..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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IO AIUTO CHIARA
CHIARA, UNA BLOGGHER
laretexchiara
GENNAIO, 2013
Il cielo stellato sopra di me,
e la legge morale in me (Kant)
Verba volant, scripta manent
Gli uomini ti cambiano, di solito in peggio
A Mia e a me.
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Bozza Salvata alle ore 21:06 del giorno 25/10/2011
Ho imparato che bisogna non farsi prendere dall'entusiasmo per un bel post letto , dietro ci potrebbe essere una persona che non ti fila nemmeno di striscio dall'ego enorme ; Ho imparato a non badare al mio sentirmi , a volte , fortemente inadeguata , un po' per quello che scrivevo , un po' per quello che ero e sono ; Ho imparato che la solitudine , per te Marion, c'è anche qui; si , a volte mi sono sentita sola , perché per me il blog non era il modo per far vedere se e come sono brava a scrivere , ma una questione di reciprocità e amicizia ; invece spesso tu avevi tempo per gli altri , gli altri non per te; a volte mi sono sentita (auto)emarginata in quanto mai aspirato a essere poeta (o poetessa?) o giornalista , insomma , mai saputo scrivere pagine di letteratura , invece qui molti lo fanno ; con un'unica persona mi sono sentita attaccata , una unica in sei anni , in fondo mi è andata bene anche se la devastazione che ha prodotto non è stata poca cosa per molto tempo , senza contare che a causa sua (è un uomo) una donna che era mia amica mi ha , da allora , scansato (e io lei) , d'altronde lo capisco e l'ho fatto anch'io (sbagliando) in altri casi: ho imparato che non sempre è necessario scegliere. |
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
era una specie di punto sull'esperienza del blog; il riferimento ai pazzi in particolare era fatto pensando a un tipo , che si proclamava uno psicologo o psichiatra non ricordo , che ha ancora il blog mi pare di aver visto e che casualmente è di destra; ci ho discusso per un periodo e , secondo me, uno così mi pareva talmente "manipolatore" da non poter fare quel mestiere, e se lo faceva (fa) davvero, siamo nei guai... dai dai che agosto migliora , ne son certa! un bacione grande grande a te e a tutta la tua bella truppa
che poi si, magari pensiamo di essere corretti e di non giudicare ma secondo me è impossibile non farsi un'idea degli altri e conseguente giudizio... che poi non gliela dici è questione di delicatezza e sensibilità, più o meno..
ad esempio Dostoevskij, in "Delitto e castigo": "... e tutti i vicini si ritirarono verso l'uscio , con quello strano senso di soddisfazione che sempre si nota anche nelle persone più intime quando una disgrazia colpisce improvvisamente chi è loro vicino, e dal quale non è immune nessuno, senza eccezione, nonostante ogni più sincero sentimento di commiserazione e di simpatia." ...
praticamente una sfida continua con i tuoi limiti .. tipo uno sportivo quando prova la sua forza e resistenza; ci vuole tensione costante , è stancante credo; io son pigra , grande difetto; quando avrei avuto le energie non volevo, ora che vorrei non ho le energie , la vita si diverte a farti capire le cose quando è troppo tardi.. e non dirmi che non è troppo tardi perchè tanto l'ho già deciso.
quando ho letto quella frase di D. ho sussultato; credo che la parola "soddisfazione" non sia quella esatta, infatti lui la definisce "strano senso di soddisfazione"; più come un sollievo.. un alleggerimento in qualche modo, un pensiero inconscio forse: "non è capitato a me"....
provare tristezza è normale ma per quanto? una frazione di secondo? il tempo della notizia? o ci pensi anche dopo? non ci dormi la notte? non credo... io credo che sia l'istinto, l'istinto ti porta a pensare a altro nel più breve tempo possibile, senza rendersene conto; salvo che chiaramente il dolore non colpisca te direttamente o gli affetti più cari..
gli istinti fondamentali che governano un po' tutti gli altri sono: Eros signore dei desideri, Narciso l'amore verso di sé, il Caso - la fatalità, Edipo, la trasgressione (Scalfari, "L amore la vita il destino") letto a marzo 2014 ;-)