..Uomini...

Post N° 156

Avevamo riso molto, bevuto qualcosina (io;  gli altri di piu'), mangiato troppo, Max fantastico come al solito.

Una normale cena fra colleghi ed ex colleghi.

Post N° 155

Domenica. L'ora del mattino.

Mi sveglio alla solita ora. Il vento fuori è fortissimo stamattina. Comincio a disporre i pensieri in fila, quelli che di notte vagano sparsi tra un sonno e l'altro.

E' un'ora dolce. Sentire il vento freddo che soffia e stare lì, nel tepore, mio marito che russa piano... gli tocco una gamba e lui si avvicina e mi passa un braccio intorno alla vita... come un riflesso condizionato...

Mi accorgo che i pensieri son quasi tutti preoccupazioni, allora cerco un pensiero bello e me ne sto lì, ancora per un po'.

Oggi non c'è fretta.

Pregusto il caffè che mi faro' fra poco, la colazione coi bambini e il pranzo che voglio preparare oggi.

So che alla fine riusciro' a far tutto e verrà domani.

I miei piccoli partono per una settimana.

Penso .... accidenti.... nessun litigio, niente casino in giro, niente amici che girano per casa e sbucano da tutte le parti, niente "mamma" tremila volte al giorno.....

Speriamo che passi presto questa settimana. Madonna come vi amo.....

Sollevo il piumone e metto giu' i piedi. L'ora dolce è finita.

Post N° 154

Venezia dev'essere stata bellissima oggi.

Post N° 153

Quando arrivai qui trovai due amici.

Un sorriso dell'uno. Una frase di incoraggiamento dell'altra.

Via via imparai a conoscerli e a volergli bene, come altre persone dopo di loro, qui.

Piu' tardi seppi che fra loro c'era stata una storia, poi finita.
Entrambi sapevano il perchè, da persone adulte e consapevoli.

Rimase tra loro una bellissima amicizia, testimoniatami piu' volte oltre che da loro stessi, anche da altre persone.

E' come quando cambi casa. Ho trovato la mia casetta in questa stradina di questa metropoli.
I vicini che ho trovato erano carini e si volevano bene. Ora si odiano.

Io li guardo da fuori, capisco e non capisco allo stesso tempo, probabilmente molte cose non so.

Sto male per l'una e per l'altro. Sto male per tutte le persone coinvolte.

Non sono capace di schierarmi, se questo bisogna fare. Capisco le motivazioni di entrambi e questo forse è il guaio. Quando cio' che era risaputo da tutti, ha assunto un nome, un nick, è diventato una persona vera, tutto è cambiato.

Le ferite son divenute evidenti, e,  come quando finisce una storia ci si ricorda solo delle parole brucianti dette alla fine, così è successo qui.

La mia stradina non è piu' tranquilla, perchè non sono capace di fregarmene, e le sensazioni sgradevoli non mi lasciano.

Forse hanno ragione quelli che aprono il blog a tempo, che specificano bene che non vogliono farsi coinvolgere, quelli che chiudono per riaprire poi da un'altra parte di questa bella rete, quelli che pensano di dare un colpo di spugna.... "queste persone mi hanno stufato, ho preso cio' che mi hanno dato, ora basta."

Altre persone.

Io non sono così. Non posso farci niente.

Post N° 152

PENTAGONO ROSSO

Ragazzi, che bello.... occupiamo la società e non me n'ero accorta....

le coop rosse, le giunte rosse, la magistratura rossa, il pc-pds-ds rossi.... ha scordato l'esercito rosso.... ci dev'essere per forza anche quello.....

secondo me i giudici son tutti nani, come dice De Andrè, per questo lo perseguitano....

Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
d'una ragazza irriverente
che vi avvicina solo
per un suo dubbio impertinente:

vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente.

Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore troppo
troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d'una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d'un tribunale
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva "Vostro Onore",
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi
nell'ora dell'addio
non conoscendo affatto
la statura di Dio.