..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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TAGLIASPRECHI
IO AIUTO CHIARA
CHIARA, UNA BLOGGHER
laretexchiara
GENNAIO, 2013
Il cielo stellato sopra di me,
e la legge morale in me (Kant)
Verba volant, scripta manent
Gli uomini ti cambiano, di solito in peggio
A Mia e a me.
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Non ci avrei scommesso una lira e invece è andata bene. Mi ero iscritta un po' perchè ero quasi sempre andata le poche volte che avevano organizzato, un po' perchè non si può sempre dare l'impressione di essere degli snob. E pure senza la mia amica, che non aveva potuto proprio venire quella sera. E per tutta la settimana precedente avevo pensato: ma Marion, ormai hai l'età per fare ciò che vuoi, a trent'anni si sta un po' in compagnia con chi capita, a quaranta cominci a selezionare ma a cinquanta hai la vita in mano senza problemi di sorta.... ... quindi Marion tu vorresti andare lì col rischio di trovare quelli che alle medie ti prendevano in giro e ti chiamavano "giraffa", oppure quelli che avevano inventato quella canzoncina un po' sporca pure, su te e su G., un povero ragazzo che forse ti aveva lanciato qualche occhiata e forse aveva detto ai suoi amici che tu gli piacevi (a te Marion non aveva mai detto niente ma fatto sta che vi avevano fidanzati per forza), canzoncina che ti aveva tormentato per anni dalla vergogna; oppure di incontrare quelle compagne tutte spigliate che ridevano e scherzavano coi ragazzi non timidi (solo quelli timidi guardano le ragazze timide e tu lo eri molto) , e i ragazzi non timidi erano naturalmente i più carini e tu invece ti sentivi un rospo amorfo impedito e che arrossisce pure... questo avevi pensato fino a dieci minuti prima, con la tentazione di farti venire una febbre improvvisa che provvidenzialmente ti avrebbe impedito di andare... e invece eri andata, vincendo i tuoi timori perché a cinquant'anni non ci si può nemmeno fare più le seghe mentali eh.... e primo, avevi trovato anche due professori alla cena , il mitico di tedesco e la mitica di italiano , e secondo tutti ti avevano riconosciuto subito , tu no invece , come fisionomista fai letteralmente schifo.... e si era avvicinato un signore con la barba brizzolata e ti aveva chiamato "Marion!" , e tu "oddio perdonami... tu sei... ", "io sono U., abitavo vicino a te non ricordi? andavamo sempre nel prato a giocare assieme , facevamo la banda, ricordi?" oddio U..... e la compagna bellona, quella che rideva e scherzava con tutti i ragazzi, che si era seduta davanti a te e parlando non eri più invidiosa di lei (separata e con un sacco di storie, sempre bellissima con minigonna e tacchi), ora ti era simpatica e ti eri resa conto che tu eri tu, una donna praticamente consapevole di essere ciò che aveva voluto essere, certo ci avevi messo un po' ma ora eri una donna sicura di te, apposta non avevi messo nemmeno un filo di trucco, apposta nemmeno il parrucchiere, apposta niente orecchini solo una collana importante e basta sulla scollatura della camicetta; ed era stata empatia con tutti, proprio con tutti, anche con gli ex ragazzi scemi che forse erano loro ad avere un po' timore di te; e verso l'una erano uscite le foto dei figli e i ricordi di scuola (tu naturalmente non ricordavi quasi nulla ma U. aveva una memoria prodigiosa e ricordava particolari che riemergevano miracolosamente da dove stavano sepolti....) e i nomi dei molti compagni che non erano venuti e i ricordi di te, Maura, che non ci sei più da ormai quattro anni; e il professore di tedesco (scusa ma posso darti del tu? gli avevi detto, e lui naturalmente aveva acconsentito e allora gli avevi rivelato che il suo metodo , con una lavagna verde e dei disegni delle cose con i nomi in tedesco, ti aveva affascinato da ragazzina e ti aveva fatto amare il tedesco e lui aveva risposto eh, ma tu ci hai messo del tuo, eri brava...sai era il mio primo anno di insegnamento con voi... la scoperta del rovesciamento delle prospettive che meraviglia... ) e poi alla fine quando aveva fatto il discorso aveva detto di aver sempre ricordato, tra altri nomi, anche te, che eri la più buona della classe, e stavolta non c'erano state battute di sorta da parte di nessuno; e alla fine ci si era abbracciati tutti con la promessa di rivedersi presto , e ancora "ma sai che sei sempre uguale? solo che allora avevi la coda....."; già avevo la coda e non mi piacevo per niente... guarda tu se bisogna andare a una cena di classe per capire qualcosa di sè.... |
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
(o si dice lo gnocco e il malvasia, chissà....)