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Però. Tre o quattro eruzioni così e magari ci estinguiamo come i dinosauri....

Post n°869 pubblicato il 19 Aprile 2010 da MARIONeDAMIEL
 

Lei vive sola e libera.
(Da un articolo pubblicato su Duepiù, Franca Romè, 1974. Un libercolo trovato tra i libri di mio padre).

Una sottile invidia serpeggia sovente intorno a quelle creature privilegiate da parte delle "mogli", delle incastrate per eccellenza. Quelle che gemono per i malumori del marito, per le costrizioni degli orari, gli obblighi verso i figli. Quelle donne, insomma, per le quali liberarsi una volta per tutte dalla routine quotidiana sembra la chiave per aprire la porta magica della felicità. Nell'incoerente proiezione di desideri frustrati la coniugata-casalinga spesso sogna a occhi aperti del paradiso in cui si muove una donna che vive sola: possiede il gran bene dell'indipendenza. Può fare ciò che vuole di sè, del suo tempo, del suo denaro e quello che più conta, del suo corpo, senza dover rendere conto a nessuno, senza sentirsi in colpa. Insomma una meraviglia.

Allora rovesciamo la medaglia e rispondiamo a queste mogli,regine di piccoli castelli tutto sommato ancora protetti da un bel ponte levatoio che a sera, si solleva e protegge.

Una donna sola. Dove vogliamo situarla? In una condizione ottimale? Bene, diamole un'età magnifica, trentacinque anni, ad esempio. Mettiamola in un lavoro di prestigio, relazioni pubbliche, diciamo. Facciamola anche bella, ma non in senso tradizionale, lei è un tipo. Aggiungiamo che si porta dietro quel certo non so che, quel sexi naturale che piace tanto agli uomini (ma che lei non fa niente per mettere in mostra). In più vive sola, in un confortevole appartamento. E' brava in casa, cucina, lava, stira, ecc. Risparmia anche. Legge e ha studiato. Ama la musica e i viaggi. Però se è il caso, si infila un paio di pantaloni vecchi e dipinge i muri di casa, o al contrario, sa indossare un abito di chiffon e non sfigura da nessuna parte.

Bene, adesso facciamola vivere nella realtà di tutti i giorni, e nella società così com'è. Nel lavoro va tutto bene, anzi benissimo. E' in gamba, efficiente, persino simpatica. Dopo averla sperimentata con una certa dose di diffidenza, gli uomini l'hanno accettata per quel che vale. E poi, cosa bella e apprezzabile, la trattano come una di loro, non necessariamente come una donna alla quale far la corte e da guardare con ironia. 

Ma poi il lavoro finisce e nell'equa distribuzione del tempo , dei suoi giorni e delle sue notti, ne ha di ore da passare questa donna. Vediamo cosa succede.

Quasi sempre ci sono le giornate buone, quelle nelle quali andare a casa, riordinare  abiti e cose, riti tranquilli. Un pò di cena, qualche giornale arretrato, un pò di musica, un bagno, una telefonata e poi a dormire. La settimana è faticosa e poi lei non ama la mondanità e le uscite a tutti i costi.

Ma questa donna non è un robot, ha sangue, carne, vita. A volte va avanti così per mesi, poi sente che le manca qualcosa, ma sopratutto non sa più dove mettere i suoi gesti. Il bisogno di comunicare, di fare e ricevere una carezza, la voglia di un sorriso.

Ma come si dirà, in un quadro del genere manca il maschio? Un uomo deve averlo per forza! Ma quale? Quello delle riviste di carta patinata? che la porta a cena, al we, e la copre di premure? No, la realtà è diversa, più cruda, più dura.

Per questa donna per come l'abbiamo descritta, di rado c'è "l'uomo", ci sono "gli uomini". Lei questo non lo ha voluto, lo ha imparato sulla sua pelle. Ha amato un uomo per anni, poi è andata male. non è stata colpa di nessuno dei due, sono stati leali. 

C'era stato un periodo, forse tre o quattro mesi, in cui lei frastornata , senza neppure rendersi conto di cosa stava facendo, teneva in piedi tre o quattro "storie".Ma a un certo punto, sgomenta, si era accorta che non erano affatto storie...Erano uomini che le dicevano cose bellissime per stare con lei, che le offrivano notti d'amore (a domicilio chiaramente) da cui usciva stanca morta per tutto il giorno dopo, ma in realtà la lasciavano più sola di prima.

Ciò perchè si era accorta che se voleva fare un piccolo viaggio era sola, se voleva andare al cinema era sola, se una sera sentiva una gran voglia di compagnia, proprio quella sera era sola. Loro,in genere, erano tutti legati ad altre donne, chiaramente in crisi, che in lei, donna meravigliosa, autonoma, intelligente e comprensiva, avevano trovato il rifugio, l'isola. Loro, in quei momenti non c'erano, erano altrove, in quelle loro vite mediocri nelle quali, tutto sommato , si trovavano bene. 

E questa creatura così invidiabile a un certo punto si accorge che sta perdendo l'equilibrio. ASpetta il trillo del telefono e quando finalmente suona, non riesce a vincere la delusione di sentire quell'anima che le pone i suoi mille problemi. Ma viene il giorno che il telefono non diventa soltanto una delusione, ma una tentazione. E' lei a chiamare loro... ma di colpo si trova calata nella parte dell'ambigua, tradizionale sensazione della donna che cerca l'uomo..e allora le sembra di parlare con dei fantasmi, degli sconosciuti.

Ma allora è meglio lasciarli! Incomincia una lotta spietata contro la realtà. Liquida i vari M., L., S., A., (ai quali tenta ancora di spiegarsi nella speranza di recuperare un'amicizia ma che non la capiscono affatto , feriti nell'orgoglio di maschi abbandonati la feriscono "tu non sei fatta per stare con un uomo", oppure "tu sei troppo autonoma"), e ricomincia ad andare in cerca dell'equilibrio perduto.

C'è da stupirsi se un giorno, infinitamente stanca dell'opaca sensazione del deja vu, comincerà a farsi frullare in testa strani pensieri... chissà se troverò un uomo appena appena, potrei pure accettare di diventare la metà di una coppia... no, anzi,  mi sposerò..

Abbiamo fatto un quadro troppo triste, troppo cinico? Abbiamo descritto una situazione al limite? A noi non sembra. Piuttosto un flash di realtà che vorremmo facesse riflettere quelle "mogli" che si portano dietro la scontentezza come un vestito vecchio, credendo che vite opposte alle loro siano il paradiso.

Augurandoci che qualcosa cambi, perchè vivere in due non dev'essere "l'ultima spiaggia" cui approdare per starsene in pace, ma un atto di scelta per essere felici felici in due, forse non con la stessa intensità, ma senza alcun dubbio, allo stesso modo.  

p.s. Mi scuso se trascrivendo questo articolo tocco le corde di qualcuno, c'è sempre una storia che si riconosce nella storia. A tutte le donne. Naturalmente anche a te, Marion.

    

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Commenti al Post:
Hari_Charan
Hari_Charan il 20/04/10 alle 09:13 via WEB
vedendo i motivi futili per cui litighiamo (con i colleghi, i vicini di casa, i parenti-serpenti, gli sconosciuti al supermercato, gli automobilisti che guidano ADDIRITTURA sulla nostra stessa strada, ...) credo che non ci servano le eruzioni vulcaniche per estinguerci... 'giorno Marion! ;o)
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 16:47 via WEB
Ottima osservazione cara :) Peraltro le litigate servono solo a farci vivere male, e stressati... personalmente, al supermercato, ad esempio, faccio sempre passare quelli che hanno poche cose visto che io di norma ho sempre un sacco di roba, e cerco di non incazzarmi quando vedo che nessuno lo fa mai con me...sigh... ciao ragazza.
 
occhiodivolpe2
occhiodivolpe2 il 20/04/10 alle 10:10 via WEB
e il 40 % apre un blog .... :))))
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 16:48 via WEB
Oh yes. Io sono in quel 40% :)
 
occhiodivolpe2
occhiodivolpe2 il 20/04/10 alle 10:14 via WEB
mi fa piacere che cominciate a far la verifica sulla condizione femminile dopo la parità ... ma tra donne , xk altrimenti , pur di darci torto negate l evidenza .... :(((((( bacetti marioncè :) p.s. quando le dicevo io ..... :))))
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 16:49 via WEB
Tra donne. Vediamo. Darvi torto darvi torto... avete il peccato originale! c'amma fà..:)) Piaciuto l'articolo eh.
 
   
occhiodivolpe2
occhiodivolpe2 il 21/04/10 alle 16:03 via WEB
se nn c eran le donne stavamo ancora là spaparanzati a parlar di calcio , di caccia , e di politica ... ogni tanto aprire la bocca x far cadere qcosa da mangiare ... il serpente gira sempre , eh ?
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/04/10 alle 22:00 via WEB
Come siete noiosi! sempre a fare tutto quello che vi chiediamo... ma non poteva Adamo dire (come fanno le rane) no cara, la mela te la colgo dopo? :)
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 20/04/10 alle 11:06 via WEB
Ciao Marion! Bella idea quella di trascrivere un articolo di 30 anni fa e confrontarlo con l'odierno...boh, non lo so, a me la donna autonoma è sempre piaciuta, fin da quando ero giovinetto...quello che mi piace sottolineare è la coda dell'articolo dove dice Augurandoci che qualcosa cambi, perchè vivere in due non dev'essere "l'ultima spiaggia" cui approdare per starsene in pace, ma un atto di scelta per essere felici felici in due, forse non con la stessa intensità, ma senza alcun dubbio, allo stesso modo.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 16:51 via WEB
Quella frase è davvero bella e vera , condivido. Quello che mi ha colpito di questo articolo (tratto da un libro di scritti femministi dei primi anni settanta curato da Anna del Bo Boffino) e il problema che solleva, non è se la donna autonoma piaccia o meno a te o agli uomini, ma se sia felice....
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 20/04/10 alle 18:41 via WEB
Dipende chi incontra...e come si rapporta lei...certo le esigenze cambiano col tempo. Questa donna ha 35 anni, che è diverso da 20 o da 40 o da 50. Generalizzare in questo articolo mi sembra superficiale, ma in fondo è per rinfrancare ..."quelle "mogli" che si portano dietro la scontentezza come un vestito vecchio, credendo che vite opposte alle loro siano il paradiso."...c'è un detto che dice: chi nn è sposato invidia colui che lo è, e viceversa!
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 21:35 via WEB
Si bob, ma quale delle due donne sta meglio effettivamente? e non è semplicistico anche liquidare la questione con un "mai nessuno è soddisfatto di ciò che ha"? :)
Quello che io sostengo è che le donne stanno maluccio, da sole. In generale naturalmente.
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 20/04/10 alle 11:42 via WEB
Ah, ma a parte che io ne 4 di più, sono identica alla descrizione della protagonista di questa storia :))Sinceramente, l'impressione che mi fa questo scritto è che proviene da una moglie delusa o da una single depressa. Non si può generalizzare e dare etichette alla gente. Ci sono donne che si realizzano nel matrimonio e altre che inorridiscono solo al pensiero. E comunque i pro e i contro li trovi sempre, in ogni situazione.
Sto imparando che l'equilibrio e la serenità non dipendono affatto dagli agenti esterni. Questi possono senza dubbio interferire con quello che tu sei dentro, ma poi puoi scegliere il grado di sofferenza che ti provocano, in qualunque situazione decidi o ti capita di vivere.Si, si può, magari tra alti e bassi ma si può. Se coltivi questa consapevolezza, sparisce l'invidia. Che cosa triste l'invidia.
La vita passa troppo rapidamente per perderne anche un solo attimo nel confronto con gli altri. Bacio e, spero tanto per te, felicità.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 17:00 via WEB
Ma te sei sposata!!!
Invece il tentativo da fare è proprio generalizzare, sennò ciacuno parte dalla propria storia personale e non se ne esce. Escludendo le donne che certe scelte le fanno convintamente (tipo le suore o anche quelle non interessate per niente al matrimonio) parliamo delle altre, delle altre donne reali.
Cos'è l'equilibrio e la serenità per una donna? Si realizza una donna stando da sola? Io, dopo aver molto riflettuto ed essere passata per fasi alterne, ho deciso che no, una donna (ad esempio come me) da sola, non è felice. Puoi essere soddisfatta, realizzata nel lavoro, considerata dagli amici, ma il resto?
In questo dobbiamo essere sincere e guardarci dentro fino in fondo..... E non è questione di confronto/invidia con le altre, abbiamo un'età in cui la consapevolezza è un elemento importante e pressocchè presente (si auspica), casomai di capire cosa vale la pena e cosa no... tu lo chiami "il grado di sofferenza"... grazie del tuo splendido augurio, è proprio di questo che si parla , di felicità...
 
   
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 21/04/10 alle 11:19 via WEB
No dicevo che ho quel certo non so che, sono brava, mi piace viaggiare, leggere e altre sciocchezze simili :)))
Io credo che nessuno si possa realizzare pienamente nella solitudine. Forse qualche monaco tibetano. Ma il contatto con gli altri ci vuole sempre. Se parliamo poi di un rapporto a due, vale per l'uomo e vale per la donna. Non mi parlare ora del luogo comune che l'uomo non deve rinunciare a nessuna offerta, quindi può, anzi deve vivere con l'harem e la donna invece è naturalmente portata alla fedeltà a un uomo solo o se non vi è naturalmente portata, deve dire di no alle proposte per essere felice. Che una volta ho letto il post del tuo amico primosire al riguardo e ci volevo fare un contropost :) Poveri uomini, Uomini, che rifiutano ... vabbè, lasciamo perdere :)
Dobbiamo essere sincere e guardarci dentro fino in fondo: su questo sono perfettamente d'accordo e pure per me vale il teorema, preferisco un marito accanto a me che mille viaggi in solitudine. Ma resta il fatto che non è genetica, è soltanto cultura secondo me. Te la meriti la felicità.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/04/10 alle 21:31 via WEB
Sei il prototipo della bella figa che piace , tiè! :)))) Noi siamo più sentimentali degli uomini dai.
Senti gli uomini si arrangino con le loro convinzioni! Solo che sigh, non credo proprio siano luoghi comuni mia cara... primosire è un ragazzaccio, ma è bravo e buono, così dicono almeno :)
Vedi , tu sei il classico esempio per il post, hai rinunciato a tante cose per il tuo matrimonio e per la tua famiglia, credo che alla fine paghi sempre. La mia mentore dice che se si vuole una cosa bisogna desiderla e sentirla... così, mi ripeterò spesso il tuo mantra, io mi merito la felicità...:)
 
assomengoni
assomengoni il 20/04/10 alle 17:00 via WEB
....... ma cosa gli hanno dato da mangiare a questi vulcani, da ruttare così ? Bastavano i leghisti !!!!
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 17:04 via WEB
..sono celti antichi che vuoi fare...
 
   
assomengoni
assomengoni il 20/04/10 alle 17:05 via WEB
....... ecco, mi pareva ci volesse del foraggio più fresco !!!!
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 17:07 via WEB
:)))
 
sonograssamapiaccio
sonograssamapiaccio il 20/04/10 alle 17:38 via WEB
bello. o forse brutto leggere che già 30anni fa alcune pagavano con la solitudine l'emancipazione. probabilmente allora non era contemplabile una felicità da single. ed ancora oggi è molto più difficile che accoccolarsi fra le braccia di qualcuno quando ci si sente stanchi. l'educazione a star bene con se stessi, purtroppo, non è mai stata presa troppo sul serio. eppure donerebbe la serenità per poter scegliere.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 20/04/10 alle 21:39 via WEB
Questa è una interessante e fondamentale chiave di lettura, forse non l'avevo valutata. Allora le donne indipendenti non erano moltissime e costituivano una sostanziale novità, per cui venivano viste e considerate altrimenti rispetto ad ora.
Di star bene con se stessi poi ci si convince, ma è così vero che le cose che abbiamo conquistato, spesso a scapito di molti rapporti, ci renda felici?
 
   
sonograssamapiaccio
sonograssamapiaccio il 21/04/10 alle 13:43 via WEB
non parlavo di quando si è solo convinti di star bene, intendevo quando bene lo si sta davvero. l'uomo è un animale sociale, ed, alla lunga, ha bisogno di altri simili con cui condividere gioe, successi, paure e infelicità. ma credo che oggi possa esistere la possibilità di stare bene anche da soli, o comunque vivendo un rapporto che non preveda la convivenza o il matrimonio. non è facile perchè culturalmente siamo abituati ad individuare la realizzazione nel modello di famiglia e non nelle coppie non conviventi. In sintesi, credo che ciascuno di noi debba avere qualcun altro accanto, ma che la notte possa anche dormire da solo, a volte. Nell'attimo in cui l'individuo riesce a stare bene con se stesso senza la ricerca ossessiva di una compagnia, ecco che lo status di single non è più un ideale, ma semplicemente un modo di essere. a volte, piuttosto che accontentarci di un'illusione di felicità, dovremmo trovar la forza di sapere stare da soli.
(non credo centri nulla a sto punto con il testo.. ma cancellarlo mi sembra un peccato.. ; ) ) Lara.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/04/10 alle 21:43 via WEB
E' molto diverso stare da soli e avere un rapporto che non contempla la convivenza... quasi quasi questo secondo lo vedo come cosa ideale, anche per quella cosa del dormire da soli, però è così bello dormire abbracciati a qualcuno, o girarsi e trovarlo lì, o farsi scaldare i piedi...
Condivido l'ultimo tuo pensiero, si tratta di sottili confini però; ma i boom delle separazioni secondo me , deriveranno pur da qualcosa... mica saranno tutti casi limite... il livello di sopportabilità reciproca è molto calato... perchè mai cancellare un pensiero, un'idea? guai a te! :) Ciao.
 
rypdal
rypdal il 20/04/10 alle 23:08 via WEB
Da un po' nei dintorni di casa mia gira un buon numero di gatti (tutti neri o comunque scuri), più di quanti ce ne siano stati usualmente nel corso di dieci, quindici anni. Evidentemente è aumentato il numero di foraggiatori, o la quantità di cibo che viene loro offerta. Sono tutti col pelo bello e lucido. Stanno bene e si riproducono, eppure sabato, tra la recinzione del vicino pollaio e il viottolo di fianco a casa mia, ce n'erano due che si fronteggiavano duramente. Gli antenati degli uomini avevano grosso modo gli stessi problemi, quando non quello di non riuscire a trovare neanche da mangiare per il solo sopravvivere. Ogni aspirazione dell'anima è proporzionata al contesto, alla disponibilità di cibo, di conforti di vario genere, del possibile soddisfacimento di aspirazioni superiori, tra le quali quelle culturali, artistiche, ma anche sentimentali, sociali. Ogni aspirazione dell'anima proporzionata al contesto è però anche una spinta verso un livello ulteriore, irraggiungibile. Ogni condizione insoddisfacente, dolorosa, è quella che in un altro contesto sarebbe la meta agognata. Credo che la felicità la trova solo chi fa i conti con questa condizione, chi la ingloba nella contabilità della sua vita. I gatti potevo evitarli, ma hanno un gran bel pelo lucido, e forse non sapendo un cazzo la sanno più lunga. Peggio per loro il giorno in cui l'evoluzione della loro specie gli donerà l'uso della parola, o di qualcos'altro equivalente :-D
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/04/10 alle 22:14 via WEB
I gatti non mi piacciono molto; a parte quelli dei vicini che scavano buche pazzesche nelle mie aiuole, li trovo subdoli, pensi che ti amino ma secondo me non gliene frega niente di nessuno... Inoltre tutta la loro evoluzione li porta per ora solo a non mangiare più i topi, ma al massimo a portarli davanti alla mia porta che da sul giardino, e sbagliano pure porta chiaramente...
la felicità come assenza di infelicità? come coscienza dell'irraggiungibile? questa l'avranno già inventata Franco :)
 
   
rypdal
rypdal il 22/04/10 alle 00:03 via WEB
Qui i topi li cacciano. Ma non sono dei vicini, sono liberi, randagi. Felicità non so. Intendo perseguimento del proprio credo e accettazione delle conseguenze. È "ovvio" che la vita della donna sola non è una condizione che la donna maritata abbia a invidiare. Ma il punto che non tocca questo scritto è perché uno/a fa una cosa, imbocca un percorso. Qual è la prima molla? La ricerca della felicità o il seguire la propria indole, le proprie convinzioni. Se segui te stesso/a non conta la felicità, che troppo dipende non da te ma da fattori esterni. Conta più perseguire la realizzazione di sé: anche mancandoti la felicità rifaresti (quasi) tutto quello che hai fatto, non scambieresti la tua esistenza con quella di qualcun altro. Addirittura anche chi abbandonasse la vita coniugale per una vita da singolo (o anche viceversa) lo farebbe seguendo delle variazioni del suo proprio sentire, non inseguendo l'erba più verde del giardino del vicino. Lo farebbe sempre inserendolo nel contesto del fare una cosa e accettarne le conseguenze, piaceri e gioie come dispiaceri e dolori.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/04/10 alle 15:48 via WEB
La molla, già. Ma qual'è il proprio credo, la propria indole, la propria convinzione? Io penso che difficilmente qualcuno, nella vita, lo sappia a priori... difficilmente io potrei studiare matematica ai livelli più alti mentre sono più portata per il diritto, e questa è una cosa, ma il nostro destino biologico ci segna, proprio come quei due gatti che lottavano nella stradina accanto a casa tua nonostante fossero pasciuti. Così per una donna ad esempio, fare un figlio è fondamentale (che non significa essere migliore delle altre donne, ma per realizzare il proprio destino biologico), e questa è un'altra cosa... Difficile parlare di questo con uomo perchè la diversità è profonda, almeno, credo :)
p.s.da te i gatti cacciano i topi, ma scommetto qualsiasi cosa che non se li mangiano... vedi l'evoluzione? chissà dove andremo a finire... :)
 
Tesi89
Tesi89 il 21/04/10 alle 18:34 via WEB
Eccome se tocca le corde di qualcuno!verissimo,in ogni storia c'è sempre chi vi si riconosce...Negli anni lontani dell'Univ.ho studiato a lungo gli scritti delle femministe di allora,ho partecipato a seminari,gruppi di lettura,incontri: ricordo che quello che mi colpiva allora era il senso di indipendenza che tutte quelle donne mostravano...autonomia e solidarietà,cose che nella mia esperienza con madre casalinga mai avevo percepito così profondamente.Ricordo allegria,impegno e voglia di far cambiare le cose affinchè ogni donna fosse in grado di scegliere liberamente come vivere la propria vita: ecco,questo credo sia l'importante...se una donna non è costretta a fare delle scelte, single o sposata che sia,allora ogni evento della propria vita sarà comunque frutto della propria volontà e non dettato dalle condizioni di altri.Naturalmente una buona vita di coppia,sposati o non ,sarebbe l'ottimo: sono d'accordo con Carla,la solitudine non è fatta per l'essere umano,ma poi chi può dire quello che è meglio per l'una o per l'altra?...ripeto:fondadamentale l'assoluta libertà di scelta!In tal caso puoi essere donna manager single come casalinga,in fondo se si è raggiunta la serenità interiore che cambia?:)) Scusa il discorso un po' confuso Marion,ma sono ancora febbricitante...ciao!
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/04/10 alle 21:58 via WEB
Mi spiace che tu stia ancora male; io non avevo letto granchè, all'epoca ero meno che adolescente e poi qui da noi si era troppo in profonda provincia, in pratica, io non mi sono accorta di niente :) Gli scritti che ho letto ora sono affascinanti, ripercorrere le idee del movimento, di rottura e scoperta di sè stesse, di dialogo con altre donne e comunanza di problemi. Libertà di scelta... il punto forse è proprio questo, conosco donne che hanno fatto delle scelte non tradizionali diciamo così, ma che non sono felici. Certo non lo confesserebbero mai, forse nemmeno a sè stesse. Ma è chiaro che ci sono anche donne che stanno bene da sole. La serenità interiore è in ogni caso la cura del problema... ciao cara.
 
assomengoni
assomengoni il 21/04/10 alle 23:36 via WEB
Forse sono i presupposti che sono sbagliati. L'uomo cerca la Donna, una donna con cui stare insieme, un pò per divertimento, un pò per dimostrare a se stesso di saper conquistare una donna. La donna invece cerca un uomo con cui costruire qualche cosa, a cominciare dal matrimonio, quindi una casa con tanti oggetti del desiderio. Alla fine si trova un anello di congiunzione, anche se con presupposti e aspettative diverse. Poi si scoprono le delusioni, i vincoli, l'amore per ferirsi, per farsi male, per mortificarsi a vicenda, come vendetta per le aspettative non realizzate o semplicemente "insoddisfatti". Come si combatte l'insoddisfazione ? Evasioni, tradimenti, trasgressioni e raramente riscoperta reciproca. Tutti cerchiamo un equilibrio, che non è nè soli, nè mal accompagnati e neppure realizzati. Altro discorso sono le amicizie. Pessimista ?
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/04/10 alle 15:53 via WEB
Io trovo che in fondo sia tutto naturale: prima o poi si mette su famiglia, tutto qui. Per il resto quello che dici esiste tutto. Una cantilena che si ripete spesso è quella che dice che la coppia resiste se ha la capacità di cambiare come coppia, altrimenti se cambiano solo gli individui al suo interno, uno va avanti e l'altro rimane indietro, o viceversa ma comunque qualcuno rimane deluso. Sono piuttosto pessimista per le donne, si. Vogliono tutto e rischiano di rimanere senza niente, di veramente importante. Che non significa che non abbiano diritto ad avere tutto , insomma, è complicato..:)
 
   
assomengoni
assomengoni il 22/04/10 alle 22:35 via WEB
Non mi sembra complicato. Ognuno lotta per ciò che vuole, che crede. In coppia però, non esiste più "l'ognuno", ma la coppia, perciò occore darsi insieme delle priorità. Se non si raggiunge questo accordo, oppure viene a mancare la disponibilità a cedere qualche cose sulle proprie priorità nell'interesse comune, la coppia finisce che scoppia. Purtroppo, più si cede al proprio orgoglio, più si può trovare una quadratura.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/04/10 alle 22:56 via WEB
Sante le tue parole... non sai quanto.. notte e sogni d'oro.
 
lilith_0404
lilith_0404 il 22/04/10 alle 20:01 via WEB
ricordo che nella Bibbia é scritto che Dio abbia detto: non é bene per l'uomo essere solo, gli farò una compagna'. Però non ricordo che abbia detto qualcosa di simile per quanto riguarda la donna... quindi... oggi come oggi... io sono convinta che si possa stare altrettanto bene da non sposate... Battute a parte, penso che se cerchiamo la nostra felicità in quello che qualcun altro fa per noi ( es: proteggerci, scaldarci i piedi, portarci in vacanza, farci compagnia o qualsiasi altra cosa) sposate o single, non fa differenza, saremo sempre infelici. Meglio avere un atteggiamento attivo, e cercare la felicità in qualcosa che dipende da noi, dal nostro fare... può essere crescere dei figli e occuparsi di un marito, ma non é la sola possibilità, é solo la più diffusa e la più seguita :-) parere personale, naturalmente :-))
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/04/10 alle 21:43 via WEB
Secondo me Dio è maschilista :))
Lil, non sai quante volte dopo giornate inenarrabili ho desiderato di non essermi mai sposata, nè (bestemmia) di aver fatto figli, e ho invidiato proprio come la moglie dello scritto, quelle algide fanciulle o donne che potevano permettersi il lusso di arrivare a casa e stravaccarsi sul divano, al massimo aprendosi uno yogurt, o ficcandosi nella vasca quando più pareva a loro con gli incensi profumati ecc., senza parlare di tutti i pensieri che la famiglia ti porta e delle costanti responsabilità, sensi di colpa, ecc.ecc. ed ecc.... quindi concordo che si possa stare benissimo da non sposate :) Parlando in generale sono d'accordissimo sul tuo "atteggiamento attivo", e la cosa vale sia che si sia accoppiati che no. Osservo però. E a molte donne , sotto sotto, l'amore manca, proprio quello che comporta anche i piedi freddi.... :))
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 22/04/10 alle 21:05 via WEB
Una che ha adorato Carrie Bradshaw, il suo humor, il suo glamour, la sua autonomia e fragilità, la sua capacità di amicizia e la sua ricerca dell'Amore con la A maiuscola, perchè mai si ci deve accontentare in questioni di cuore, non può condividere la tesi sottesa a questo post. Ci deve essere "per forza" una terza via tra il contentarsi di trovare riparo dietro ad un ponte levatoio e la tragedia di una vita sentimentalmente piena di uomni da quattro soldi...Una dove tu sei bella, ricca, colta, piena di amicizie affettuose, fai una vita strepitosa tra feste e teatri e in più, nelle notti di luna piena, sogni il "Principe Azzurro"....E poi Mister Big arriva...
(in effetti questa "via" c'è....è la sceneggiatura di Sex and City...)
;((
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/04/10 alle 21:46 via WEB
Allora deciditi: condividi o non condividi?? :))) Ho capito cosa mi manca! Sai che non ho mai guardato nemmeno una puntata di quella serie???? Sono da ricovero??? Se è così ti prego, NON DIRMELO.. questo è un classico caso in cui bisogna mentire spudoratamente per il bene dell'altro, che nella fattispecie, sarei IO.... *_^
 
assomengoni
assomengoni il 22/04/10 alle 22:57 via WEB
Comunque ammiro quelle donne che riescono ad essere indipendenti, autosufficiente, qualunche sia la causa, il motivo, il torto o la ragione. Che non significa clausura. Una dura libertà o emancipazione. Però spero si possa andare ad un punto d'incontro.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 22/04/10 alle 23:01 via WEB
Essere autonomi e indipendenti, sopratutto emotivamente (che non vuol dire non amare), è sempre un fatto positivo, la vita comunque bisogna affrontarla, meglio farlo da una posizione di forza... :)
 
   
assomengoni
assomengoni il 23/04/10 alle 21:57 via WEB
Proprio così, soprattutto emotivamente non influenzabili. Buona notte bella.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/04/10 alle 22:30 via WEB
Buona notte e sogni d'oro
 
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Un blog di: MARIONeDAMIEL
Data di creazione: 09/08/2005
 

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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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