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E' arrivata la mia piccola

Post n°1020 pubblicato il 19 Agosto 2011 da MARIONeDAMIEL
 

Post non in linea con Libero, io vi avverto eh.

Non mi appassiona più di tanto la discussione sul "contributo di solidarietà", cioè per inciso, il cinque per cento che dovrebbero pagare coloro che hanno un reddito superiore ai 90 mila euro, e il dieci per cento che dovrebbero pagare coloro che hanno un reddito superiore ai 150 mila euro.

Anche se il governo dice che ci fa 3 punto 8 miliardi di euro, che non sono pochi. E anche se non mi appassiona leggendo la manovra dei miei stivali ho fatto due conti, ragioniera sono....

Poniamo che uno abbia un reddito di 100 mila euro (lordi, ovvio) ; sulla parte eccedente i 90 mila, cioè su 10 mila, si calcola il cinque per cento, e vengono 500 euro; all'anno per tre anni, 2011, 2012 e 2013. Però tale cifra è deducibile dal reddito l'anno seguente, ciò significa che va ad abbassare il reddito dell'anno seguente che in pratica determina un risparmio (sulla maggiorazione) di 215 euro all'anno, quindi il contributo annuale si determina in 285 euro. 285 euro su 100 mila euro. 

Detto questo è ovvio che per avere una grande quantità di denaro, bisogna pescare da una grande quantità di contribuenti , che a quanto pare i ricchi "onesti" sono pochini; pertanto tutte le altre misure sono volte a spillare soldi a noi, contribuenti in maggioranza normali, c'è poco da fare.

Ma oltre a questo, le cosiddette "Liberalizzazioni, privatizzazioni e altre misure per lo sviluppo" si risolvono in fumo negli occhi, ai miei occhi, ovvio. Trattasi in pratica di dare un termine alle regioni (un anno, in quanto la competenza in materia di attività economiche, aimè, è delle regioni) , trascorso il quale tutte le attività economiche per le quali non si prevede il rilascio di un'autorizzazione espressa, sono libere. Si potrebbe ipotizzare pertanto che apra una discoteca nel condominio in centro, tanto per dire, o tre centri commerciali uno attaccato all'altro, ma di questo poi si arrangia il mercato; le tutele per i cittadini (controinteressati si chiamano, cioè chi si trova la discoteca sottocasa per esempio) , per ovviare a tutto ciò , si affievoliscono;

non si capisce come le suddette discoteche e centri commerciali aperti a iosa , possano poi sopravvivere visto che la maggioranza dei contribuenti avrà sempre meno reddito a disposizione, ma tant'è;

per non parlare del fatto che invece di invogliare gli investimenti e sgravare il costo del lavoro, si butta tutta la responsabilità della mancata crescita sulle tutele che abbiamo sul lavoro (ancora le abbiamo??? ma non si usa più dai.........) , creando non pochi conflitti sindacali che sarebbe anche ora di fare un patto, col mondo del lavoro, no di giocare sempre contro , coglioni.....

se poi tocchiamo le detrazioni, cioè quella quota di spese che ci vengono restituite a luglio o la tredicesima, con le quali tante persone ci pagano l'assicurazione, o il mutuo, o le spese rimandate durante l'anno, siamo proprio a posto.

Se poi ci fanno anche vedere Bossi in canottiera che ne spara una al giorno mentre se ne va in giro in Cadore, e fronde varie DELLA MAGGIORANZA che protestano sulla LORO MANOVRA, non c'è da stupirsi che Milano perda, perda sempre....

Magari mi sbaglio eh.

Intanto è arrivata la mia piccola, che sarebbe la lavatrice nuova e che merita assolutamente un post a parte, è meravigliosa.

Notte, Marion.

"Molti economisti hanno dibattuto a lungo sulla distinzione tra lavoro produttivo e improduttivo, ma pochi hanno preso in esame ciò che Lindley Frazer chiama lavoro "produttivo in modo scorretto", cioè lavoro che è utile per il lavoratore, ma non per quelli per cui, o contro cui , lavora. Tipo quello dei mendicanti, dei ricattatori, dei rapinatori e dei ladri, che rimane fuori dallo sguardo degli economisti, probabilmente perchè danno per scontato che esso è normalmente contro la legge.
Certo la teoria economica non ha ignorato che è il governo a dare alle persone il potere pratico di sottrarsi alla costrizione da parte degli altri..."
Bruno Leoni (1913-1967)
"La libertà e la legge"

 

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Commenti al Post:
mpt2003
mpt2003 il 19/08/11 alle 23:32 via WEB
un pensiero gentile e compiaciuto alla tua nuova lavatrice....al resto non so che dire......'notte marion:)mp
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/08/11 alle 18:35 via WEB
ieri in spiaggia c'erano due vecchietti che camminavano; lui , con un giornale in mano , spiegava pazientemente a lei: vedi, Berlusconi è stato eletto esclusivamente per tutelare gli evasori e tutti quelli che non pagano le tasse ....;( ciao Mp, e buona domenica...
 
rubinero
rubinero il 19/08/11 alle 23:41 via WEB
Ricordo una parola, dei tempi in cui bazzicavo dalle tue parti, non so se si usi ancora in Friuli, ma ha un suono così infausto da renderne percepibile il significato ben oltre il Piave ed il Livenza: LUDRO...questo Governo è LUDRO
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/08/11 alle 18:35 via WEB
Si usa ancora ed ha effettivamente un suono orribile... tra l'altro è una variante di LADRO....:)
 
   
rubinero
rubinero il 20/08/11 alle 22:00 via WEB
..tanto perchè non ci si allontani dalla sofferenza....comune.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/08/11 alle 21:45 via WEB
..su queste cose non c'è lingua che tenga in effetti..
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 20/08/11 alle 16:28 via WEB
Waow! Chi sà fare due più due (e tu sai fare ben di più, carissima Marion)ha tutta la mia ammirazione e verrà nominata seduta stante da me medesima Ministro con portafoglio e borsetta Ho infatti intenzione di voglio cogliere il suggerimento di Bossi che sostiene che l'Italia stà per affondare e quindi lui si aggrappa alla Padania. Anche io voglio aggrapparmi e fondo lo Stato Libero di Bananas. Al momento conta su di una superficie quadra grande quanto la mia ombra proiettata sul suolo, ma vedrai che se mi metto anche io in reggiseno e mutande accrescerò di sicuro la mia popolazione...;)))
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/08/11 alle 18:36 via WEB
Immagino poi una bella sicula come te, in Cadore... faresti scalpore altrochè!!! :)))))
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 20/08/11 alle 19:54 via WEB
Almeno se la lavatrice nuova avesse un potere metaforico e lavasse via anche queste macchie terribili del nostro stato!
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/08/11 alle 21:47 via WEB
E' vero! Bossi apparentemente sta peggiorando di giorno in giorno, p forse sta cercando di recuperare "la base"... non so quale delle due sia peggio...
 
rypdal
rypdal il 22/08/11 alle 14:37 via WEB
Temo che il modello occidentale stia arrivando al confine del proprio orizzonte. Chi comanda (chiunque, a questo punto), non sa e non può che continuare a proporre variazioni sul tema dello sviluppo economico, che però sarebbe proprio l'oggetto in crisi. Quello misurabile per esempio con l'incremento del PIL. Anche un mona, se non si lascia trasportare dall'onda del pensiero precotto, capisce che il PIL non può aumentare all'infinito, e che dunque arriva un momento in cui il modello basato sul PIL va in crisi. Ora tutti continuano a battere sullo sviluppo economico forse non facendone il proprio "credo", ma semplicemente come se, alle ultime sue battute, ora si decide chi resta in piedi e chi crolla. E chi resta in piedi spera di dominare chi crolla, nel futuro in cui il PIL e i suoi surrogati non conteranno più un fico secco. Ma per riuscirci occorre come minimo essere strutturalmente in forma, e l'Italia non lo è, anche se dalla sua ha, storicamente, l'inventiva e il fatto che chi comanda, tutto sommato, conta poco nel determinare il destino del paese. Che poi, per divagare ulteriormente, chissà quanto è importante pure questo, non in termini creativi e artistici ma in termini politici (parafrasando il Metternich, l'Italia potrebbe essere "solo un'espressione artistica", senza però avere titoli e capacità per diventare seriamente un'espressione politica unitaria). Non credo che qualcuno che fa politica oggi sarebbe capace di trovare una valida soluzione. O andiamo di "innovatori" stile Vendola, il cui modello di gestione sarebbe tutto da verificare (sappiamo bene che un conto è governare una realtà sottoposta a una più grande, e un conto governare quella più grande: nel primo caso si ha più margine per deresponsabilizzarsi in caso di fallimento, nonché maggiori possibilità di presentare quell'eventuale fallimento come "solo parziale" e causato dalla forza maggiore del governo centrale). Oppure andiamo di innovatori ancor più innovatori (come giocare al casinò: nel 99% dei casi perdi tutto, ma giochi lo stesso perché se vinci sei sistemato per sempre). Oppure ci affidiamo a quelli con la testa sulle spalle, i quali però non conoscono un modello di sviluppo che non sia quello che oggi sta fallendo. All'opposizione di oggi va benissimo che a tenere in mano la patata bollente sia qualcun altro. Il senso di responsabilità generale è tutto nelle foto del senato con 11 presenze la settiama scorsa. Ma anche ce l'avessero non cambierebbe molto, perché di quello che sta succedendo non ne capiscono nulla, o non vogliono capirne. Tutti sperano ancora nel PIL che cresce all'infinito, di un piccolo tot all'anno, d'accordo, ma all'infinito.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/08/11 alle 22:21 via WEB
Franco!
 
   
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/08/11 alle 22:30 via WEB
Cioè volevo dire ciao Franco ;-)
Sono assolutamente d'accordo con discorso sul "dove andiamo col PIL?", che sembra un discorso di cettola qualunque invece è vero... Ma osservo che gli attori che participano a questo processo, dell'aumento costante e a tutti i costi del Pil, sono molteplici. Non c'è solo il governo, lo stato, l'europa, i mercati finanziari e il mercato globale che ci stanno dentro; ci siamo ANCHE NOI. Guarda come molte persone si ammazzano a lavorare di più per poter guadagnare di più per poter SPENDERE di più... se non spendi, non sei nessuno. E ci si risolve a spendere per cose sempre più futili, inutili alla sopravvivenza intesa in senso lato, cose che ci propone il mercato, la tecnologia, la moda e la tendenza del momento, ma che siamo noi che compriamo senza che nessuno ci costringa. La qualità della vita non solo non entra nel Pil , ma non viene considerata come primo traguardo nemmeno da molti di noi. Dunque questo discorso lo vedo poco risolvibile, a meno che non venga una grande carestia delle vacche e si ritorni tutti contadini. Noi siamo avvantaggiati :)
 
     
rypdal
rypdal il 22/08/11 alle 22:43 via WEB
Certo che ci siamo tutti! È proprio quella delle vacche, la probabile questione attuale. Se pensi che il PIL (e surrogati) non può aumentare all'infinito, sai che viene il giorno che. Per 999mila su un milione di volte toccherà ad altri, ma quando capita, c'ha i suoi contemporanei. Come si sa che prima o poi il petrolio finirà, ma è sempre come se dovesse sempre capitare ad altri in un futuro che non ci riguarda. Solo che anche quegli altri pensano lo stesso, e magari siamo proprio noi. Se la gente smette di lavorare per comprare robe inutili, il mercato rallenta, riducendo gli introiti, così che il mercato rallenta ancora di più, e viene la carestia. Lo sanno e per questo i più sempliciotti (vedi il presdelcons qualche anno fa) invocano ottimismo. Gli altri cercano altri trucchi, ma se il mercato non si sostiene più, se il consumo arriva al punto che non può andare oltre (e nessuno sa dov'è quel punto, prima di averlo superato da un po'), nessun artifizio ha successo.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/08/11 alle 23:01 via WEB
Non è detto, non è detto. Io dico di lavorare il giusto, non di smettere di lavorare. Cosa facevano i nostri genitori e i nostri nonni? Lavoravano e investivano in beni durevoli (la casa) e poco altro. Il resto lo risparmiavano e lo conservavano per i figli. Peccato che oggi , in Italia , non so all'estero ma so che i nostri livelli retributivi hanno perso moltissimo dal 93 in poi, non si riesca a risparmiare niente nemmeno se consumi poco.... Paradossalmente (prolema opposto a quello di prima) il problema è anche che la massa delle famiglie spende moltissimo solo per sopravvivere , è quindi non resta niente non solo per comprare casa, ma nemmeno per i beni primari. Quindi secondo me , esimia economista dell'ultima ora ma mi sia consentito come per i tifosi di calcio , bisognerebbe ripartire da qui, dai livelli retributivi delle classi meno agiate. Però che i consumi ripartano da un aumento delle vendite degli iphone mi seccherebbe alquanto, meglio sarebbe che ripartissero da politiche di contenimento delle spese energetiche (incentivi a pioggia per pannelli solari, fotovoltaico ecc), ma se ci scappa un cine non ci sputo sopra :)
insomma il mercato non deve craccare, ma si dovrà modificare non c'è verso...
 
     
rypdal
rypdal il 22/08/11 alle 23:56 via WEB
Beh, se "volessi" vivere con quello che bastava a mio nonno senza patire fame, mi basterebbe uno stipendio attualmente considerato miserrimo e insufficiente a sopravvivere. Solo che sarei tagliato fuori dal mondo di oggi, anche senza anelare alle i-puttanate. Secondo me correggere il tiro in modo indolore è impossibile. Si possono solo fare tentativi, magari intelligenti, ma dagli esiti ignoti. Facendo un riassunto, uno chiede un prestito a un altro che glielo concede. L'altro, per prestare più denaro che può, s'indebita a sua volta. Se ha concesso un prestito che tornerà, quantunque con gli interessi, tra cinque anni, si fa prestare i soldi da uno a cui li renderà tra dieci anni. La catena continua fino al soggetto (a partire dal secondo o terzo sono banche) che fa i prestiti a trent'anni (per fare un numero). Vista all'inverso, c'è uno che è disposto a fare prestiti rimborsabili in trent'anni, per cui un altro dice: me li faccio prestare a queste condizioni e, a mia volta, li presto a un tasso un pelo minore, ma con scadenza vent'anni; e via così con i passaggi ulteriori. La disponibilità del primo comporta quella dei successivi. Alla fine vengono proposti soldi in prestito a cani e porci, anche quelli che è chiaro fin dall'inizio che saranno insolventi. L'importante è "offrire il prodotto". Tutto questo ingenera una saturazione, e viene il momento in cui al primo cominciano a chiedere i prestiti a quarant'anni, o sempre a trent'anni, ma qualcuno dei debitori comincia a non pagare, perché alla base della catena c'è qualcuno cui i soldi bruciano in mano, che la vede troppo facile (possono essere lavoratori dipendenti come imprenditori, per televisori, gioielli, macchina grossa, allo stesso modo che per attrezzature per produrre reddito, che però sono più grandi della capacità dell'acquirente di cavarne un rendimento adeguato). Ovviamente la questione dei tempi di restituzione è per esempio. Nel momento in cui il primo della catena chiude il rubinetto, alcuni degli altri (non pochi) sono esposti oltre le proprie possibilità, e tirano la zampa. Gli altri si danno una regolata e cominciano a pretendere maggiori garanzie. Gli ultimi della catena, quelli che hanno speso a vanvera soldi prestati, non lo possono più rifare. Altri al loro posto nemmeno perché non ci sono più soldi facili, e dunque cala anche il mercato di ciò che veniva acquistato con soldi "facili". Gli altri si spaventano e comprano di meno, così si vendono meno prodotti e calano i posti di lavoro e la capacità d'acquisto di chi occupava quei posti che non ci sono più. La quale causa un'ulteriore calo degli acquisti, anche di beni di prima necessità. Quando vuoi regolare un mercato drogato, qualunque cosa tu faccia, anche la più posata, gli stai tirando una mazzata, e non sai quale e quanta reazione a catena stai innescando. Perché la Borsa non è mai stata sufficientemente regolamentata? Forse per far piacere a quei quattro finanzieri che comandano anche chi comanda. Non lo so, ma penso che una regolamentazione che riduca l'attualmente altissimo livello di rischio che c'è, comporta un'anestesia dell'economia che innesca un impoverimento generale, non solo di quei quattro gatti. Anzi, il loro impoverimento innesca un proporzionale impoverimento di tutti quelli che, nella catena dei poteri decisionali, stanno più in basso. Un aggiustamento del tiro porta all'impoverimento generalizzato, almeno finché non sia individuato un nuovo modello di economia che ancora non esiste, forse ancora neanche nella mente di alcun genio. Il nostro "benessere", quello di fino a quanti anni fa (2008? 1993? Insomma prima dei crack provvisori, non durevoli e generalizzati come questa volta) è garantibile solo con un mercato drogato come lo era quello occidentale fino a poco tempo fa, forse fino a quando Bush ha fatto pagare allo stato americano il debito delle banche craccate. A condizioni mutate rispetto a quella, possiamo solo aspettarci un impoverimento finché non arriva la Grande Soluzione, che però non penso proprio possa venire da cambiamenti piccoli. E poi la gente sbava ancora per i SUV. Più ci si comporta come se fosse già dato a priori che questa crisi è passeggera (ovvero come fosse un film, una cosa capitata ad altri), per cui ci si può impegnare già da adesso per quando sarà passata, più durerà. Come dicesse "allora non ci siamo ancora capiti". Adesso posso tornare a dormire per altri cinque anni... :-)
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 23/08/11 alle 16:52 via WEB
Altri cinque anni??? tu ses fur... avremo 53 anni se tutto va bene! Io 52... mi rifiuto di pensare oltre il mese prossimo! :)
Leggendo il tuo commento mi è venuto in mente (una cosa eccezionale sono le associazioni di idee) un libro che lessi tanti anni fa , I giullari di Dio , romanzo nel quale si raccontava di una crisi mondiale per i blocchi contrapposti est/ovest, e la conseguente carestia di grano con minaccia di guerra nucleare....solo trent'anni fa tutto questo era seriamente ipotizzabile e il romanzo era plausibile (tra l'altro mi piacque tantissimo la conclusione, questa specie di setta che si rifugia in una valle incontaminata dal mondo e ricomincia da li); poi però le cose sono andate diversamente (anche se rischiamo di distruggerci con le nostre mani con le centrali nucleari ma questo è un altro discorso). E' tutto vero, comanda la finanza e ci ha illuso di poter vivere al di sopra delle nostre possibilità. Il mercato è drogato (si consentono incredibilmente gli scambi di titoli senza averli pagati) e nessuno fa niente per modificare questo stato di cose. Difficile certamente prevedere un modo non cruento per uscirne; mi piacerebbe che si riuscisse a passare da un mercato del mero consumo fine a sè stesso a un mercato "utile" (non si capisce perchè costruiscano ancora macchine a benzina e ricevano per questo contributi statali) , ma ci troviamo piccoli di fronte al colosso che noi stessi abbiamo contribuito a creare. Le piccole scelte. Le piccole scelte in tutti i campi potrebbero essere la soluzione, chissà.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
nnsmettodsognare il 22/08/11 alle 17:09 via WEB
Bellissimo il commento di Rypdal!
Mio marito ha proposto, considerato che la guardia di finanza non fa il suo lavoro, anzi contribuisce a nascondere gli evasori fiscali chiudendo entrambi gli occhi e ottenendo in cambio forniture gratuite di qualunque bene, eliminiamo la guardia di finanza! Magari già solo con questa operazione si recuperano un po' di soldi :)
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/08/11 alle 22:21 via WEB
Sono quasi d'accordo con tuo marito; d'altronde nella guardia di finanza c'è sempre stata una percentuale di corrotti, il che è dato dal potere che hanno, ma ciò si ritrova in tutti i settori e fin dalla roma antica :)
 
alba_chiara5
alba_chiara5 il 23/08/11 alle 17:10 via WEB
a marionce, che taggià di, che siamo in mezzo alla cacca, e che tutti se ne fregano!!bene l'ho detto :) ciao bella fa un caldo da morire, la tua piccola come va??? un abbraccio..
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 23/08/11 alle 21:59 via WEB
non direi, non proprio tutti.... non parlarmi del caldo , tra l'altro qui stanno andando in tilt tutti gli elettrodomestici e di notte è una sofferenza... la mia piccola è l'unica mia consolazione! :))))) ciao bella
 
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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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