..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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Gli uomini ti cambiano, di solito in peggio
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Post n°1991 pubblicato il 25 Ottobre 2024 da MARIONeDAMIEL
Tanto che ho visto la serie (Le regole del delitto perfetto) due volte di fila... nemmeno Star Trek ... cosa mi è piaciuto di questa serie? tante cose: è distantissima dal nostro mondo, un po' sopra le righe e ambientata in "America"; lei è bravissima nel ruolo, tanto che è stata la prima donna nera (pensa te) ad aver vinto certi premi cinematografici; la solita dicotomia della donna di successo che fa pensare (ai più): ma poi sarà felice? come se una donna avesse sempre una scelta da fare nella sua vita, tra la carriera e la famiglia, tra l'appagamento lavorativo (a cui tengono tutti gli uomini) e il tenere insieme la baracca a casa ... per molti uomini è più importante la famiglia, per la donna... ma sono le donne a dovere rispondere a questa domanda, questo è il punto.... la scelta... ma poi la "quotidianità", non i soliti film confetto dove è tutto perfetto.... ad esempio si vede lei che mastica scompostamente come capita di fare a ciascuno di noi, le sue debolezze, l'alcol , il cibo spazzatura, il modo di vivere degli americani , un sistema che spinge alla massima competizione con le sole proprie forze e con tutti i mezzi, chi è migliore in questo emerge; l'omosessualità: per la prima volta vedo raccontato un rapporto d'amore e di sesso tra uomini (e donne) in chiaro l'approccio con gli studenti, che non vengono coccolati ma talvolta umiliati e comunque sferzati e incoraggiati a lottare gli uni contro gli altri per "vincere", ed essi che si adeguano a questo e si mettono a gareggiare per il predominio l'ipocrisia, i vari caratteri dei personaggi che danno molteplici sensazioni: che tutto sia possibile e nello stesso tempo che tutto sia sbagliato i personaggi "persi", usciti da infanzie difficili con storie di abusi e di violenza (Bonnie e Frank), che non riescono a uscire dalla loro angoscia e vivono una vita dura e quasi senza senso, e per i quali alla fine gli autori decidono debbano morire non da ultimo gli omicidi e connessi colpi di scena, dei quali l'unica e reale artefice sembra sia lei, Annalise, ma in realtà lei è la figura "buona" della storia, non ammazza nessuno e i vestiti... oh, i vestiti una bellezza.... insomma, amo questo personaggio, forse amo anche lei. |
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
Inviato da: cassetta2
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