Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

Messaggi di Dicembre 2018

Lettera a un amico

Post n°703 pubblicato il 29 Dicembre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 





 

 

 

A cent'anni  dalla fine della 1° guerra mondiale , a 50  dal '68 con i suoi movimenti  e
a 20  dalla nascita di Google ,  sta per calare il sipario anche sul 2018.


Che altri avvenimenti  aggiungereste?

E quali, secondo voi, passeranno alla Storia e i nostri pronipoti leggeranno?




 
 
 

Solstizio d'inverno

Post n°702 pubblicato il 21 Dicembre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Ma anche palindromo

                                                        21.12

Da qualsiasi parte lo leggo, leggerò sempre 2- 1- 1- 2


C'andava a nozze stamattina la mia collega.

Lei è una di quelle che ai numeri e alle date fa caso.

Li somma, li sottrae, li divide e poi ci ricama storie ... strane.

il 12, ci spiegava, è un numero sacro.

12 sono le fatiche di Ercole, 12 i Paladini di Carlo Magno e 12 sono i Cavalieri della Tavola Rotonda alla corte di re Artù. 

Compare  nelle sacre scritture di tutte le religioni, soprattutto in quella ebraica e cristiana cattolica.

Parla di un ciclo che si conclude e racconta di perfezione…

… e pensare che il 12  di un certo mese sono nata io…

L'ascoltavamo un po’ interdetti e un po’ increduli ...

Ognuno ha i propri numeri, asseriva , e sul cartellone della vita qualche numero compare con una certa frequenza.
































Come stessimo giocando a tombola, ognuno di noi ha pensato alle date significative, a quelle importanti, a quelle che si ricordano...


cioè, abbiamo dato i numeri...


 
... il 12, appunto!,  mi insegue, il 3 pure ...anche il 5 ...e aggiungerei anche il 20 ...

una quaterna secca…se giocassi al lotto la punterei tutta...


Nel chiedervi se anche voi avete numeri che ricorrono nella vostra vita , vi auguro  un


 
 
 

Giochi di sguardi

Post n°701 pubblicato il 19 Dicembre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Che guardarsi negli occhi crei intimità e complicità è incontestabile.
Che guardare dritto negli occhi sia segno di affidabilità, serietà  e attendibilità è inconfutabile.
Gli occhi, per molti, più  ancora delle mani e del corpo,  giocano un ruolo cruciale nei rapporti fra persone.
Comunicano e controllano e raccontano.
Alcuni sguardi valgono più di mille parole:  sincronizzati e automatici sanno di intesa e di confidenza.
Altri provocano imbarazzo o stizza.
Quelli insistenti sanno di sfida.

Certi sono sfuggenti : qualcuno ci legge timidezza o, peggio, slealtà.



 


 

























Situazi
oni così, immagino,  siano capitate anche a voi  e, sebbene la scienza ci insegni che distogliere gli occhi dall'interlocutore significherebbe che il nostro cervello sta ricevendo  troppe informazioni per scegliere su quale focalizzare l'attenzione, da 0 a 10 quanto  vi disturba lo sguardo sfuggente di chi vi sta di fronte? 

E ancora, vi siete sorpresi a tenere testa a occhiate impregnanti e penetranti o preferite eluderli girando le pupille di là?

 

 
 
 

Andando per mercatini

Post n°700 pubblicato il 16 Dicembre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Ovunque il periodo dell'Avvento  pare  sinonimo di mercatini con il sapore di festa e di buono.

Tradizionali e famosi come quelli di  Vipiteno o Merano o Bolzano o Trento o Verona a suggestivi come quelli di Tenno, un autentico gioiello di architettura medioevale,  o dell'Altopiano del Renon con i suoi trenini storici, o del Lago di Braies che si accende ancor più di magia.





























Fra bancarelle di prodotti tipici, di manufatti artigianali, di leccornie per ogni palato ma anche di cianfrusaglie sono lì a dirci : è Natale!
E noi , fra spintoni e file ordinate, ci si avvicina, si guarda, si ammira, si indugia indecisi se acquistare uno o più oggetti per ricordo o per dono.

Della tragedia di Berlino  dello scorso Natale o di quella di Strasburgo  di qualche giorno fa poco importa: le notizie brutte, tutte,  oggi, passano in secondo piano: è ( quasi già ) Natale!

Tutto intorno luccichii di addobbi illuminano piazze, davanzali, cortili, terrazze, porte.
E quando il sole scende e la sera s'avvicina  il paesaggio si fa incantevole. Sa di dolce e di buono, appunto...


 E tu sei lì a chiederti :
 davvero lo spirito natalizio è così sentito o invece quei bagliori che allietano occhi e cuore sono lì a voler colmare quello che non c'è? 

 
 
 

In tempi di crisi

Post n°699 pubblicato il 07 Dicembre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

























Si rottamano macchine, cellulari, elettrodomestici  a tasso 0 + incentivi.
Ma anche  cartelle esattoriali senza perdere i benefici concessi dalla legge.
Circolano voci che ci sia è anche chi rottama un partito.

E poi ci sono loro,  alcuni  panettieri,  a cui è balenata un'idea: rottamare il pane.
Il vantaggio per il consumatore è di evitare lo spreco senza buttare e per il commerciante di mantenere o incrementare  la  quotidiana clientela.


Capita in tutte le famiglie di avanzare pane perché, presi dal timore che non ce ne sia mai abbastanza, si eccede in pagnotte e michette.
E così ti ritrovi buste di pane vecchio.
Un po' lo grattugi , mai si sa che non devi impanare.
Un po' lo sminuzzi e lo passi al forno: ne escono crostini dai mille usi.
Con qualche rosetta o filone, almeno in Veneto,  ci fai una torta: un "macafame" economico,  insipido  e di tradizione.
E il resto? Finisce nell'umido.


E di qui l’iniziativa dei fornai :
 in quel di Pisa nei loro negozi i clienti possono riportare il pane del giorno prima e acquistare quello fresco a un prezzo scontato.
A Varese, invece, il panettiere ritira il pane raffermo al prezzo di 30 centesimo al chilo.
Qualche cliente prova una sorta di vergogna a riportare le rosette e le francesine avanzate.
Qualcun altro trova geniale la scelta: quel pane che butteremmo verrà destinato alle mense dei poveri o dato a chi ha animali.


E voi che ne pensate?

Strategie creativa e intelligente o provocatoria?

 

 
 
 

Attenti al lupo!

Post n°698 pubblicato il 05 Dicembre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Cattivo.
Fin dalla notte dei tempi.
Già nel Vangelo Gesù, infatti, lo più volte i lupi a falsi profeti, nemici del suo gregge di persone.
 Esopo e Fedro ne fanno di lui l’incarnazione del male e del pericolo.  Chi non ricorda il lupo   di *Cappuccetto Rosso* o quello de *I tre porcellini?* Abile predatore, feroce e forzuto, azzanna e ulula …poi però , come tutti i cattivi, nelle fiabe a lieto fine il bene vince sul male e il lupo soccombe.

E’ di questi giorni la notizia dall’Altopiano di Asiago secondo cui un lupo avrebbe distrutto una stalla e divorato la mucca.
E’ di questi giorni di vacche grasse anche la notizia che proviene dalla Gran Bretagna secondo cui una ricercatrice sostiene che i detti costruiti sulla carne animale siano fuori luogo perché sarebbero  [dissonanti con lo spirito vegano della nostra epoca].


























Quindi ne La vecchia fattoria- ia- ia oh! , quella che abbiamo sempre canticchiato

 

c'è il cane, ca- ca- cane … a cui non si dà mai del porco
c'è la gallina, ina-  ina…  che non fa buon brodo, neanche se è vecchia

 c'è la capra, ca-ca- capra che non è stupida… alla faccia di Sgarbi
 c'è il toro, oro- oro… a cui non si taglia la testa
ci sono due piccioni,  oni- oni che non si prendono mai  con una fava…

                     

Perché  questi detti  popolari, oggi,  nel linguaggio quotidiano, manderebbero  un messaggio sbagliato che  [rafforzerebbe   l'idea di un rapporto con gli animali basato su violenze e abusi.]

E a chi ci dà una pacca amichevole sulla spalla augurandoci  di cuore
In bocca al lupo!
, nel politically correct di questi nostri tempi,  dovremmo rispondere
viva il lupo


 Non so a voi, ma a me pare tanto un animalismo da salotto. Di chi ha poco fa fare e tanto da disquisire e filosofeggiare.
 Certo, direte, con tutti i guai che abbiamo questa sottigliezza non è un rospo difficile da ingoiare, ma volete mettere quel crepa che diciamo sorridendo quanto liberatorio è!

E io, con tutto il rispetto verso il lupo che sa civilmente vivere in branco secondo leggi della natura, continuerò a dire   crepa!... e il lupo non ne avrà a male, sono certa!
 

E voi?

 

 
 
 

Madonnina mia...

Post n°697 pubblicato il 03 Dicembre 2018 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

...  liberami dalla depressione
...  fa' che trovi un lavoro
...  fa' che il mio matrimonio non cada  a pezzi
...  liberami dal vizio del gioco.

Sono queste, secondo gli ultimi dati,  le richieste dei pellegrini  che si recano a Lourdes, la grotta dei miracoli che da 160 anni e con  70 miracoli riconosciuti ha accolto milioni e milioni di malati, infermi , disabili.

Li immaginiamo dentro treni  bianchi assistiti da crocerossine e volontari, medici e infermieri specializzati con in cuore solo la tanta fede e l’immensa speranza.

Oggi  non è più così: i pellegrini  scelgono il volo low-cost.
Molti sono  autosufficienti, altri in carrozzelle automatizzate e indipendenti anche negli spostamenti .
Agli stanzoni da dodici letti preferiscono camerette da 2 letti.

Negli anni,  fra preghiere, fede  e aspettative  di guarigione,  nel luogo di culto più rinomato sono sorti alberghi e negozi in una concentrazione che non ha pari in Francia:  ci sono 110 costruzioni da mantenere e 300 dipendenti ai quali dare lo stipendio ogni mese.

Gli introiti che ne derivano  dai viaggi della speranza si aggirano intorno ai 20 milioni di euro all'anno.

Qualche credente   però  ha  dirottato i viaggi di fede verso  Fatima o verso Medjugorje che è più economica.


Da noi non ci sono Madonne così  miracolose, ma c'è Padre Pio, San Francesco, Sant'Antonio da Padova e l'elenco potrebbe allungarsi. In ogni regione, o quasi, c'è un santuario cui confluiscono frotte di pellegrini mossi dalla fede o dalla speranza di ottenere una grazia o dalla gratitudine per la grazia ricevuta.
Intanto,  fuori dai santuari e dalla abbazie e dalle cattedrali prosperano rivendite di oggetti sacri e miracolosi, rimedi naturali prodotti da mani pure.

Tutto questo poco c'entra con il credo religioso.

Quanto si specula ovunque sulla fede e sulla disperazione e miseria umana, mi dicevo

E allo stesso tempo, però, se il business è così prospero, significa che ai miracoli ci si crede ancora?

 












Ultimo miracolo e morte di san Zanobi, Botticelli;  Metropolitan Museum di New York.







 

 
 
 

 

 

 

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