..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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Post n°1213 pubblicato il 18 Agosto 2013 da MARIONeDAMIEL
Una volta ho letto un libro sulla gelosia. Spiegava tutte le forme possibili di gelosia e di come questa rovini la vita di parecchie persone. Ma non è questo. La gelosia è un sentimento umano forse irrazionale ma anche naturale. Poi ci sono gli estremi che si chiamano tali perchè son sempre pericolosi, gli estremi di ogni cosa.... Ciò che stupisce è che puntualmente si sopporti , la gelosia.... Penso a quante vite nascoste e infelici , a quante anime sorridenti incontri e ai drammi che invece stanno dietro a quelle parole, a quegli occhi e che esplodono improvvisi e ti si rivelano in poche parole.. si può riassumere una vita di dolore in poche parole? Forse si. E' molto triste. Oggi siamo andati alle mie montagne. Quando passo davanti ai primi monti coperti di alberi mi rituffo nella fanciullezza , i viaggi in macchina con papà e mamma a trovare i parenti di mamma ...a me sembravano viaggi lunghissimi.... è come passare da una porta temporale e tornare indietro , vedere le cose come le vedevo allora , essere come ero allora... Invece oggi un sacco di austriaci di passaggio per il mare , un sacco di caldo anche là , un sacco di sole , poca gente in giro; ma il rumore del vento tra gli alberi quello è lo stesso. Una donna guarita dalla malattia di amare troppo (ma anche semplicemente una donna consapevole, e che ama la vita e se stessa) : SA, di meritare il meglio che la vita può offrire..... R. Norwood "Donne che amano troppo" |
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
questo è appunto UN caso.
ancora una settimanina si, ma mi sembra di stare a casa da un mese ;-))))
ma tutti raccontiamo... è abilità di chi ti ascolta pesare e capire...
in questo caso (A) forse si cerca di fare il vuoto intorno al partner , di preservare l'esclusività del rapporto con qualsiasi mezzo; ciò non può portare a nulla di buono, impedisce le relazioni anche normali del compagno/a, lo inibisce, lo "costringe" a pensare che tutto ciò di cui ha bisogno si trova in quella relazione e che ci si sta bene, e che anche se si fa qualche piccolo sacrificio vale la pena; praticamente , una violenza.
vada per ricatto A B C : A delle donne rispetto agli uomini (io ad esempio quando mi viene la depressione... ma giuro che non lo faccio apposta) , B degli uomini rispetto alle donne; C?
cmq sia , c'è sempre chi soffre per amore o per tenerselo... tutti abbiamo fatto rinunce ponderando ciò che è importante, ma chi fa soffrire consapevolmente non è una bella persona....
certo il solo fatto di soffrire non attribuisce automaticamente la ragione , ma siamo in presenza di un ricatto affettivo che FA soffrire del tipo "se fai quella cosa io non ti parlo più" ; tieni conto che le due posizioni non sono pari: una delle due ha bisogno dell'altra, forse una ama l'altra e l'altra invece si lascia amare... cose che succedono .... certo, ciascuno deve tutelare i propri "interessi"... ;-))
ho letto il libro della Norwood, quello contro le dipendenze affettive. E' lodevole quello che dice e potrebbe funzionare anche per i soggetti maschili; in fondo è una terapia che si prefigge di...
A me ha fatto un po' "spavento" perché mi ha catapultato in una specie di sala chirurgica..da lavaggio del cervello. ritengo sia una valida lettura d'urto per chi è dipendente da certi comportamenti che hanno origine nello storico del vissuto delle persone, in questo caso delle donne. Prendere le distanze dalla sofferenza cercando di rendere consapevole il soggetto e proponendo u'alternativa di cura al giorno. La cosa è presentata in maniera molto seria: prima cosa da capire è che si è malati, come un tossicodipendente.
ma il libro che hai letto non è lo stesso libro citato nel post? d'altronde ne avrà scritti.... il libro del post è scritto molto bene, non tutti gli psicologi sanno scrivere in maniera non stancante; la prima cosa è capire che si è malati... già, mica è cosa da poco... perchè generalmente in questi casi si è prigionieri di una falsa applicazione della parola "amore", non se ne conosce altro, non si vedono altri orizzonti, si scambia protezione per sopportazione pensando che sia tanto.... la dipendenza affettiva ed emotiva da qualcuno è sempre deleteria, si, è come essere tossicodipendente. Il punto è come fare a imparare ad essere autonomi dal punto di vista emotivo... ci vuole molta forza, e tempo, e pochi ci riescono