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Il cielo stellato sopra di me,
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Verba volant, scripta manent

 

 

Gli uomini  ti cambiano, di solito in peggio

           A Mia e a me.

 

Messaggi di Novembre 2011

E' scientifico

Post n°1048 pubblicato il 29 Novembre 2011 da MARIONeDAMIEL
 

Non ce la posso fare.

Uscire di casa alle sette e un quarto di mattina per me significa rinunciare ai miei dieci minuti (bè a volte anche venti...) di bagno caldo mattutino nella schiuma e senza pensieri , quando tutti sono usciti . Che la mattina non si può arrivare freddi e uscire nel freddo , senza contare i contorcimenti per mettermi le calze da "fredda"....

E uscire alle sette e un quarto significa invece fare il bagno la sera , non ce la faccio ad alzarmi all'alba-alba..... Lo faccio solo per il vice prefetto, tra l'altro bel tipo, peccato un po' basso... e poi non si è nemmeno fermato a pranzo con noi...

E poi significa lavarmi anche i capelli , la sera , mentre di solito li lavo sempre la mattina (quel giorno arrivo significativamente in ritardo da recuperare....) , come tipo stasera  e domani so che mi staranno tutti piatti qui e anche qui... orripilante .

Per il resto è andato tutto bene , anche se l'argomento di oggi NON mi piaceva , come anche quelli dei prossimi giorni ... per non parlare dell'esame di sabato. Bè al limite non mi abilitano , pazienza.

E' scientificamente (da me) provato che agli uomini non puoi chiedere due cose insieme . Tipo ieri mattina , che ho chiesto a mio marito due cose : 1) ricordati di andare in banca, 2) prendi il pane che io questa settimana torno sempre tardi.

Chiaramente verso le sei un sms che mi chiede a che punto sono e se serve di andare a prendere qualcosa.....

"Si, non hai preso il pane?"
"Perchè dovevo prendere il pane?"
"Si, non te l'avevo detto stamattina?"
Dopo altri dieci minuti "Allora cosa devo prendere?"
"Lascia perdere, mi fermo io".....

Ma ho sbagliato io. Sapendo da lunga esperienza che se gli dici due cose memorizzano solo la prima, mi sono giocata la prima con la commissione in banca, che d'altra parte era la più importante.

E' scientifico. Anche con le rane succede puntualmente , se gli chiedo di fare due cose sono programmati per rispondere : "Un attimo, non posso fare due cose insieme" , oppure se tacciono la seconda non la fanno perchè non la sentono proprio e dicono "ma non me l'avevi mica detto".......

D'altra parte siamo in una crisi economica mondiale proprio perchè gli uomini 1) non sanno fare due cose insieme 2) non ascoltano le donne , ne sono assolutamente certa.

Naturalmente i gentili signori che leggono sono esclusi ecc.ecc.

Notte Marion , e buon corso .

 
 
 

Posso trasferirmi in Emilia Romagna?

Post n°1047 pubblicato il 25 Novembre 2011 da MARIONeDAMIEL
 
Foto di MARIONeDAMIEL

Avevamo trovato chiusi i due locali tipici che ci erano stati indicati per mangiare ; all'happy hour in una piazza del centro avevamo provato a chiedere di nuovo e ce ne avevano indicano un altro (noi agognavamo i tortelli modenesi chiaramente) , chiuso anche quello.

Girovaghiamo quindi senza meta e alla fine sconsolate entriamo nell'unico RISTORANTE evidentemente esistente ed ovviamente, vuoto.  Quattro camerieri schierati ci allarmano un po' ma poi ci rilassiamo perchè il posto è molto bello e di classe. In pratica io non ho mai mangiato in un posto dove uno ti serve il vino (prima bollicine, poi fermo ecc.) , uno ti porta le posate su un vassoio, il maìtre prende le ordinazioni , un quarto ti porta i piatti , e sempre quello delle posate ti pulisce le briciole dopo ogni portata....

Per fortuna la mia mentore si destreggia bene anche con la carta dei vini , Ferrari per iniziare (ho bevuto più in due giorni che in sei mesi.....) ; risotto sopraffino con aceto balsamico , piatto di formaggi con miele e marmellate serviti su una lastra di pietra , pasticcini assortiti per finire. Un delirio....

Si capisce subito perchè è una regione all'avanguardia.

Non tanto dalle poche macchine in circolazione nel centro di Modena , dall'assenza di negozi in franchising  e dalle piste ciclabili dappertutto (ma tutte le cittadine dell'Emilia sono così) ma dalle persone che dirigono la baracca .

Già dall'esordio dell'assessore regionale nel darci il benvenuto al convegno mi rendo conto della differenza LUNARE tra la mia regione (che pure non se la passa malaccio, pensa se avessimo persone capaci a governare...) e l'Emilia..... cioè questi parlano di fatti , di concretezze realizzate , di dati , di cooperazione tra le varie istituzioni , di Provincia che anch'essa si è spesa e ha investito , ha coinvolto gli altri enti territoriali assieme alla regione , e il progetto è decollato , ben prima che il governo puntasse il fucile alla tempia a chi ancora non si era mosso... tipo noi che siamo proprio fermi.

Per finire con l'intervento di un dirigente regionale con le contropalle , altro che i nostri.... accidenti e cacchio . Ma perchè non ci limitiamo a COPIARE da chi ha già fatto cose che FUNZIONANO???? Non sappiamo nemmeno copiare, ma dove andiamo....

E' bello andare , perchè poi si torna a casa . Se non fosse per il clima pessimo , ci potrei pensare all'Emilia .

Notte, Marion.

                              Mezzanotte per te

 
 
 

Mr. Monti

Post n°1046 pubblicato il 19 Novembre 2011 da MARIONeDAMIEL
 

Fare la fila è sempre un'esperienza interessante . 

Dietro e davanti ti trovi inglobato in un mondo di gente non solo sconosciuta , ma che può avere dei pensieri a te totalmente sconosciuti . Perchè in una fila, più lunga è meglio è, prima o poi si parla.

Tipo come la fila per la frittella. Dietro c'erano due ragazzi , saran stati poco meno che trentenni , che dicevano guardando i molteplici tre euro a frittella incassati dall'ambulante , "hai visto? e noi a fare tanti sacrifici e studiare come i matti....." , oppure quelli davanti , un gruppetto di quattro ragazzini , tre ragazze e un ragazzo assolutamente teneri che si sono presi due frittelle in quattro visto l'esoso prezzo della suddetta frittella , fatta appunto tagliare a metà e farcire però consolatoriamente di nutella....

Un ragazzo per tre ragazze , solito. Visto che al mondo siamo in maggioranza prima o poi arriverà il tempo che daremo il Ministero delle pari opportunità a un uomo , e magari gli lasceremo anche qualche ministero di "peso"... chessò... quella cosa noiosa della Difesa ad esempio...

Oppure la fila a scuola . La mia vecchia amica di matematica me la gioco per prima appena arrivata e quindi aspetto poco, ma poi per tutti gli altri la fila si è già formata e quindi. Presso la fila di quella di italiano si possono fare le parole crociate. Quindi attacco discorso (io o lei?) con quella dietro di me nella fila . A un certo punto , l'incredibile. "Lei" dice: "Ma io non capisco , visto che devono andare a lavorare, a cosa servono tutte queste ore di italiano e matematica.... basterebbe fare più laboratorio...."

Mi vengono subito in mente le scuole e l'educazione della gloriosa quanto tramontata Unione Sovietica , dove il lavoro manuale era (non completamente a torto in verità) sostenuto, stimolato e diciamo pure, imposto.

A cosa serve l'italiano e la matematica????

La matematica è quella cosa di cui ho scordato quasi tutto ma che ti consente di capire che in un qualsiasi problema devi:  1) capire i termini, 2) sapere le regole, 3) semplificare i fattori , 4) raccogliere i valori uguali per semplificare , 5) eliminare i fattori inutili ed eccola, la soluzione.... La logica è una cosa assolutamente affascinante anche perchè la puoi applicare a tutto lo scibile umano (a parte il pensiero femminile, direbbe qualche uomo ma sorvoliamo...);  

L'italiano ha mille perchè . Dai fondamentali in su . Innanzitutto serve a capire le lettere che il mondo ti mette nella cassetta della posta (a parte quelle di Equitalia per le quali non c'è speranza ma è colpa LORO) , ad informarsi su quello che accade , a saper compilare il modello del censimento o qualsiasi altro modulo che ci sbarri la strada , a fare un ricorso , un reclamo , ad evitare che ti mettano i piedi in testa , a presentare una domanda di contributo , a tenere un blog corretto grammaticalmente (bè io in questo senso sono molto carente....) , a sostenere una discussione , a scrivere parole d'amore , ad esprimere a parole le proprie emozioni , a consolare un'amica , a.....

E mentre con assoluta nequizia mi godo il suono delle parole "il Presidente del Consiglio Mario Monti" , "il Presidente del Consiglio Mario Monti" , "il Presidente del Consiglio Mario Monti" ,  e non mi pare vero , finisce la settimana. Volata anche questa.

E per le prossime che saran terribili : a noi due.

                                                Too Much Heaven

 
 
 

Post-interlocutorio

Post n°1045 pubblicato il 15 Novembre 2011 da MARIONeDAMIEL
 
Foto di MARIONeDAMIEL

Che poi l'unico motivo che mi può indurre ad andare alla fiera di San Martino non è che la frittella calda.

Oddio, quando le rane erano piccole , NELL'ERA DI BERLUSCONI CHE E' APPENA FINITA, le si doveva portare alle giostre; si facevano tutti quegli affari che girano, trenini e bruchi vari, autoscontri ma poco, casa degli orrori una volta sola e poi hanno avuto paura specialmente il grande, e altre cose no, zucchero filato , caramelle schifose di gomma quelle col gusto di coca cola che fanno malissimo e via, tanto era già partito un capitale...

Ma ora che le rane sono grandi , NELL'ERA POST BERLUSCONIANA , siamo liberi di andarci per i fatti nostri.

Così , evitando accuratamente le bancarelle del mercato-mercato , si cerca una delle tantissime bancarelle di dolciumi , quelle che appunto fanno le frittelle calde con lo zucchero sopra.

Eroicamente si percorre tutta la piazza strapiena di gente (ma che è? tutti che vogliono le frittelle calde? proprio stasera? proprio adesso che ci sono io?), la quale gente non rinuncia a cavalcare la ressa con tanto di passeggini con bambino dentro oppure cani che in alternativa o ti arrivano alle spalle o ti si infilano tra i piedi;

chiaramente si è quasi sempre "controcorrente", ovvero tutti vanno nel senso opposto al tuo e ti trovi un muro di gente davanti; non ho mai provato ma sarebbe interessante una volta fare dietro-front e seguire la scia, per poi scoprire che sei di nuovo controcorrente....

e avidamente, nonostante la fila dappertutto (eh si, tutti vogliono le frittelle calde) alla fine riesco a impossessarmi della mia ANNUALE frittella calda e zuccherata, e la posso mangiare in un angolino ai margini della piazza nel freddo della sera.

Poi altri due chilometri per tornare alla macchina...  nella frittella c'era pure poco sale secondo me... sigh, ora devo aspettare l'anno prossimo.

Troppi  "mente". Comunque notte, Marion..

 

 

 
 
 

E' FINITA.

Post n°1044 pubblicato il 12 Novembre 2011 da MARIONeDAMIEL
 

Sembrava la serata del Raphael , quando Craxi uscì e lo accolsero con le monetine, che roba....

 Napo siamo tutti con te, un eroe. Me lo immagino, a 86 anni che aspetta quello sciagurato che ritarda... alle venti e quaranta che gli manda un sms "E allora? Io devo andare a dormire e iniziare le consultazioni.....", alle ventuno quando arriva con mezz'ora di ritardo che lo convince una volta di più che non può porre condizioni con tutta la pazienza che ci vuole con gli sciagurati che hanno ancora un qualche potere... Napo, siamo tutti con te.... 

Beppe Severgnini (altro che non mi è particolarmente simpatico) ha detto una cosa giusta: "Lo abbiamo assolto perchè lui assolveva noi"; intanto parla per te che a me non mi rispecchia proprio, ma credo che un fondo di verità in questa frase ci sia.

Dov'è che si presenta il conto??? Ah: grazie per tutto eh. MAI PIU' POPULISMO.

Discorso della scesa in campo di Silvio, era prima che nascessero i gemelli....

"L'Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà.
Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare.
[...]
So quel che non voglio e, insieme con i molti italiani che mi hanno dato la loro fiducia in tutti questi anni, so anche quel che voglio. E ho anche la ragionevole speranza di riuscire a realizzarlo, in sincera e leale alleanza con tutte le forze liberali e democratiche che sentono il dovere civile di offrire al Paese una alternativa credibile al governo delle sinistre e dei comunisti.
La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L'autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e dal sistema di finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica. Mai come in questo momento l'Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori, ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo Stato.
Il movimento referendario ha condotto alla scelta popolare di un nuovo sistema di elezione del Parlamento. Ma affinché il nuovo sistema funzioni, è indispensabile che al cartello delle sinistre si opponga, un polo delle libertà che sia capace di attrarre a sé il meglio di un Paese pulito, ragionevole, moderno.
Di questo polo delle libertà dovranno far parte tutte le forze che si richiamano ai principi fondamentali delle democrazie occidentali, a partire da quel mondo cattolico che ha generosamente contribuito all'ultimo cinquantennio della nostra storia unitaria. L'importante è saper proporre anche ai cittadini italiani gli stessi obiettivi e gli stessi valori che hanno fin qui consentito lo sviluppo delle libertà in tutte le grandi democrazie occidentali.
Quegli obiettivi e quei valori che invece non hanno mai trovato piena cittadinanza in nessuno dei Paesi governati dai vecchi apparati comunisti, per quanto riverniciati e riciclati. Né si vede come a questa regola elementare potrebbe fare eccezione proprio l'Italia. Gli orfani i e i nostalgici del comunismo, infatti, non sono soltanto impreparati al governo del Paese. Portano con sé anche un retaggio ideologico che stride e fa a pugni con le esigenze di una amministrazione pubblica che voglia essere liberale in politica e liberista in economia.
Le nostre sinistre pretendono di essere cambiate. Dicono di essere diventate liberaldemocratiche. Ma non è vero. I loro uomini sono sempre gli stessi, la loro mentalità, la loro cultura, i loro più profondi convincimenti, i loro comportamenti sono rimasti gli stessi. Non credono nel mercato, non credono nell'iniziativa privata, non credono nel profitto, non credono nell'individuo. Non credono che il mondo possa migliorare attraverso l'apporto libero di tante persone tutte diverse l'una dall'altra. Non sono cambiati. Ascoltateli parlare, guardate i loro telegiornali pagati dallo Stato, leggete la loro stampa. Non credono più in niente. Vorrebbero trasformare il Paese in una piazza urlante, che grida, che inveisce, che condanna.
Per questo siamo costretti a contrapporci a loro. Perché noi crediamo nell'individuo, nella famiglia, nell'impresa, nella competizione, nello sviluppo, nell'efficienza, nel mercato libero e nella solidarietà, figlia della giustizia e della libertà.
Se ho deciso di scendere in campo con un nuovo movimento, e se ora chiedo di scendere in campo anche a voi, a tutti voi - ora, subito, prima che sia troppo tardi - è perché sogno, a occhi bene aperti, una società libera, di donne e di uomini, dove non ci sia la paura, dove al posto dell'invidia sociale e dell'odio di classe stiano la generosità, la dedizione, la solidarietà, l'amore per il lavoro, la tolleranza e il rispetto per la vita.
I1 movimento politico che vi propongo si chiama, non a caso, Forza Italia. Ciò che vogliamo farne è una libera organizzazione di elettrici e di elettori di tipo totalmente nuovo: non l'ennesimo partito o l'ennesima fazione che nascono per dividere, ma una forza che nasce invece con l'obiettivo opposto; quello di unire, per dare finalmente all'Italia una maggioranza e un governo all'altezza delle esigenze più profondamente sentite dalla gente comune.
Ciò che vogliamo offrire agli italiani è una forza politica fatta di uomini totalmente nuovi. Ciò che vogliamo offrire alla nazione è un programma di governo fatto solo di impegni concreti e comprensibili. Noi vogliamo rinnovare la società italiana, noi vogliamo dare sostegno e fiducia a chi crea occupazione e benessere, noi vogliamo accettare e vincere le grandi sfide produttive e tecnologiche dell'Europa e del mondo moderno. Noi vogliamo offrire spazio a chiunque ha voglia di fare e di costruire il proprio futuro, al Nord come al Sud vogliamo un governo e una maggioranza parlamentare che sappiano dare adeguata dignità al nucleo originario di ogni società, alla famiglia, che sappiano rispettare ogni fede e che suscitino ragionevoli speranze per chi è più debole, per chi cerca lavoro, per chi ha bisogno di cure, per chi, dopo una vita operosa, ha diritto di vivere in serenità. Un governo e una maggioranza che portino più attenzione e rispetto all'ambiente, che sappiano opporsi con la massima determinazione alla criminalità, alla corruzione, alla droga. Che sappiano garantire ai cittadini più sicurezza, più ordine e più efficienza.
La storia d'Italia è ad una svolta. Da imprenditore, da cittadino e ora da cittadino che scende in campo, senza nessuna timidezza ma con la determinazione e la serenità che la vita mi ha insegnato, vi dico che è possibile farla finita con una politica di chiacchiere incomprensibili, di stupide baruffe e di politica senza mestiere. Vi dico che è possibile realizzare insieme un grande sogno: quello di un'Italia più giusta, più generosa verso chi ha bisogno più prospera e serena più moderna ed efficiente protagonista in Europa e nel mondo.
Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano."

 
 
 
 
 

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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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