La gentilezza , tra i piaceri umani,è sicuramente il più appagante…

In un certo senso, la gentilezza è sempre un azzardo, perché si fonda sulla sensibilità nei confronti degli altri, sulla capacità di identificarsi con i loro piaceri e le loro sofferenze.La gentilezza nasce dall’empatia, dalla capacità di mettersi nei panni di un altro, cosa non semplice e che non a tutti piace. Ma se il piacere della gentilezza, come del resto tutti i più grandi piaceri umani, può essere rischioso , non di meno rientra tra le cose più appaganti alla nostra portata. Oggi, appena si comincia a crescere, gran parte di noi crede intimamente che la gentilezza sia la virtù dei perdenti. Accettare , tuttavia ,di ragionare in termini di vincenti e perdenti significa che stiamo già mettendo a confronto noi stessi con la paura del mondo per la generosità. Infatti, una delle cose che i nemici della generosità non si chiedono mai – e che la rendono un nemico nascosto in ognuno di noi – è perché mai proviamo una cosa del genere.
Perché mai siamo spinti, in qualche modo, a essere gentili verso gli altri, per non dire verso noi stessi? Perché la generosità conta per noi? Forse, una delle cose che la contraddistinguono, diversamente da quel che accade a un ideale astratto come la giustizia, è che, rispetto alla gran parte delle situazioni quotidiane, sappiamo esattamente cosa sia; tuttavia, proprio il fatto di sapere cosa sia un gesto gentile ci rende più agevole il rifiuto di compierlo.

 

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