando l’energia con pensiero negativo . Non siamo di fronte ad una donna demotivata ,ma ad un individuo superiore, le sue ali lo dimostrano ,alla sua intelligenza, alla sua immaginazione, circondata dagli arnesi simboli dello sforzo creativo e della ricerca scientifica. La sua espressione rimanda ad un essere pensante in uno stato di incertezza, concentrata non su un oggetto che non esiste, ma su un problema che non può essere risolto.