..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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TAGLIASPRECHI
IO AIUTO CHIARA
Il cielo stellato sopra di me,
e la legge morale in me (Kant)
Verba volant, scripta manent
Gli uomini ti cambiano, di solito in peggio
A Mia e a me.
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Il viaggio non è ancora iniziato. "Mà, dov'è che andate?" Passano a prendermi alle sette e mezza. Prima si tratta di portare la figlia di Franci dal moroso, poi siamo libere. Tutte e quattro, di nuovo, così, erano 28 anni. Tanti anni senza sapere niente e sapendo tutto una dell'altra, e ora il tuo male ti ha portato qui a curarti, i tuoi occhi da zingara. Questo ci ha riunito. Tra una settimana ripartirai ma ora sei qui. "Allora, galletto e birra per tutte?" E cominciano i ricordi. Ma com'è che io non mi ricordo niente... "Ti ricordi quell'incidente in macchina che eravamo con quei due ragazzi?" "E ti ricordi quell'estate nell'appartamento a Grado?" "Oddio, non me lo ricordo proprio... ricordo il terrazzino però..." "Eppoi è arrivato G. in piena notte e ha suonato il campanello, e Andrea Z. è andato ad aprire in mutande e stivali..." E giù a ridere.... "E quella volta che abbiamo buttato quella bici nel canale di Grado?" "E quell'estate che si stava in bar nei pomeriggi afosi, e poi si perdeva la corriera e via in autostop per andare a fare la stagione....io facevo la cameriera e tu lavoravi in sala giochi..." "E quanto tu arrivavi in bar, mi vedevi piangere, mi chiedevi perchè piangi, e poi ti mettevi a piangere anche tu....." Poi dici, io-di-amiche-come-voi-non-ne-ho-più-trovate, anche se laggiù, dove abiti, ne hai molte di amiche. E' come vuotare il cuore in un botto, essere di nuovo a casa, l'odore dei campi estivi bruciati dal sole, la musica, le sigarette, il flipper, la malinconia, l'ignoto. Parliamo poco di voi, dei compagni della nostra vita; quelle di noi che hanno una vita quasi normale, non ne parlano affatto. Solo noi, solo noi, come eravamo e come siamo. Cos'abbiamo passato, come siamo arrivate qui. Se ti guardo negli occhi devo trattenere le lacrime più volte.. dovete-venire-a-trovarmi-presto... Presto. Ci guardiamo. Certo che veniamo, a giugno. La musica è assordante e si cambia locale. Via in macchina, guida Franci. Non siamo mai state in macchina assieme, troppo giovani il destino ci ha separate. E' una sensazione strana. Come se, per un attimo ancora, il viaggio non fosse iniziato. |
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
L'ultima volta che sono stata giù ho rivisto un'amica, quella con cui si andava a guardare le locomotive e si prendeva il gelato bicolor. Noi ci siamo viste ininterrottamente dai 5 ai 25 anni, poi la vita ci ha divise. Ma rivedersi è stato come non esserci mai perse "ti ricordi, ti ricordi, e poi ti ricordi", e poi c'erano i nostri quattro bimbi che giocavano insieme come facevamo noi, è stato bellissimo. Lo dico sempre, l'amicizia è una cosa grande, più dell'amore.
Già si non possono più tornare, peccato.