Due ragazze di paese. Come me. Le mie amiche d'infanzia, nate e cresciute nella stessa strada. Insieme abbiamo imparato ad andare in bici, che a giocare con le bambole non ci si perdeva molto tempo, insieme il primo motorino, insieme i primi ragazzi.
Che era tradizione che i ragazzi di T. venissero a morose nel mio paese.
E ieri una serata insieme, noi tre sole, dopo... non so.. venticinque anni forse.
Evidente l'imbarazzo all'inizio, troppa vita passata poi lontate, anche se si sapeva una dell'altra. Scuola superiore diversa, e poi dei ragazzi di T. ci si innamorava anche, come da tradizione, e infatti loro due han fatto così;
io invece, con uno dei miei soliti, inaspettati (per gli altri), colpi di testa, mi ero innamorata follemente di te, ex amore mio, e avevo chiuso con tutto il resto.
Abbiamo parlato a lungo dei figli, ovvio, come indugiando in qualcosa.
E poi all'improvviso, è successo.
Siamo di nuovo in quella tua cantina dove ci rifugiavamo ad ascoltare la musica e a parlare delle cose che affliggono le ragazzine, e a sognare, non si sa bene cosa. E ora ci stiamo dicendo le nostre solitudini di donne.
"Ma cos'hanno da ridere quelli? Ci guardano e ridono..."
Una tavolata di giocatori di basket, a giudicare dall'altezza.
"Li vorrei vedere tra vent'anni.. che poi, guarda quello, è già pelato..." . E giù a ridere.
Ci abbiamo messo un pò ma ci siamo ritrovate, siamo di nuovo noi tre, le ragazzine di quella strada e, si sa, le ragazzine son ancora capaci di sognare.
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 23/12/2023 alle 21:22
Inviato da: magdalene57
il 23/12/2023 alle 19:10
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 18/11/2023 alle 17:19
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 18/11/2023 alle 16:56
Inviato da: Dott.Ficcaglia
il 18/11/2023 alle 15:48