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Stalingrado

Post n°1022 pubblicato il 25 Agosto 2011 da MARIONeDAMIEL
 

Post lunghissimo c'aggià fà.

Che poi questa parola mi fa venire in mente il libro che lessi ragazzina sull'assedio di Stalingrado; cioè non per dire ma dopo aver letto e riletto i vari Piccole Donne, Il giro del mondo in.., tutta la saga di Salgari, I ragazzi della via Paal, Le avventure di Tom Sawyer e via dicendo, io leggevo tutto quello che trovavo in casa.

Ovvero i libri di mio padre. Tipo "Biografia di Tito", "La notte dei lunghi coltelli", "Il gran consiglio del fascismo" eccetera, e tra questi c'era anche questo bellissimo della battaglia per l'assedio di Stalingrado, seconda guerra mondiale naturalmente. Come potevo uscire diversa dalla palla che sono?

La battaglia di Stalingrado me la ricordo, era un libro di Selezione dal reader's digest , mitica collana dalla quale comparvero in casa mia i libri più strani e i romanzi più assurdi.

Stalingrado fu l'emblema della resistenza russa all'invasione tedesca, una roba mitica. L'ho riletta con molto piacere su wiki e ho trovato in rete foto eccezionali.  Stalingrado venne attaccata dalle truppe tedesche il 17 luglio 1942 , dalla 6.a armata tedesca comandata dal generale von Paulus.  L'armata rossa venne schiacciata dentro Stalingrado. 

 "La città era di fondamentale importanza strategico economica per l'unione sovietica; la sua perdita avrebbe intaccato in modo rilevante le risorse industriali e avrebbe compromesso i collegamenti con il Caucaso e i suoi bacini petroliferi; per Stalin inoltre costituiva motivo di prestigio personale, perchè era intitolata a lui. Stalin era anche convinto del crollo morale dell'intera armata rossa nel caso di ulteriori ripiegamenti senza combattere e dell'abbandono di terre della Russia profonda". Pertanto venne ordinata la difesa a oltranza. La città, isolata da tutti i lati, riceveva i rifornimenti di notte, attraverso il Volga; al di là del fiume, le linee russe.  "Stalingrado non è più una città. Di giorno è un'enorme nuvola di fumo accecante. E quando arriva la notte i cani si tuffano nel Volga, perché le notti di Stalingrado li terrorizzano."

Bombardata e attaccata incessantemente dalle ingenti forze tedesche,  la 62.a armata sovietica, con a capo l'altrettanto mitico generale Čujkov che posizionò sempre i suoi posti di comando vicinissimo alle prime linee, rischiando spesso la vita, resistette eroicamente. Energico, impavido, impermeabile al pessimismo e pieno di risorse, organizzò la disperata resistenza della sua 62ª Armata con lo scopo di impedire la conquista della città da parte dei tedeschi, di dissanguare le forze nemiche e di guadagnare tempo per permettere allo Stavka e a Stalin di organizzare le forze di riserva necessarie per una grande offensiva invernale. A Stalingrado il tempo è sangue, divenne il motto sovietico di quei giorni.

La popolazione civile rimase bloccata in gran parte dentro la città, e molti civili parteciparono alla sua difesa combattendo coraggiosamente e strenuamente strada per strada, casa per casa a fianco dei soldati russi. I tedeschi più volte furono convinti di aver conquistato ed espugnato la resistenza russa, ma ogni volta così non era , nonostante tutto il loro potenziale bellico e di uomini che Hitler faceva affluire nella zona.

Gli scontri furono terribili, e i due grandi generali, Paulus e Čujkov , erano sottoposti a pressioni terribili, Paulus aveva una gastroenterite somatica e un vistoso tic al volto , Čujkov una brutta dermatite alle mani accentuata dallo stress.  

Nonostante le molteplici offensive tedesche, i russi, decimati dagli scontri ma mai vinti, abandonavano zone della città ma non smettevano di resistere. Si arrivò così a novembre, quando Paulus, a un passo dalla vittoria decisiva riceveva la stupefacente comunicazione proveniente dal comando di interrompere tutte le azioni offensive a Stalingrado e di disimpegnare forze mobili da impiegare a ovest verso il Don. Era cominciata l'operazione Urano, piano organizzato da Stalin e dai suoi generali per accerchiare con una manovra a tenaglia il raggruppamento dell'Asse tra il Don e il Volga; l'operazione riuscì, grazie allo spiegamento di forze sovietico, alla velocità della manovra dei carri russi messi in campo (500) e all'ampiezza della manovra.

Paulus si ritrovò così da accerchiatore ad accerchiato, stretto in una sacca. Hitler ordinò la resistenza a oltranza e impedì la ritirata delle truppe tedesche, che così facendo impegnarono ancora per qualche mese i sovietici. "La lotta finale, che si svolse dal 10 gennaio al 2 febbraio 1943, venne condotta dalle due parti con particolare accanimento fino all'ultimo: i sovietici fecero uso in massa dell'artiglieria per polverizzare i nuclei di resistenza delle truppe tedesche straordinariamente indebolite dal lungo assedio; le successive linee di arroccamento predisposte dai tedeschi per prolungare al massimo la resistenza vennero travolte." Paulus, isolato nella sacca meridionale, venne catturato il 31 gennaio 1943. Le perdite umane da parte sovietica ammontarono a 478.000 morti o dispersi e 650.000 feriti; il calcolo delle perdite dell'Asse , dice wiki, è particolarmente difficile:

"i tedeschi ne uscirono con 20 divisioni distrutte completamente a Stalingrado ed almeno altre 10-15 nelle battaglie del teatro meridionale del fronte orientale; i Rumeni persero circa 15 divisioni, gli Italiani 10 e gli Ungheresi altrettante (per un totale di circa 65-70 divisioni, cioè almeno 900.000 soldati). Le perdite dentro la sacca furono di 140.000 morti e dispersi e 100.000 prigionieri (sarebbero tornati in Germania dopo la guerra solo 6000 soldati), ma a questi prigionieri devono aggiungersene altri presi al di fuori della sacca (almeno altri 50.000 soldati) e i prigionieri rumeni (circa 100.000), ungheresi (60.000) e italiani (altri 50.000). Il totale dei prigionieri dell'Asse ammonta dunque a 360.000 uomini, la maggior parte dei quali non fece più ritorno in patria. Mancano poi i dati delle perdite dell'Asse durante la fase offensiva d'estate (minimo altri 200.000 uomini sembra una cifra prudente).
In conclusione l'Asse dovrebbe aver perso complessivamente oltre 1.100.000 soldati di cui circa 400.000 prigionieri."

Che roba...

Comunque sia questa faccenda della Stalingrado italiana bisogna che la risolviamo al più presto. Che se Penati o chi per lui ha preso due miliardi di lire e li ha dati al partito, ci dev'essere più di qualcuno che sa di questa cosa, no? Dobbiamo risolvere questa faccenda.  

Notte, Marion

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Commenti al Post:
mpt2003
mpt2003 il 26/08/11 alle 07:27 via WEB
si dobbiamo risolverla, ma ho poche speranze ...qui non abbiamo l'inverno e la capacità russa di resistere....buon giorno marion ( qui il pc segna 21 gradi...c'è stata di peggio!)
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 26/08/11 alle 21:29 via WEB
21 gradi? vengo a stare da te anch'io! :)) intanto il personaggio si è autosospeso dal partito (ed è già qualcosa), se rinunciasse alla prescrizione e andasse anche a processo non sarebbe male....
 
massimocoppa
massimocoppa il 26/08/11 alle 09:39 via WEB
complimenti per le eterogenee letture...
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 26/08/11 alle 21:29 via WEB
grazie :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
nnsmettodsognare il 26/08/11 alle 12:01 via WEB
Hai letto un libro così? Che parlava di guerra, generali, morti, assedi, sangue e dolore? Ammazza che stomaco :)
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 26/08/11 alle 21:37 via WEB
Certo :)
La storia è sempre stata una delle mie grandi passioni, specialmente quella contemporanea; le battaglie poi... dovresti leggere di quelle sull'Isonzo della prima guerra, sette assalti... migliaia di morti.. ora sto leggendo la vita di Cesare: ammazza che figlio di puttana! ma che coraggio....
sai cosa faceva un faraone egizio? faceva scolpire sul marmo dei suoi trofei di guerra i genitali maschili se il popolo vinto si era comportato con coraggio , mentre se i soldati battuti erano pusillanimi veniva raffigurata la natura femminile :))) Cesare invece era molto magnanimo con gli sconfitti....
 
rubinero
rubinero il 26/08/11 alle 23:21 via WEB
Certo che il "preambolino" che hai usato...fa sembrare ciò che è successo a Sesto San Giovanni, una promenade en plein soleil, avec petit dejuner...ciò non toglie che il fronte attuale passi anche da lì.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 27/08/11 alle 22:32 via WEB
eh caro Bruno, come diceva Mp non ci sono più i russi di una volta... petit dejuner è molto carina, mi suona bene, quantunque il francese non sia la mia lingua preferita :)
 
rypdal
rypdal il 28/08/11 alle 10:05 via WEB
Eh già... Quando il forestiero armato (e come, e quanto!) ti assale, non pensi ad altro che a difendere la tua terra. Poi quando la guerra è finita ti rendi conto di averla difesa a beneficio di Stalin. Fanculo Stalin!
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 28/08/11 alle 15:31 via WEB
Eh si; ma il problema è che la terra non è mai tua, in nessun caso :)
 
   
rypdal
rypdal il 28/08/11 alle 16:50 via WEB
La questione della tua terra è connessa a quella della proprietà privata. Se escludi la prima escludi la seconda, perché la seconda ha bisogno della prima per definire le entità competenti nel merito, e per regolamentarsi. Sarebbe interessante rileggere questa tua affermazione dopo che qualche squatter o altro tipo di parassita (termine in tal caso privo di significato) si fosse installato in casa "tua" senza il tuo consenso. Sempre che tu avessi ancora a disposizione il "tuo" computer quando serve a te.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 28/08/11 alle 23:13 via WEB
Al primo: ;-))
Allora ampliamo gli orizzonti: sarebbe meglio per uno squatter essere ospite/padrone in casa mia, che pulisco una volta alla settimana circa (in realtà un pò di più ma non sono ossessiva) , o a casa della mia vicina diripettaria, che passa ogni giorno l'aspirapolvere a vapore dal quarto piano fino alla cantina?? Credo che la vita sarebbe più facile a casa mia, basta che non si faccia vedere da me o mi dia fastidio; allo stesso modo forse è meglio vivere in un paese un pò caotico, ma in fondo libero, che non sotto una acclamata dittatura... il che nel nostro esempio non vale , perchè entrambe erano dittature e pure sanguinarie, anche se di padroni diversi.
 
   
rypdal
rypdal il 28/08/11 alle 16:54 via WEB
Ovviamente poi le terre cambiano di proprietà, a seconda dell'invasore che vince. Ma non è che siano di nessuno, caso mai prima sono di uno e poi di un altro. Vale anche per la Stalingrado italiana, che altrimenti non sarebbe mai stata definita così.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 28/08/11 alle 23:16 via WEB
E' proprio questo che volevo dire, la terra non è tua (in prospettiva storica ovvio) , ma sempre di qualcuno che ha il potere di "concedertela", anche se ora viviamo in tempi relativamente tranquilli, Equitalia a parte, ovvio :)
 
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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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